Nuove esperienze

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Avevamo la fortuna di abitare a pochi minuti di distanza quindi, avevamo la possibilità di vederci tutti i giorni: e questo era fantastico. Facevamo parte dello stesso gruppo di amici: i rintronati. È un gruppo totalmente fuori di testa ed ogni componente è unico a modo suo. Era tutto così perfetto, sembrerò esageratamente esagerata ma non mi sono mai sentita più viva di così. Non aspettavo altro che terminare scuola per correre immediatamente da lui e da tutto il resto della compagnia. "Ci si becca al sintetico"  tipico messaggio facilmente presente nella nostra chat di gruppo, e poi pian piano affollavamo il campetto piuttosto che gli spalti a pochi metri di distanza. Passavamo i nostri pomeriggi a raccontarci le nostre giornate, a scambiarci idee ma soprattutto a ridere come se non esistesse un domani. Ogni giornata in loro compagnia non era mai tempo perso.
Joao diede una svolta alla mia vita, alle mie abitudini: mi parlò spesso della possibilità di far parte di una colonia con persone disabili che alla fine inizia a farne parte pure io. L'idea di affrontare un mondo totalmente diverso dal mio mi terrorizzava ma decisi di intraprendere questa nuova strada. I cambiamenti non hanno mai ucciso nessuno e l'idea di mettermi in gioco con me stessa mi intrigava assai. Conobbi talmente tanti ragazzi, imparai nuovi concetti ma principalmente mi arricchì la mente e l'anima. Ho sempre amato aiutare il prossimo da non riuscirne più farne a meno. Queste colonie consistono in sei weekend all'anno e tre settimane durante l'estate in compagnia di ragazzi fantastici più altrettante riunioni. Mi innamorai velocemente di un vecchietto in sedia a rotelle: Max. Max non smetteva un secondo di farmi ridere, è un personaggio piuttosto tranquillo e con un gran cuore. Purtroppo ha difficoltà nel comunicare ma sono fermamente convinta che avrebbe tanto da raccontare se avesse la possibilità di parlare con più fluidità. Ama la natura e in un qualche modo mi ha raccontato tutte le sue piccole escursioni. Ha viaggiato parecchio, ha visitato molti luoghi a me sconosciuti ed amo il modo in cui mi spiega le sue misere scoperte: gli brillano gli occhi quando me ne parla, poi ogni tanto distoglie lo sguardo e si perde nel vuoto. È fantastico ed anche piuttosto buffo.
E vi giuro, quando qualcuno riesce a trasmettervi tanta passione come quella di Max, è un regalo enorme.
Ma il brivido di felicità arrivava la sera quando, dopo aver messo a letto tutti i ragazzi, ci riunivamo per fare riunione. La stanchezza si faceva sentire ma tra una tazza di caffè, un sorso di birra da una lattina rubata in frigorifero e il fumo di una sigaretta in un qualche modo riuscivamo a terminare il tutto con ottimi risultati. C'era chi aveva il terrore di fare la notte che consisteva nel dormire sullo stesso piano dei ragazzi per probabili equivoci, altri invece si dirigevano velocemente a letto per la troppa stanchezza, altri ancora volevano terminare la serata finendo l'ultimo goccio di vino in compagnia; ma io no, per me la notte riservava qualcosa di nettamente migliore.
Joao mi prese per mano e ci dirigemmo in una camera non occupata: e lì successe il paradiso. Avercelo avuto così vicino per tutto quel tempo è stato un totale sogno.

Ma questa non è una storia erotica, quindi, di principio, non necessita di alcun dettaglio.

She was in love with a rastamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora