✧ Due ✧

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🍥 Revisionato 🍥

Yuki attraversò la strada allontanandosi dal gruppo di studenti che camminava davanti a lei, commentando la giornata appena conclusa. Il sole era oscurato da nuvole rosee, il cielo iniziava a cambiare colore. A Yuki piaceva quel silenzio, era diverso da quello che "sentiva" nelle altre stradine di Tokyo, una città così grande, eppure composta da pezzi così piccoli. Piccoli come lei, sotto quel cielo sfumato.

La ragazza si soffermava sulle cose più semplici, come i riflessi nelle vetrine dei negozi chiusi, la sua ombra proiettata sul muro, oppure la forma delle nuvole. Lei non era il tipo di ragazza che associava la sagoma delle nuvole a oggetti, era fin troppo razionale per quello: semplicemente amava osservare il modo in cui qualcosa che all'apparenza sembra così denso, possa cambiare per un semplice soffio di vento.

Era un pensiero fin troppo fantasioso per lei, ma non poteva nascondere l'interesse che provava verso tale teoria.

Svoltò l'angolo a destra, e dopo pochi metri, si trovò di nuovo di fronte all'ingresso di un negozio di bambole.

Un inquietante negozio di bambole.

Ogni giorno, per tornare a casa, Yuki era costretta a passarci davanti, se non voleva attraversare tutta la strada principale, decisamente più affollata e caotica. Non ci dava molto peso... in fondo, era un negozio come tanti. Ma questa volta la tenda che solitamente copriva la vetrina, ora era legata su un lato da uno spesso nastro nero, mostrando l'interno del negozio. La curiosità ebbe la meglio su Yuki.

Nella vetrina era esposto il busto di una bambola con gli occhi viola, che nella mano destra reggeva una bilancia. Il viso pallido non presentava nemmeno la minima perfezione, il suo colore risaltava le labbra rosso sangue del manichino.
Yuki si fermò a guardarla per qualche minuto. Quegli occhi erano davvero ipnotici, un colore così unico che potrebbe essere stato progettato solo per quella bambola.
Oltre a questa, Yuki ne notò altre.

Tutte diverse tra loro, ma accomunate dalla stessa aria tetra. Le posizioni cambiavano, i visi, i colori, ma l'impressione era sempre quella. E la penombra dell'interno rendeva il tutto ancora più macabro.
Yuki non doveva essere attratta da giocattoli per bambine simili, ma non le era mai capitato di scoprire che cosa si celasse dietro la misteriosa tenda purpurea. Aveva immaginato tante cose, ipotizzato molte volte, ma nessuna delle sue idee si era avvicinata alla verità, neppure di poco. Allora la curiosità, mescolata alla delusione e alla consapevolezza di aver sbagliato, prese il sopravvento e, traendo un respiro profondo, Yuki entrò nel negozio, dimenticandosi completamente del resto.

Appena sorpassata la soglia della porta, Yuki sentì un brivido percorrerle la schiena: aveva freddo, e nell'aria si respirava uno strano odore. Un cupo silenzio avvolse Yuki e tutti gli altri corpi, mentre la ragazza si avvicinava a una porta di legno mimetizzata col resto della parete dietro un bancone su cui sopra vi era stato posato un campanello argentato e dei biglietti da visita.

『C'è qualcuno?』provò a chiedere, senza ottenere risposta.

Provò a gridare più forte, ma invano. Rabbrividì, ripensando a quanto fosse tetro quel silenzio.
Fece qualche passo avanti, fermandosi a fissare due bamboline posate su una mensola.
Non avevano occhi né bocca, erano una di schiena all'altra e si tenevano per mano. A una di loro mancava un braccio, all'altra una gamba.

『Questo posto è assurdo...』mormorò Yuki.

Nonostante volesse andarsene, non ci riusciva, come se in quel negozio ci fosse qualcosa che solo lei poteva trovare. Era una sensazione insensata, ma allo stesso tempo così concreta da allontanare l'idea di andare via dalla testa della ragazza. All'improvviso, Yuki ebbe l'impressione di non essere più da sola. Aveva sentito qualcosa muoversi dietro di lei. Un movimento impercettibile, che però non sfuggì all'udito della ragazza più intelligente di Tokyo.

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