Mi sono innamorata di mio fratello || z.m.

Capitolo 13

Perrie's point

Ero rimasta immobile alla fine del viale bruciando con lo sguardo la coppia che era davanti a me. Le mani sudavano freddo come anche la mia fronte e respiravo a fatica. Come poteva Zayn amare sua sorella? Era impossibile questo. Mi avvicinai con foga ai due, mentre Zayn portò Waliyha dietro il suo corpo.

-Perché la proteggi? Hai paura che la squarto? – chiesi acida. Zayn socchiuse gli occhi in segno di sfida lo feci anche io e strinsi i pugni.

-Che vuol dire quel bacio? Sei impazzito o cosa? È tua sorella! – sbottai alzando la voce. Zayn riaprì gli occhi normalmente e mi fissò.

-Non vedo dove sia il problema- rispose tranquillamente.

-Non vedi dove sia il problema?! Primo, stai ancora con me e secondo è tua sorella! – esclamai frenetica iniziando a gesticolare. Zayn mise una mano tra me e lui.

- Primo, non mi interessa se è mia sorella o no perché la amo! Secondo noi due non siamo più fidanzati- mi rispose indietreggiando.

-Eh no, tu è qui che ti sbagli- dissi indicandolo. Non gliel'avrei fatta passare liscia, ho sempre odiato quella mocciosa e non mi sarei fatta mettere i piedi in testa da una sedicenne. Mi guadarono preoccupati.

-Se tu mi lasci, io spiffero a tutti cosa c'è tra di voi! –esclamai con tono minaccioso. Zayn si avvicinò a me.

-Tu non lo sarai- ringhiò ad una decina di centimetri e puntandomi un dito contro.

-Non lo farò, se tu stai con me e... -guardai Waliyha che era terrorizzata.

-E...-disse Zayn. Lo guardai.

-E verrai a vivere con me! - dissi sorridendo. Era un punto a favore per me. Gliel'avrei fatta pagare a quella mocciosetta, così imparava a mettersi contro di me.

-Tu sei pazza! - disse allontanandosi da me scuotendo la testa.

-O fai quello che ti ho appena detto o la vostra relazione la sapranno tutti! Hai tre ore per dirmi la tua decisione- dissi per poi girarmi sui miei tacchi e andare via ridendo. Mi piaceva importunare quella ragazza, mi piaceva tremendamente poter comandare qualcuno ed era quello che stavo facendo, ora erano entrambi nelle mie mani.

Waliyha's point

Davvero era successo? Perrie aveva minacciato mio fratello? Ho sempre pensato fosse cattiva ma non fino a questo punto. A distrarmi dai miei pensieri fu Zayn che urlò e diede un pugno al muro, facendomi sussultare. Indietreggiai. Si voltò verso di me con aria disperata.

-Zayn...- gli dissi. Lui non disse viene e mi venne incontro abbracciandomi, ricambiai l'abbraccio.

-Mi dispiace- mormorò al mio orecchio la sua voce era leggermente incrinata dal suo possibile ed imminente pianto. Sospirai evitando di piangere. Non dissi nulla, perché improvvisamente tutto era crollato. Io, lui, noi. Anzi un noi che non c'era più che Perrie era riuscita a distruggere con così poco.

Tornammo a casa in un silenzio religioso o semplicemente di una tristezza assoluta, corsi subito in camera prendendo il mio diario per iniziare a scrivere:

"Caro diario,

Sono appena tornata dalla mia 'uscita' con Zayn. Stava andando tutto bene, se non fosse che Perrie ci ha visti insieme mentre ci stavamo baciando e ha minacciato Zayn, si ha minacciato Zayn di andare a vivere con lei o avrebbe detto di noi a tutti. Te lo giuro mi sento uno schifo... scusa ma non riesco neanche più a pensarci"

Una lacrima scese dai miei occhi e bagnò il foglio, insieme a tante altre. Chiusi il diario e mi misi sotto le coperte cercando di dormire, con uno scarso risultato. Non riuscivo a non pensarci e nel frattempo iniziai a singhiozzare, sentendo lo stomaco contorcersi e la gola farmi male. Volevo solo che tutto passare, passasse solo in fretta.

Zayn's point

Fottuta troia! Come poteva? Come si era permessa di fare una cosa del genere? No era impossibile, guardai l'orologio mancava solo mezz'ora. Sudavo freddo ed ero nervoso. Per una volta che avevo ciò di cui avevo bisogno, tutto il mondo mi cade addosso. Sbuffai e salii di sopra. La porta della stanza di Waliyha era semichiusa la aprii e ci entrai. Stava dormendo, con gli occhi gonfi. Mi sentii terribilmente in colpa per averle fatto passare questo, era solo colpa mia se ora stava soffrendo. Lei non doveva soffrire soprattutto a causa mia. Se non fosse per quella stronza di Perrie ora starebbe bene. Le tolsi qualche ciocca di capelli dal viso, che non era per niente rilassato. Scossi il capo e uscii, perché stando ancora vicino a lei sarei scoppiato a piangere. Presi il cellulare e chiamai Perrie.

-Pronto? - rispose calma lei.

-Va bene- dissi io freddo.

-Va bene cosa? - domandò lei.

-Perrie, non fare la Santarella. Accetto ad una condizione! -imposi io.

-Dimmi- rispose.

-Non devi: guardare, parlare, fare soffrire, o pensare minimamente a toccare Waliyha! Perché appena lo farai ti giuro che non mi interessa ciò che farai, ti lascerò- la minacciai io ora, sapendo di averle creato paura.

-Wow. Va bene! Allora quando muovi il tuo culetto e vieni da me? - domandò contenta.

-Domani. Ora devo sistemare un paio di cose...- attaccai.

-Quindi hai accettato...-disse qualcuno dietro di me, Waliyha. La sua voce tremava forse era scossa dal pianto.

-Dovevo...-dissi voltandomi –O avrebbe spifferato tutto- continuai

-Non vedo dove sia il problema! –disse. Voleva davvero che tutti sapessero?

-Waliyha, la mia non è una vita facile, e se si venisse a sapere che amo mia sorella, succederebbe un casino! Faccio parte della boy band più famosa del momento, sarebbe uno scandalo- le spiegai. Non si mosse.

-Avremmo superato anche quello insieme! O non vuoi ricevere critiche? Sicuro che non sia il tuo fottutissimo orgoglio? Eh? –domandò tagliente come una lama. Non risposi, forse aveva ragione, forse lo facevo solo per il mio orgoglio, non lo so, ero ancora confuso.

-Waliyha io- tentai di dire.

-Tu niente. Speravo che avresti capito, che poteva andare tutto bene! E invece ora mi ritrovo con la persona che amo che deve andare via di casa per viverre con una poco di buono, perché ha paura di rivelare ciò che prova! Non ha senso Zayn! Era l'ultima opportunità per stare insieme tra tre settimane ricominci il tuor, ricordatelo, non potremo vederci per quanto? Otto? Nove mesi? – disse. Era sul punto di piangere. Mi avvicinai ma lei indietreggiò.

-Non è una minaccia, ma finché non risolvi tutto io sono solo tua sorella, e fai finta che io... fai finta che non sia mai successo nulla tra... tra noi- dopo aver detto questo salì le scale tornando in camera sua.

Ci mancava questo.

Ora avevo: una ragazza che mi minacciava, quella che amavo che non mi parlava e io? Non lo so io ero: confuso, arrabbiato, disperato e desideroso di stare con lei ma non potevo. Niente mi aiutava.

Ero solo.