Me stessa.

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Mi misi a parlare da sola, come al solito, nella speranza di schiarire i miei pensieri:
"Beh diciamocelo, era evidente che mi interessava"
"Stronzate, sono etero, se fossi lesbica la mamma mi ucciderebbe, per non parlare di mio padre"
"Si ma ho sempre avuto attrazione per le ragazze"
"La mamma diceva di no, non voglio essere diversa e deluderla"
"Doveva accettare fin da subito chi sono"
"L'ultima volta che ho tirato fuori l'argomento è stato in quarta elementare e papà mi ha picchiata"
Passai due ore così, ad interrogarmi, a chiedermi perché dovevo essere diversa, a come l'avrei detto al mio ragazzo, di cui non mi importava nulla. Pensavo di essere bisex, non volevo trarre conclusioni affrettate.
Scrissi alla Etra, gli raccontai tutto, e lei mi confidò che lo era anche lei, dopodiché lo dissi a Francesca; infine mi venne in mente una persona che conoscevo bene, da molto tempo, che magari avrebbe potuto aiutarmi: Camilla. Era da dopo il volontariato che non la vedevo, così le scrissi un messaggio e quel venerdì ci saremmo viste.

☆Oeeee☆
Buon Salve a tutti!
Sono tornata!
Prometto di aggiornare a brevissimissimo♡
Buona lettura♡
-Rebs

La farfalla che voleva arrivare al cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora