Capitolo 5

39 7 0
                                    

{Mia's P.O.V}
"Hodges, oh mio Dio. Tu sei la persona più sensuale che io abbia mai conosciuto. I tuoi occhi, i tuoi capelli brizzolati... Credo di essermi innamorata di te..."
"Mia..."
"Si, Hodges?"
"MIA ELIZABETH WESTCARREW. NON SONO HODGES. SONO LAUREN."
La mia amica mi riportó nel mondo reale, mentre io fantasticavo sulla mia vita sentimentale con Hodges. Si, credo che avessi preso una cotta.
Ma non avrei mai potuto sfruttare il mio nomignolo per lui, perchè tra noi non sarebbe funzionata.
"Allora tu e Greggy vi siete riagganciati?"
"Si... Anche se non mi lascia in pace. È invadente, possessivo..."
"È innamorato, Lauren. Vi vedo. È diverso dagli altri anni. È più serio quest'anno."
Mi girai verso la porta, dove vidi arrivare Greg, che nascondeva qualcosa dietro la schiena.
"Scusa Lau, devo scappare, ho il progetto di scienze da consegnare."
Me la filai. E poi dovevo veramente consegnare il progetto a Hodges. Quando lo vidi, pensai subito alla canzone che poteva definirci. 'Just a Kiss' di Lady Antebellum. Quando si giró per guardarmi e venire verso di me, vidi i suoi occhi azzurri illuminarsi di luce, come fecero i miei.
Ed è lì, che realizzai di provare qualcosa.
"Grazie Mia, anche se sei in anticipo."
"Sono ritardo-fobica, quindi tendo a consegnare le cose prima."
Vidi che tiró fuori una lettera dalla sua tasca.
"Leggila solo il giorno di Natale."
Io esitai a prenderla, poi lo guardai.
"Senti Hodges. Io ti do volentieri del tu, io ti chiamo volentieri per nome, ma vorrei solo che rimanesse tra noi."
"Oh, certo, Mia cara."
Dopo, lo salutai e ritornai da Lauren. Aveva il rossetto sbavato. Ottimo, aveva amoreggiato con Sanders. Infatti, aveva gli occhi sognanti rivolti verso l'alto.
Io non ci feci caso, e tornai verso la classe. Sentii dei passi seguirmi. Mi girai e Chris si avventó su di me, sbattendomi contro il muro.
"Allora? Hai una storia con il nuovo prof eh?"
"No, ti sbagli."
Gli parlavo guardandolo dritto negli occhi, così capiva che non mentivo.
"Dai, non è possibile che tu, bella bomba, te la fai con quel tipo decrepito ingozzato di viagra. Aveva ragione tuo fratello, sei una troia."
Gli diedi uno schiaffo, che gli fece volare la sigaretta due metri più lontano.
"NON PARLARE MAI PIÙ COSÌ DI RYAN!"
Cercai di liberarmi, poi andai in classe.
Quel bastardi mi aveva fatto tornare in mente Ryan.
Ryan era mio fratello, e il più popolare della scuola.
È morto di overdose nel 2007, è per quello che odiavo la droga.
Arrivó Greg, che mi vide piangere.
"Mia? Perchè stai piagnucolando?"
"Non t'importa."
"Oh bene, io cerco di stare meglio e tu mi dai contro? Bel ringraziamento."
Mi girai dall'altra parte, per non guardarlo.
"Mi metteró qui, ad aspettare che tu mi rivolga la parola."
"Senti Greg. Non ti riguarda sul serio, veramente."
Così lui si alzó e uscì dalla classe.
Esattamente, a Natale mancavano un mese e ventiquattro giorni.
Troppi lungo per aspettare. Stavo per aprire la busta, quando suonó la campanella.
Mi sedetti composta e aspettai l'arrivo della professoressa Strickland, matematica. Era la moglie di Hitler secondo me, peró vabeh.
Quando tirai fuori il libro, mi trovai Lauren di fianco che mi fissava.
"Cosa vuoi stalker?"
"So che Hodges ti ha dato una lettera."
"Hodges non mi ha dato proprio nulla."
"Dai, sii sincera con me. Non lo dico a nessuno."
"Okay. Vieni a casa mia. Oggi. Lui vuole che la legga a Natale. Ma non posso aspettare."
"Ottimo. Ci sto."
Ci stringemmo la mano, poi io cercai di seguire la lezione.
"La questione che ci poniamo matematicamente è..."
"Prof, posso andare in bagno?"
E dai che Logan interrompeva la lezione.
"Signorina Westcarrew? Mi dice la tesi esposta da Pitagora?"
Panico.
"Mi dispiace professoressa, non lo so."
"Molto male, alla prossima risposta così si becca un'effe."
Non m'importava dell'effe o dell'a che potevo prendere. Ormai era l'ultimo anno, e me ne fregava poco.
Quando io e Lau, una volta a casa cercammo di leggere la lettera di Hodges, fummo interrotte da mia madre che ci chiese se potevamo aiutarla a pulire la macchina. Meglio così, perchè nascosi la lettera sotto il cuscino, in modo tale da non trovarla fino a Natale.

Just good friends.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora