Una serie di sfere di fuoco bombardò la Sala Riunioni. Asgaroth si dava da fare. Ma non bastava.
-Cucù!- disse Cryes sbucando da dietro al fumo e iniziando a duellare a velocità impressionante con il suo avversario.
La spada nera del Demone Oscuro non era la sua arma, eppure riusciva a maneggiarla con cura e precisione.
Una serie di colpi, più veloci degli altri, fecero perdere stabilità a Asgaroth. Il combattimento finì a favore di Hakumen, il quale disarmò il suo avversario e gli tagliò la gola.
Asgaroth cadde a terra violentemente, cercando di respirare.
Non poteva uscire sangue, ma essere ferito da una spada oscura era un dolore incredibile. Il Buio soffocava aria, pensieri e speranze.
-Ora...dove sei Nir?- chiese Cryes.
Era strano, dov'era finito? Eppure la sua aura c'era ancora.
-Non pensare male di me...- si poté udire -...se ti rispedisco lì!- un simbolo apparve sotto i piedi di Hakumen, il quale riuscì a saltare via appena in tempo.
Un vortice si generò nel punto in cui era apparso il simbolo, e una sorta di mini-buco nero iniziò ad attirare tutto a sè.
Il Demone dell'Infinito fece fatica a rimanere ancorato al suolo.
Usò i suoi artigli, i tentacoli, ma niente, il vortice lo stava lentamente inghiottendo.
-Ops!- disse Nir apparendo dal nulla. Buona parte delle sue bende era ora coperta da antichi geroglifici.
Lui riusciva a camminare normalmente, mentre a Hakumen costava fatica anche rimanere in piedi.
-Sei ancora troppo giovane amico mio...- disse Nir allungando la mano fino a pochi centimetri dal petto del Demone - ...se pensi di battermi!-. Un onda d'urto colpì in pieno Hakumen, che iniziò a volteggiare mentre veniva risucchiato. La sua arma si conficcò al suolo e divenne polvere nera.
Quando fu del tutto scomparso, il buco nero cessò di esistere.
-E questa è fatta...- disse Nir, sospirando. Poi si guardo intorno.
Distruzione e fiamme.
Per non parlare dei suoi poveri compagni.
-La Morte mi ucciderà se non riordino...e sono anche da solo!- si rassegnò sbuffando.-Coraggio, fatti forza!- disse incoraggiante Marco.
Shaco stava perdendo energie. Molto in fretta.
-Okay, nuovo piano! Tu lo porti in spalla e io vi difendo...conosco un posto in superficie, dovrebbe essere abbastanza sicuro lassù...ora muoviti!- disse Viktor continuando a tranciare con la falce le centinaia di Grows che continuavano a spuntare.
-Cibo...fame...buio!- queste erano le parole che era possibile udire.
Marco di caricò il peso in spalla e iniziò a correre, balzando da un masso all'altro e cercando di arrivare all'Obitorio.
"È lui!" continuavano a ripetere i demonietti.
All'improvviso un Grow si materializzò davanti a lui, tentando di colpirlo con la sua bava acida. Ma un'altra falce, diversa da quella di Viktor, si interpose tra lui e il mostro.
-Correte! Ora sono un nostro problema!- disse lo strano Mietitore. Era avvolto da un cappuccio nero, e indossava anche una lunga tunica dello stesso colore. Anche se era normale vestirsi così per un Mietitore, era strana la sua aura. Marco poteva avvertirla.
Una mano lo spinse a correre ancora più veloce.
Finalmente arrivarono sulla piattaforma. Le esplosioni magiche non tardarono a raggiungerli. I loro salvatori combattevano senza sosta, ma i Grow continuavano ad aumentare.
-Eccoci! Siamo quasi...oh no!- urlò Viktor. I due erano ormai ai piedi del portale, un immensa scalinata che conduceva in superficie. Ovviamente basta entrarvi per tornare al mondo umano. Ma qualcosa non andava. Nell'immenso cielo del Sottomondo, qualcosa luccicò. Non un luccichio normale, bensì come una specie di cometa. Una sorta di spirale nera atterrò proprio al centro dell'Obitorio. Due occhi dorati brillarono nel buio.
-Entra nel portale! ORA!- disse Viktor.
L'essere iniziò ad avvicinarsi.
Si rialzò debolmente.
Quando diversi Grows si avvicinarono per controllare quello che doveva essere il loro Padrone, vennero tranciati con un solo fendente dal mostro. I due occhi luccicarono ancora.
-ENTRA!- ma neanche spingerlo serviva a molto. Marco era in paralisi totale.
-Ciao...- disse la figura. Un sorriso molto innaturale comparve sul suo viso. L'essere allungò la mano, ora che era a pochi centimetri dal giovane
-Vai!- all'improvviso uno dei loro salvatori spinse con la massima potenza il trio nel portale.
Proprio mentre Marco scompariva, la voce di Hakumen gli arrivò in testa, completando la sua frase:-Ciao...figlio mio...-.-A dritta! Puntate i cannoni! Drago cinese avvistato!- urlò Jacks, girando il timone e spingendo la nave volante su un fianco, in modo da avere tutti i cannoni pronti al fuoco.
-Primo Ufficiale! Più potenza ai motori! Ammainare le vele!-.
Il Drago era verde e sembrava volteggiare allegro sopra un isola. Ma in realtà era una bestia molto pericolosa, e i Clan erano stati autorizzati a catturarla. Ne erano pochi al mondo, ma abbastanza da renderli prende cacciabili; ovviamente ogni tre anni di caccia ne seguivano due di pace per far riprodurre la specie, a meno che non ci fosse stata un emergenza.
-Fuoco!- urlò Flint, il nostromo.
I cannoni spararono e centrarono per bene i bersaglio. Il Drago ululò dal dolore e iniziò a contorcersi, per la "sorpresa" usata dalla Valkyre.
L'idea di Jacks, ovvero usare palle che rilasciassero gas dormiveglia, sembrava aver funzionato.
Il Drago iniziò a diminuire i suo movimenti.
Ma all'improvviso una forte luce azzurrognola inondò il campo di battaglia. Un altro drago? Certo, esistevano draghi che sapevano usare i Varchi anche senza cambiare dimensione, ma per quanto si sforzasse di ricordarne uno a Jacks non tornavano in mente.
-Lanciate la rete!- tuonò il Capitano. Niente lo avrebbe fermato. Molta gente a Smitch Bay gli doveva un bel po' per quel drago.
La rete si agganciò per bene e intrappolò qualunque cosa ci fosse nel banco di nuvole e luce. In poco tempo la preda cadde sotto la nave, definitivamente sconfitta.
Dopodiché venne tirata su.
Ma fu qui che ci fu un problema. Una volta aperta, dalla rete non uscì il drago tanto atteso, ma tre ragazzi, vestiti con lunghe tuniche nere.
-Salve...Bé, è una storia lunga!-.
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Il Fantasma Umano
FantasyRoma, epoca moderna. Uno spaventoso incidente aereo sconvolge gran parte della metropoli, uccidendo più di 6000 persone in quattro ore. Marco, uno dei morti, si risveglia nell'Obitorio, luogo di accoglienza per chi passa a miglior vita. Non volendo...