Capitolo 11

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{Hodges' P.O.V}

Mi sentivo leggermente meglio dopo aver confessato a Greg la mia attrazione per Mia.
Quella non era soltanto attrazione, stava crescendo, ma non si stava ancora trasformando in amore.
Stavo camminando verso la sala insegnanti, quando venni fermato da Sara.
"Ehi Sara."
"Russell ti vuole nel suo ufficio. Sembra grave."
Mi preoccupai all'istante. Cosa mai avevo fatto per finire in presidenza?
"HODGES! PERCHÈ TARDI COSÌ TANTO?! VIENI ORA. ADESSO. SUBITO!"
Mi si rizzarono i capelli, non l'avevo mai sentito urlare così tanto. Così, mi affrettai ad andare nel suo ufficio.
Mi sedetti di fronte a lui, per facilitare la conversazione.
Stava respirando velocemente, questo significava che stava cercando di placare la rabbia.
"Allora Russell, di cosa vorresti parlarmi?"
Tardava a rispondermi.
"Dunque. Qualcuno mi ha riferito che tu e la signorina Mia Westcarrew avete una certa intimità. Dimmi. È vero?"
Non potevo mentirgli. Era il mio supervisore, nonchè preside.
"Si Russell. È tutto vero. Ma ci tengo a dirti che non è come s-"
"Non provare a dirmi che non è come sembra perchè ti sospendo."
Fortuna che si era messo a ridere.
'Cosa credi che voglia sentire, che la ama?'
'Ma no, io voglio solo che gli dica la verità.'
'Vuoi stare zitto?'
'Solo quando tu starai zitto.'
'Allora mai. Bello.'
Le vocine non smettevano di parlare. Russell per fortuna mi congedó solo dicendo di non farmi vedere in giro con Mia.
Suonó la campanella di pausa pranzo, dove io ne approfittai per andare nella balconette del laboratorio di scienze. Osservai con attenzione i ragazzi nel giardino. C'erano Lauren e Mia nel lato ovest, ridevano come matte. Appena vidi il sorriso di Mia, il mio cuore cominció a battere forte, così forte da quasi chiudermi le vie respiratorie che collegavano la gola ai polmoni. Poi, mentre pensavo a lei, mi piombó davanti un'altra ragazza.
Ed eccola, Morgan Brody. La 'Regina George' della nostra scuola. Anche se ero nuovo, di lei sapevo già tutto. Non che fossi uno stalker, ma mi avevano riferito tutto di lei.
Feci finta di non averla vista, e rientrai nel laboratorio, sperando di levarmela dai piedi. E mi sbagliai. Lei mi seguì e appena fui fermo, mi schioccó un forte e veloce bacio sulla guancia.
"Buongiorno prof."
"Salve Morgan."
"Erm... Signorina Brody."
"Come vuole."
Pretendeva che le dessi del lei?! Ma come osava?!
"Prof, senta. È probabile che io abbia visto la signorina Westcarrew assieme a lei al cafè del Loveboat Restaurant?"
"Probabile."
"Sa vero che non puó avere una storia con una sua studentessa?"
"Eccome che lo so. Infatti non abbiamo una storia."
Mi stava seccando. Si avvicinava sempre di più, e nel frattempo vidi Mia attraversare il corridoio. Forse non avrebbe visto quella vipera avventarsi su quel 'coniglietto dolce' che ero. Data la definizione che mi disse Mia un giorno.
Invece, vidi la porta aprirsi.
Pregai Morgan di allontanarsi, e lei, per mia sorpresa, eseguì gli ordini.
Mia entró e mi venne ad abbracciare, fregandosene della presenza di Morgan.
"Sono felice oggi."
"Ho visto cara."
"Sa che oggi esco con un bel ragazzo? Si chiama Abraham, è musulmano."
Vidi subito che stava scherzando, infatti al pomeriggio doveva venire da me.
"Oh, ciao Morgan."
Dopodichè uscì dalla stanza, io la seguii, stando attento a non farmi vedere.
"Morgan ci ha visti l'altra sera."
"Oh no! Ora come facciamo? Siamo spacciati! Moriremo tutti!"
"No, tesoro, non disperarti. Andrà tutto bene."
"Mi... Mi hai appena chiamato tesoro?"
"Porque? No puedo?"
Arrivó Lauren ad interromperci.
"Tu puede saber que yo y Mia debemos volver a la clase."
Non capii nulla di quello che disse, ma mi misi a ridere comunque.
Le salutai, poi, tornando al laboratorio, vidi Morgan e Greg parlare e sorridere felicemente.
Decisi di non dirlo a Lauren, per non surriscaldare la situazione.

•••

"Hodges?! Sei in casa? È un'ora che aspetto!"
Queste furono le parole che mi risvegliarono dal mio riposino pomeridiano del sabato.
"Oh povera me, quanto dovró aspettare ancora?!"
Solo lì mi ricordai di Mia.
Mi avvicinai alla porta, aspettandomi tutti i possibili insulti che poteva urlarmi contro.
"Finalmente!"
Entró senza esitare, e si tolse le scarpe, la giacca e la sciarpa, per poi correre sul divano.
"Hai Sky? C'è 'The Visit' su SkyCinema."
"Ma è un film horror."
"Appunto. Non ne ho mai visto uno e ho deciso di fare il primo passo con te."
"Questa cosa mi rallegra. Popcorn?"
Finimmo per guardare il film, ingozzandoci di popcorn, abbracciati per il terrore e riscaldandoci l'un l'altra.
"David ho paura..."
"C'è 'Nancy il pony e la Principessa' su Cartoonito."
"No mai. Posso dormire qui?"
"Mia ma... Tua madre?"
"È in Alabama per lavoro."
"Se tu vuoi allora... Okay."
Ci conoscievamo da appena tre mesi e lei già voleva dormire a casa mia? Mi sembrava giusto.
Dopo il film, dato che era ora di cena, ordinai una triplice porzione di Fish'n'Chips. Poi, mentre lei andó di sopra per cambiarsi, io apparecchiai la tavola.
Lei tornó da me indossando un mio pigiama.
"Mia? Se vuoi ho delle vestaglie di Elisabetta, la mia ex-moglie."
"Tu sei stato sposato? Io mi rifiuto allora di v-"
"Ehi ehi tigre calmati... Scherzavo."
In realtà avevi quasi completato il matrimonio, ma Elisabetta corse via dalla chiesa, senza motivo.
Quindi diciamo che mi ero fermato al fidanzamento.
Si mise a sedere e assaggió una patatina.
"Dagli un morso David."
Si avvicinó a me con la stessa patatina, alla quale io diedi un morso.
Dopodichè lei si mangió il resto.
Non fece altro che riempirmi di complimenti quella sera.
Ci sedemmo sul divano dopo la cena e io quasi dormivo, quando lei, verso le 23:00, mi sveglió.
"Sai ballare i caraibici, Hodges?"
"Io non ballo."
"Vieni dai. Balla con me."
Attaccó l'iPhone alle casse e cominciammo a ballare.
"Vorrei che questa notte durasse per sempre, David."
"Possiamo farla durare per l'eternità, Mia."

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