Chapter 22

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- M-Malik? - balbetto.

- Sì, suo padre allena la nazionale di nuoto. -

È lui. È il figlio dell'uomo che mi ha rovinato la vita. Le scene delle violenze che ha compiuto sul mio corpo mi ritornano in mente uno ad uno. La sensazione delle sue luride mani che mi toccano avidamente, delle sue minacce costanti. Sento che la mia testa potrebbe esplodere da un momento all'altro. Devo uscire dal locale, ho bisogno di una boccata d'aria fresca.
Mi alzo dalle gambe di Harry e mi fiondo verso l'uscita, lasciando tutti quanti con un'aria interrogativa sulla faccia.

Mi siedo su una panchina poco distante dal locale, sento questo peso enorme sul cuore eppure non mi viene da piangere. Era come quando lui mi violentava, non ho mai lasciato trafilare un'emozione. Nessuna lacrima, ma tutto il dolore, sia fisico sia emotivo, veniva seppellito da me stessa.

Apro la cerniera della borsa e tiro fuori il cellulare, non voglio che Harry mi veda così. Non voglio spiegare niente a nessuno. Sto per comporre il numero di Louis quando improvvisamente una mano mi tocca la spalla, facendomi voltare.

Ed eccolo lí. Zayn Jawaad Malik.

- Non ci credo. - ridacchia il moro - Jordan Tomlinson, da quanto tempo. - la sua risata mi fa accapponare la pelle, un brivido mi scuote il corpo.

- Cosa vuoi Zayn? - cerco di nascondere la paura ma è impossibile.

- Solo vedere come stai, sai, come un vero amic...-

- Tu non sei mio amico cazzo! Credevo lo fossi! Invece sei solo un arrogante figlio di puttana.- urlo tra le lacrime. Molti passanti mi guardano come se fossi scappata da un manicomio, altri sono indecisi se intervenire o meno. Ma a questo punto è l'ultima cosa che mi importa.

Zayn si avvicina a me minacciosamente e sento la sua mano avvolgere il mio collo aumentando la stretta, e l'altra mano tirarmi i lunghi capelli corvini come quelli del ragazzo di fronte a me.

- Non osare più chiamarmi così. - ringhia.
- Se c'è una puttana qui, sei solo tu. -

Fatico a respirare dato che la sua mano aumenta la pressione ogni secondo che passa. Dove sei Harry? Perché non sei qua con me? Prego che il ragazzo che amo esca dal locale e venga a salvarmi da questo incubo. Tutto un tratto tira fuori dal suo giubbotto di jeans un coltellino pieghevole, lentamente tira su la mia camicetta quel poco che basta per lasciar scoperto il mio ventre e traccia due linee come a disegnare una croce, stringo i denti dal dolore ma non riesco a lamentarmi perché la sua mano è ancora attorno al mio collo. Il sangue inizia a fuoriuscire dai tagli e a macchiarmi l'orlo dei jeans bianchi.

- T-Ti prego l-lasciami..- dico soffocando, ancora un po' e morirò.

Sembra ascoltare la mia supplica poiché la sua mano tatuata allenta la presa fino a lasciare il mio collo. Prendo un grande respiro tossendo, sento la gola andare a fuoco. Quando ho regolarizzato il respiro.

- Questo - dice guardandomi in cagnesco - Non è mai successo capito? - annuisco velocemente sperando che se ne vada al più presto possibile. Inizia ad allontanarsi verso il semaforo, così tiro un sospiro di sollievo, ma la mio cuore inizia a battere quando lo sento urlarmi - Non finisce qui, sappilo. Verrò a prenderti. -

Spaventata più che mai iniziò a correre più veloce che posso entrando di nuovo all'interno del locale. In un angolo vedo Harry guardarsi intorno, probabilmente mi starà cercando. Non posso farmi vedere in questo stato. Lo evito passando tra la gente, fortunatamente la mia corporatura minuta mi permette di passare inosservata.
Giunta al bagno mi chiudo a chiave e mi guardo allo specchio. Non vedo più la Jordan sorridente e felice che sono stata nell'ultimo periodo grazie a Harry, ora vedo soltanto una ragazza spaventata a morte, pallida in viso. Sollevo cautamente un lembo della mia camicetta svelando i tagli che Zayn mi ha procurato circa venti minuti fa. Ci passo un dito sopra risucchiando il respiro, fa male.

Sometimes - harry stylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora