{Lauren's P.O.V}
[Avviso la gentile clientela che questo capitolo contiene scene di sesso esplicite. Quindi se avete problemi, smettete di leggere il capitolo.]
Per la prima volta in cinque anni di scuola, mi rendevo conto di quanto amassi la professoressa di informatica che, amabilmente, aveva deciso di mettere me e Greg insieme per un progetto riguardante la sua materia. Sospettavo però, che a darci quella notevole possibilità non era stato altro che il professore Hodges. Ovviamente era risaputo che io e Greg insieme non avremmo fatto granché, o almeno... Per quanto riguardava lo studio. Sistemai la soffita nel miglior modo possibile, avremmo cercato di lavorare.
Gli avevo dato appuntamento a casa mia, quel giorno, in un tardo orario. I miei non erano in casa, poiché partiti per lavoro per qualche giorno. Volevo Greg tutto per me, e quando passai per la vetrata situata in camera mia, mi resi conto di desiderarlo. Indossai una maglietta lunga fino al ginocchio, aderente, lasciando che un completino in pizzo decorasse il tutto.
Sapevo che anche a lui mancava il nostro contatto fisico, e continuare a baciarci per poi non portare a termine niente all'interno di un aula non era esattamente l'ideale.
Mi sistemai i capelli, cercando di sembrare il più sexy possibile, affinché il suo unico desiderio non fosse altro che farmi sua.
Il campanello suonò, ed io scesi le scale di corsa. Sapevo che era lui.
Aprii la porta, lasciando che un Greg Sanders perfettamente ben pettinato e allegro entrasse in casa mia.
Beh, fino a quando il suo sguardo non si tramutò in qualcosa di più. Notai quel luccichio solito di quando provava un certo interesse per i vestiti che avevo indosso, e sorrisi istintivamente.
"Ehi.."
Mormorai, lasciando che entrasse completamente per poi richiudere la porta.
"Ehi."
Rispose lui, prendendomi per mano e facendomi girare su me stessa. Si morse il labbro, per poi squadrarmi per bene.
"Ho preparato la soffitta per noi.." Mormorai, trascinandomelo dietro. Si, potevo percepire il suo sguardo di fuoco sopra di me. Mi osservava con interesse mentre quella maglietta si alzava ad ogni mio passo. Lasciai che si togliesse la giacca, e quasi non ci sbavai dietro quando rivelò una maglietta che fasciava perfettamente quelli che erano i suoi addominali.
Ignorai la sensazione al basso ventre, guidandolo verso la stanza.
"La professoressa Sidle ha fatto proprio un errore..."
Commentó lui, sedendosi su una sedia davanti al computer.
"Lo so, probabilmente crede che noi saremmo in grado."
Amavo il modo in cui ci prendevamo in giro, e ridevamo di noi stessi poiché consapevoli di essere completamente incapaci di fare qualcosa insieme.
"Allora, possiamo provarci comunque."
Presi un libro, e dopo essermi seduta accanto a lui, lo aprì accavalando le gambe. Si, lo stavo davvero torturando affinché cedesse al desiderio.
"Mh-hm."
Si mordeva il labbro, e quel suo sguardo mi squadrava, desideroso di vedere più pelle scoperta.
"Al diavolo l'informatica."
Ed eccolo qui il mio Greg, l'eccitazione aveva parlato al posto suo.
Sorrisi aspettando che decidesse cosa fare.
Si alzò dalla sedia, facendomi bruscamente alzare. Mi fece sbattere contro il muro della soffitta, dove fece scontrare il suo bacino contro il mio intrappolandomi. Dio, quanto piacere mi dava quel ragazzo.
Sentivo la sua erezione premere contro la mia entrata, e mi lasciai sfuggire dei gemiti.
"Greg.."
Dissi, conquistando il suo sguardo che si posò desideroso sul mio. Mi levò la maglietta, lasciandomi in intimo, prima di liberarsi del mio reggiseno in pizzo.
"Oh dio..."
Mormorai, mentre sentivo le sue grosse mani posarsi sul mio seno per torturarlo. Li stringeva, li massaggiava, e mentre le mie gambe si erano allacciate al suo bacino, li leccava lentamente facendoli inturgidire.
Graffiai il suo collo, cercando di mantenere la calma nonostante sapessi di essere già fradicia.
Infilai una mano dentro i suoi pantaloni, facendo pressione sul cavallo.
Dio, era così eccitato.
Mi fece un succhiotto, prima di cercare di recuperare la parola ormai in estasi dai miei gesti.
"Lo.."
Gemette di piacere, liberandosi della maglietta e in seguito dei pantaloni.
"Vuoi farmi urlare eh, Sanders?"
Sapevo che avrebbe voluto farmi urlare di piacere e farmi venire come solo lui era in grado di fare: ed io lo volevo così disperatamente.
Con me in braccio si diresse verso il divano bianco che vi era al centro della soffitta spaziosa, e mi ci fece accomodare.
Si mise sopra di me, continuando a baciare e a leccare i miei seni avidamente.
"GREG."
Urlai, sentendo la sua erezione spingere contro di me.
Allungai una mano, facendogli pressione.
Mi liberò presto delle mie mutandine, facendo lo stesso con i suoi boxer.
Mi leccai le labbra alla vista di quanto fosse ben dotato e di quanto, io fossi stata in grado di eccitarlo in quella determinata maniera.
Ci fu uno scambio di posizioni, ed io finii sopra di lui: sapevo che intenzioni aveva.
"So che sai cosa fare piccola."
Io annuii, posizionando la mia entrata sulla sua erezione, lasciando che mi riempisse.
Urlai di piacere a quel contatto, mentre le mie unghie graffiavano la sua pelle. Ero più che sicura che tutti se ne sarebbero accorti. Beh, meglio così: poteva benissimo definirsi un atto di proprietà nei suoi confronti.
Andai in fondo alla cosa, lasciando che l'orgasmo arrivasse per entrambi.••••
Cinque minuti dopo eravamo entrambi stesi sul divano, completamente sfiniti e privi dei vestiti. La mia testa era appoggiata al suo petto, e per un istante mi persi in quello che era la sua immensa meraviglia. Arrossii quando lo sentì chiamarmi all'attenzione.
"Ti piace ciò che vedi, vero Lo?" Amavo il modo in cui fosse sicuro di sé, ma dolce allo stesso tempo. Annuii, stringendomi nelle spalle. Gli lasciai un bacio sulle labbra, prima di prendere la parola.
"Ora tutti vedranno che sei mio. Vedi tutti quei graffi? Sono opera mia. Dio, ogni volta che li vedrò spuntare dalla tua maglietta mi ricorderò di quanto sei stato bravo. E poi dovrai soddisfarmi, perché sarò bagnata completamente."
Lo osservai sorridere maliziosamente, beandomi di quella visione: ebbene si, ero completamente innamorata di lui, al punto tale da amare ogni sua piccola cosa.
"E tu vedi quel succhiotto? È opera mia."
Si leccò le labbra, annuendo soddisfatto a qualcosa che lui stesso aveva detto.
"Dio, Mia mi prenderà a parole."
"Ci sarà da ridere."
Gli colpì la spalla, prima di addormentarmi sul suo petto.
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Just good friends.
Teen FictionUna storia d'amore, ma allo stesso tempo intrigante, misteriosa. Due ragazze liceali incontreranno il loro vero amore, ma uno di loro non é proprio quello che ci si aspetta. Questa storia sarà creata in collaborazione con @givemelovesanders.