10) Rifugio

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-Ora è tutto chiaro!- disse Jack.
-Bé, siamo entrati in fretta, sicuramente il portale avrà avuto qualche difficoltà a capire dove volevamo andare...mi fa piacere rivederti Jack! La Valkyre ha fatto progressi notevoli!- rispose Viktor.
-Ci sono voluti anni per radunare alcuni Precursori. Gli altri sono soltanto semplici spiriti. Il vostro amico guarirà presto, non temete. Mi avete rovinato una battuta di caccia, ma se è colpa Sua posso capire.- continuò Jack.
-Capitano, ci stiamo avvicinando alla città!- disse uno dei marinai.
-Una volta sceso dove andrai?- chiese Jack stappando nel frattempo una bottiglia di un alcolico senza scritta, probabilmente whisky, e versando da bere anche al suo amico.
-Da Yuna. Se c'è qualcosa che devo sapere, vado sempre da lei...penso che, nonostante le nostre divergenze, mi aiuterà di sicuro.
-Io non ne sarei tanto convinto. Yuna è una Capelli Bianchi. Potrebbe tenere rancore per l'eternità, se solo volesse e...-
-...incenerirmi solo con lo sguardo, lo so. Spero solo che non prenda in considerazione quest'opzione. Comunque sarà, grazie per l'ospitalità-.
-E di che! Sarebbe stato un disonore non aiutare colui che mi salvò da Morte...almeno in parte.- concluse Jack sventolando il suo amuleto da Precursore.
Un forte urto scosse la nave. Viktor si aggrappò ad una sporgenza, ma Jack non fece lo stesso e cadde a terra, sommerso da diversi libri e tutto quel che c'era sulla sua scrivania.
Il capitano si rialzò con fatica e tuonò nell'interfono una serie di insulti poco pronunciabili. Fatto sta che la nave era incagliata in un palazzo. Ovviamente le persone non la vedevano, ma c'era.
-Mi puoi lasciare anche qui...- disse Viktor uscendo dalla stanza e osservando in basso. Shaco comparì tra le sue braccia, ancora stordito ma fasciato e curato. Ma la spada nera aveva fatto il suo dovere, perché Viktor non riusciva a captare l'energia vitale di Shaco.
-Cosa...coff...è successo?- disse improvvisamente Marco, salendo lentamente dal sottocoperta.
-Vuoi fare un tuffo?- chiese Viktor, tirando improvvisamente a sé Marco e spingendolo a tradimento nel baratro.
-Geronimoooo!-.

-È così che pensate di servirmi? Maledetti e rivoltanti creature!!- urlò pieno di rabbia Cryes, polverizzando le creature con lo sguardo, proprio mentre queste ultime chiedevano perdono.
Ma l'essere oscuro non si era dimenticato dei ficcanaso.
-E così ci rincontriamo...Albion, che piacere!- disse voltandosi e lanciando una serie di coltelli affilati neri.
I colpi mancarono di poco la figura dal mantello nero. Quest'ultima scattò e, evitando ogni ostacolo, raggiunse
Hakumen, il quale si limitò a evocare uno scudo e una spada oscura, ma era tardi. La figura era talmente veloce che con un onda d'urto sbalzò il Demone molto indietro. Cryes rimase in piedi a fatica.
-Sono ben 5000 anni che ti cerco...- ben presto insieme al misterioso Albion apparvero altre creature incappucciate -...e questa volta, non avrò pietà!- disse facendo balzare in avanti i suoi alleati e tentando di colpirlo. Purtroppo, gli occhi del Demone divennero ancora più luminosi, e una serie di frecce nere cadde dal cielo, polverizzando all'istante le copie dello stesso Albion.
-Anche io ho avuto da fare...ma non credere che non abbia lasciato nessuno a custodire la mia preziosa oscurità...
ti presento l'Armata dell'Abisso!- urlò pieno di gioia, mentre una serie di fiamme viola facevano intravedere un vero e proprio esercito di Grows, di varie forme e dimensioni, insieme ad altri tipi di demoni e anche qualche scheletro. Cryes si teletrasportò alle spalle del Cacciatore, che era rimasto allibito, e, con un colpo poderoso lo spinse nel buio, tra le risate dei Grows. Un urlo si udì.
-Ben tornato mio fido servitore...molto presto, mi aiuterai a riprendermi ciò che mi è stato rubato...- disse accarezzando l'anima pura estratta da Albion.

-Sei sicuro di sapere che questa è la strada giusta?!- urlò Marco tentando di rallentare la caduta con le piccole ali che era finalmente riuscito a estrarre.
-Almeno è la più veloce!- rispose Viktor.
-ARGH!- disse Marco perdendo il controllo a pochi metri dal suolo. Le ali scomparvero.
Ma stranamente non si schiantò.
A circa un centimetro da terra venne bloccato da una forza, che gli salvò la vita.
-Non giocare! Dobbiamo sbrigarci!- urlò Viktor.
I due camminarono a passo spedito verso una destinazione che Marco faticava ancora a capire.
Una serie di complessi residenziali leggermente trasandati erano il loro obiettivo? Che bellezza...
-Ci siamo...appartamento C45...uff, pensavo di non doverci tornare più in questo posto...- disse sbuffando Viktor, girando la chiave già inserita nella serratura. La porta però venne bloccata da una lastra di metallo, che tolse a Viktor le speranze di cavarsela.
-Sei già tornato? Non ti aspettavo prima di due o tre secoli!- gracchiò una voce al citofono.
La faccia di una ragazza dagli occhiali piuttosto grandi comparve sul monitor. Gli occhi erano verdi, molto profondi.
I capelli erano nascosti dalla faccia, ma Marco intuì che potevano essere di colore bianco, cosa assurda per l'età che la ragazza dimostrava.
-Senti, fammi entrare e ti spiegherò tutto. E poi ti ricamb...- ma Viktor fu subito interrotto dalla strana ragazza.
-Un momento!- disse, allontanandosi dalla telecamera.
Un raggio laser blu scannerizzò i due in mezzo secondo.
-Uhm. Chi è il cosino che ti porti dietro? Ah, complimenti! Sei anche dimagrito...- la ragazza cambiava discorso molto velocemente.
-Te lo spiegherei volentieri, se non dovessi entrare ora! Guarda in che condizioni è Shaco! Se non apri subito ti riduco in polvere!- sbottò Viktor.
-Minacciarmi non aumenta le tue possibilità di entrare...- disse con tono calmo e superiore "l'avversaria" di Viktor.
-E va bene. Ecco qui. Il tuo ciondolo. L'ho sempre avuto con me...mi fai entrare?- Viktor si arrese. Sventolò davanti alla telecamera uno strano ciondolo, sempre appeso al suo collo, con una gemma rossa al centro e uno strano bagliore.
-Va bene...atto passabile. Te lo concedo. Entra.- disse la ragazza, che evidentemente teneva a quel ciondolo, scollegando il citofono e sbloccando la porta.
Prima di entrare, Marco sussurrò qualcosa a Viktor.
-Sì, tranquillo. Non è pericolosa. È un amica.-.

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