Capitolo 14

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Mi sveglio.
Dovrebbero essere circa le 10.30, ho dormito così tanto solo perché tutti gli avvenimenti di ieri sera mi hanno stravolta, non so cosa mi aspetterà oggi, cosa dovrò affrontare.
Mi alzo e mi dirigo in cucina dove so che potrei incontrare Nathan prepararsi il caffè.
"Stai meglio?" Mi domanda rivolgendomi il più caloroso sorriso.
"Bene grazie.Credo di essermi ripresa." Mento sviando la conversazione da un altra parte.
"Sono contento, ti è squillato il cellulare molteplici volte stamattina e stanotte, ma non ho voluto disturbarti, stavi dormendo bene.." Mi informa.
"Ti ringrazio, credo che tra poco tornerò a casa, cioè a casa dei suoi genitori, non ho la forza fisica di combatterlo ora come ora.." Ammetto a me stessa e a lui.
Non voglio incontrarlo da sola, non dopo quello che è successo, devo prima calmare i miei bollenti spirito e nonostante io abbia dormito più del solito mi sento sempre più stamca, dovrei smetterla di rimandare la visita medica.
Ringrazio Nathan per l'ospitalità e mi incammino verso casa dei suoceri, anche se per me sono come genitori, fortunatamente abitano a 10 minuti di distanza a piedi.
Mentre sto per avvicinarmi al portone un ragazzo mi si avvicina:" Ehi, hai da accendere?" Mi chiede cortesemente facendomi l'occhiolino.
Non sono più abituata a questi incontri ravvicinati con altri ragazzi.
"Si, aspetta che cerco dentro al mio disastro di borsa.." Gli rispondi sforzando un sorriso molto imbarazzato.
Ad un certo punto tutto il contenuto della mia borsa si riversa sul marciapiede .
Merda. Sono un completo disastro.
Tutta colpa delle mie mani tremolanti, che tradiscono sempre la mia finta tranquillità .
"Aspetta ti do una mano" il ragazzo mi dice abbassandosi contemporaneamente a me per raccogliere le cose sparse a terra.
"No, tranquillo non devi .. È tutta colpa mia sono un disastro.." Dico al ragazzo di cui non so neanche il nome.
"Ma tu sei.. Sei la fidanzata di Edoardo?" Mi rivolge questa domanda non appena prende in mano una nostra foto che uso come segna libro.
"Uhm, a quanto pare.." Dico nel modo più scherzoso possibile.
"Ecco fatto." Dice aspirando la sua sigaretta appena accesa.
"Strano che tu non sia con lui.. Dovrebbe far attenzione a mandare in giro un bocconcino come te da sola.." Mi stuzzica con questa frase, a parer mio non opportuna.
"Si fida di me." Gli rispondo cerco di essere cortese, ma fallisco miseramente  nell'impresa.
Si fida ? Non credo, almeno non del tutto, nonostante abbia stravolto la mia vita per inseguire il mio amore.
" È degli altri che non dovrebbe fidarsi." Il ragazzo interrompe i miei pensieri riportandomi alla realtà dei fatti, forse è così, ma il problema è che non si fida neanche di me.
"So come difendermi." Rispondo bruscamente.
"Ehi ehi ehi, non ti scaldare piccola, si faceva per dire comunque devo andare, fatti rivedere in giro eh.. Da sola possibilmente." Rabbrividisco alle sue parole e lo sguardo in cui mi ha guardata mentre pronunciava ciò .
Sarà meglio salire, o qua finito per incasinare di più la situazione.
Sicuramente qualcuno ci avrà visti e andrà a riferire tutto a Edoardo.
Dovrò dirglielo appena ne avrò l'opportunità, anche se non voglio causare problemi, alla fine ha fatto solo qualche battuta in tono scherzoso, cerco di convincermi inutilmente, e so che il geloso e psicopatico del mio ragazzo non la penserà così e sarà ancora più difficile convincerlo di questo prima che vada a cercare questo tizio e gli stacchi la testa dal collo e finire il tutto mettendomi un cartello sul culo con su scritto "proprietà privata di Edoardo Leone."
Svuota la testa per i miei pensieri ambigui e mi decido di suonare al citofono.
"Addy! Tesoro entra, mangi con noi? "
La signora Marianna è la mamma che tutti desisterebbero, mi accoglie sempre con un gran sorriso che emette calore da tutti i pori. È una Donna, super Donna  con la D maiuscola.
Da questa giornata non avrei potuto desiderare altro che un accoglienza in versione "mamma/figlia."
"Ne sarei molto contenta." Rispondo ricambiando il sorriso.
"Tutto okei Addy? " mi domanda nello stesso momento in cui Edoardo entra in casa rosso di rabbia urlando: "Dove cazzo eri finita?!"
Cazzo non volevo queste scenate, almeno non ora.
Merda merda merda.
"Edo, calma e siediti." Propone sua madre.
La mia unica ancora di salvezza.
Dovrò ricordarmi di ringraziarla appena saremo nuovamente da sole.
"Allora? Addy?" Insiste perché io risponda.
"Ne parliamo dopo pranzo, almeno oggi voglio mangiare." Rispondo cercando di rimanere il più calma possibile e cerco un contatto visivo con lei, ma è fissa sui fornelli.
Sono fottuta cazzo.

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