4) Tregua

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"Solo dieci secondi...okay?" disse mentalmente Marco al suo demone.
"Stupido mortale...come osi darmi ordini?! Divorerò la tua..." Provò a rispondere l'entità, ma fu interrotta tempestivamente dal Mietitore.
"Vuoi morire ancora? Bene, accontentati allora di venire dissolto nel Vuoto...".
"E va bene...ma presto o tardi ti distruggerò!"
"Si si, come no.".

Un'aura nera avvolse il corpo di Marco, che iniziò a cambiare, assumendo la forma umana del demone.
-Umpf, non mi fai paura stupido essere!- cercò di ribattere l'Angelo, in realtà molto impressionato e intimorito dalla forza dell'avversario.
-Bene, allora non ti dispiacerà aiutarmi con il riscaldamento...preparati ad una morte lenta e dolorosa!- disse con tono sadico Nagatobimaru, rinominato più in seguito da molti come "Il Fantasma", la parte più profonda di Marco.
Il demone fece comparire decine di sue copie, che si lanciarono simultaneamente sul nemico.
L'Angelo iniziò a sparare fasci luminosi, ma non sortiva effetto, visto che per ogni copia eliminata, altre quattro prendevano il suo posto.
"5" sentì dire dentro di sé il Fantasma, mentre continuava a generare sue copie: doveva sbrigarsi.
-Però! Il nuovo arrivato sa il fatto suo...- disse Shaco commentando lo scontro.
-Strano che in malapena due giorni sia riuscito a liberare il demone per così a lungo...deve essere forte, non vedo l'ora di conoscerlo...- rispose Viktor.
I due se ne stavano in disparte, avendo capito che lo scontro era fra i due e basta.
-Bé, è stato bello, ma finiamola qui.
Artiglio...Oscuro!- urlò il mostro, lanciandosi attraverso i nugoli di suoi simili. Con un sorriso da predatore, Nagatobimaru colpì.
L'Angelo non se ne accorse neanche.
Gli artigli neri e oscuri trapassarono le sua essenza e il suo addome.
-H-Ho...fallito?-.
Si dissolse in un'esplosione di luce.
-Uff...che stupido...osare affrontare ME! Ma ora...ARGH!- Marco tornò in sé tossendo violentemente sangue e perdendo energie. I capelli tornarono al loro colore originale, le copie svanirono e gli artigli anche. L'aura lo abbandonò, lasciando intravedere graffi e altri piccole ferite lungo il corpo del ragazzo, che cadde svenuto al suolo.
-Eccolo qui!- disse Viktor prendendolo al volo.
Sapeva che non sarebbe durato.
L'anima dell'Angelo morto cadde a poca distanza da loro. Luccicava ancora, a causa della presenza di energia vitale.
-Prendila e dagliela...non sopravvivrà in questo stato...- disse Viktor rivolgendosi al suo compagno.
Shaco obiettò:-Ma è un'anima Angelica! Vale molt...e va bene...- si rassegnò quando un'occhiata maligna lo raggiunse.
Viktor poteva sembrare malvagio, ma Shaco sapeva che credeva nell'amicizia più di chiunque altro.
Tradirlo o tradire i suoi valori significava morte certa. Era una cosa che Shaco aveva imparato molte volte nel corso degli anni. A volte ad un prezzo alto.
È così che il suo sguardo finì sulla benda che portava perennemente sul petto.
Non si vedeva grazie alla tunica, ma lui la sentiva. La ferita che dava direttamente al suo cuore.

L'oscurità si era presa tutto.
Gli amici, la casa, la famiglia. Il bambino non ricordava nulla. Si risvegliò su una panchina, ma non nel solito parco. Questo parco era più vuoto.
Non c'erano le mamme che passeggiavano, né tantomeno i giochi per bambini o le anatre nel fiumiciattolo. Eppure pareva tale e quale al suo.
-Ben svegliato...- disse una voce che fece quasi sobbalzare il bambino.
Un ragazzo alto e dai capelli biondi comparve da dietro un'albero.
Aveva occhi di un profondo azzurro, nel quale ci si poteva quasi perdere.
-Cosa è successo?- chiese il bambino pieno di curiosità.
-Bé sei scivolato mentre correvi qui nel parco, e io ti ho preso e curato.- rispose il ragazzo con un sorriso.
-Ma dove sono i miei amici? Mia mamma?- chiese di nuovo il ragazzino guardandosi intorno.
-Sono accanto a te, ma questo è solo un sogno, quindi è normale che tu non li veda. Comunque piacere, io sono il tuo Angelo.- disse l'essere allungando la mano e mantenendo quel sorriso rassicurante.
-Ho un'Angelo personale?! È fantastico! A scuola mi avevano detto cose simili, ma io non ci avevo mai creduto!...uhm...se sei un'Angelo, dove sono le tue ali?- chiese emozionato il bambino.
L'Angelo non si scompose e fece apparire un paio di splendide ali bianche piumate sulla schiena.
Conquistata la fiducia del bambino, i due si divertirono per un po'. Il bambino volle stare sulla schiena del ragazzo, volle volare con lui, volle giocherellare con gli oggetti di luce creati dal suo nuovo amico.
-Ops, sembra che sia ora...- disse ad un certo punto l'Angelo.
-Ora di cosa?- chiese il bambino.
-Devo andare, e tu dovrai svegliarti...purtoppo.- quello fu l'unico momento in cui il sorriso del biondo si spense.
-Uffa, non possiamo fare più nulla?- chiese speranzoso il bambino.
-Una cosa possiamo farla! Chiudi gli occhi!- disse l'Angelo riprendendo a sorridere.
-Chiusi!- disse il bambino.

Un urlo giovane squarciò la tranquillità della cittadina. Molti si allarmarono.
Solo poche ore dopo fu ritrovato nel laghetto del parco il cadavere privo di vita del bambino che si era perso da due giorni. La polizia sta ancora indagando, cercando un assassino che non troveranno mai.
-Presto la troverò..- si ripeté tra sé e sé l'essere oscuro, mentre si nutriva abbondantemente con l'anima appena strappata dal suo corpo.

-Come sarebbe a dire "fuggito"?- disse furibondo Ther.
-Sì, so che è strano, ma Lui è di nuovo libero!- ribatté Artyom.
-Le guardie che avevamo messo sono morte nel giro di pochi minuti, si è dileguato in un varco e non sappiamo dove sia...dobbiamo parlarne con Lei!- suggerì Nir.
-No no no. È da escludere. Se glielo diciamo, ucciderà noi invece che Lui!- disse Tyrus.
Insomma, nel Limbo c'era confusione dopo la Sua evasione.
Non avrebbe portato altro che distruzione. Con un potere enorme, capace di cose incredibili.
Lui, il terribile Hakumen, il Demone Abissale.

Il Fantasma UmanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora