Eccomi qui.
Di nuovo.
Mi guardo intorno ed è ancora peggio della prima volta.
Sarà che allora ero piccola e perciò quella gabbia mi sembrava più grande.
Ma una gabbia resta pur sempre gabbia.
Nemmeno se fosse grande il doppio potrebbe paragonarsi a casa mia, benché presumo che per gli umani questa non sia piccola.
Cerco di esaminarne l'estensione.
Voglio vedere fin dove posso arrivare e cosa c'è qui dentro.
Questa prigione è larga cento pinnate per centocinquanta.
Davvero vergognoso!
No... vergognoso è che io sia di nuovo qui!
Come diavolo ho fatto a farmi catturare di nuovo?A suo tempo avevo almeno la scusa di essere piccola, sprovveduta e distratta.
Stavo nuotando troppo in superficie e mi sono incastrata la coda in una cosa che poi ho scoperto essere una rete.
Tiratami fuori dall'acqua mi avevano portata in un posto simile a questo.
Allora, sono fuggita per miracolo.
Un miracolo umano a due gambe, moro con due occhi di un verde mai visto prima.
Quel ragazzino, che avrà avuto un anno più di me è riuscito a farmi fuggire.
I miracoli però accadono solo una volta, dubito che questa...
Sospiro rassegnata.
In ogni caso la mia età di soli dieci anni mi aveva dato un alibi per la mia disattenzione.
Ma ora...
Ora sono solo una scema!
Quante volte mi hanno avvertita di non stare per troppo tempo in superficie?
Ma quel posto era sicuro...
Era!
Mi stavo beando dei raggi del sole su uno scoglio, di una piccola isoletta deserta, quando mi sono addormenta.
Mi sono addormentato cappero!
E mi sono svegliata in una... bacinella?
Così mi pare l'abbiano chiamata.
Comunque, mi sono trovata in questa bacinella su una di quelle cose che vedevo ogni tanto in lontananza da dietro il mio scoglio.
Quelle cose che vanno in giro per il mare.
L'hanno chiamata... nave? Sì, nave!
Ho provato a protestare dalla mia bacinella, ma hanno ignorato tutto quello che dicevo.
Credo mi considerassero al pari del plancton.
Durante il viaggio, per quanto ignorata ho ascoltato ciò che loro dicevano e ho scoperto di essere destinata a un qualcuno chiamato Acquario.
E in fine con ben poca delicatezza mi hanno gettata qui dentro.
Durante il trasporto verso la mia gabbia, ne ho viste molte altre con ogni sorta di specie marina.
È come essere in un museo acquatico degli orrori.
Se pensavo di odiare i musei del regno dove vivo, credo che questo li abbia superati di gran lunga tutti.
Cosa darei per essere a casa...
Torno nella superficie di questa gabbia per sedermi su uno scoglio finto come le squame della coda di Nami l'anno scorso.
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Tra Te E Il Mare
RomanceIdiozia, sfortuna, demenza. Questo pensavo quando sono arrivata qui. Rapita di nuovo e portata via dalla mia casa nel profondo blu. Pensavo che non avrei più rivisto i miei amici e la mia famiglia, ora invece so esser stata la miglior cosa che potes...