{Lauren's P.O.V}
La campanella suonò troppo presto, ed io, insieme a Mia, ci alzammo per raggiungere la prossima aula.
L'aspettai fuori, poiché ella si era fermata a parlare per qualche istante con il nuovo - interessante e sessualmente stimolante - professore. Mi aveva colpito quell'uomo, e soprattutto, non potevo far a meno di notare il suo feeling con quella che era la mia migliore amica.
Mi appogiai allo stipite della porta, pensando e ripensando a Greg.
Già, perché la maggior parte dei miei pensieri - che essi fossero accessibili a tutti o negati ai minori di 40 anni - riguardavano il ragazzo dai capelli biondo cenere.
Il fatto che ci fossimo presi e lasciati più volte non mi aiutava esattamente a dimenticarmi di lui, se, per l'appunto, si considerava che io ne ero completamente e follemente innamorata, come era solita soprannominarmi Mia.
Ed io ero d'accordo certo.
Lisciai i miei capelli scuri, aggiustandomi il fiocco che li ornava.
Mia mi raggiunse subito, con un gran sorriso sulle labbra.
Bene, la mia amica ha una cotta. Adesso toccava a me riuscir a capire per chi, anche se mi sembrava così ovvia che avrei potuto giocarci persino la mia testa.
"Ti piace eh?"
Commentai, una volta essere tornata in posizione eretta.
"Chi?"
"Hodges."
Portai un dito al mento, chiedendomi perché lo avessi chiamato in quel modo.
La vidi arrossire, ed ebbi la conferma. Bene, non ero l'unica a pensare che fosse sessualmente stimolante.
Le ore successive passarono velocemente, tra una risata e un Hodges di qua e un Greg di là, arrivammo a pranzo.
Non che fossimo concentrate sui ragazzi anziché sulla lezione, oh no, certo che no. Soltanto non ricordavo esattamente di cosa avessero parlato i professori per ore, e dubitavo che Mia se ne ricordasse più di me.
Per mia immensa sfortuna, la mia amica dovette farsi coraggio e andare via prima, per via di un progetto su cui aveva lavorato tutta l'estate, lasciandomi da sola al nostro tavolo.
Presi un boccone di insalata, e quasi non lo sputai tutto completamente fuori quando vidi quelle che erano le coppiette delle scuola tornare a farsi vive in tutti i loro classici baci da "non ti vedo da una vita."
Un pò di decoro, suvvia.
Io e Greg eravamo più riservati: noi ci chiudevamo nelle aule rischiando di far saltare la lezione.
La sua testolina biondo cenere attirò la mia attenzione, era appoggiato ad un pilastro, e riservava a me tutta la sua attenzione. Mi sentivo lusingata, ma stranamente a disagio. Lo ricambiai, perdendomi in quello che erano i suoi occhi nocciola e il suo fisico scolpito dalla palestra.
Distolsi lo sguardo, cercando di concentrarmi sul telefono alla ricerca di qualche segno di vita di Mia.
"Mia. Greg mi fissa. Aiuto."
Digitai quelle parole in ansia, come se in realtà Greg fosse un maniaco munito di motosega.
Mi alzai, raggiungendo il corridoio deserto della scuola dovuto dalla pausa pranzo.
Realizzai velocemente che, non sarei mai potuta diventare un'agente segreto. Probabilmente sarei stata scoperta per via dei numerosi fiocchi che ornavano la mia testolina.
Dei passi mi facero girare: era Greg.
Lo osservai mentre mi raggiungeva: era così bello da mozzare il fiato a chiunque, e quando me lo ritrovai davanti, indietreggiai verso l'armadietto più vicino, che ovviamente non era il mio. Beh, gli avrei pagato i danni in caso.
Il mio cuore iniziò a battere forte e sentì il forte desiderio di tirarlo a me e baciarlo. Ma sapevo di non poterlo fare per ovvi motivi. Così, mi morsi il labbro, sentendo un brivido attraversarmi la schiena.
"Dove vuoi arrivare, Sanders?" Commentai, incrociando le braccia al petto. Ero consapevole di essere una pessima attrice, ma ci provavo comunque.
"Non lo so Carter. Mi piace vederti così per me. Mi manchi."
Sentii una musichetta risuonare nella mia testa: Marvin Gaye di Charlie Puth. Probabilmente era portata dal fatto che amavo quella canzone e che la trovavo fantastica per me e Greg. Abbassai lo sguardo, concentrandomi sulle mie scarpe. Oh, com'erano carine.
Lui, dal canto suo, portò il suo braccio dietro la mia testa avvicinandosi a me.
Dovevo baciarlo? "Si." Rispose la mia dea interiore che faceva le capriole al pensiero delle sue mani sul mio corpo e delle nostre bocche unite.
"No." Rispose la coscienza. E, per una volta, sentivo il desiderio di ascoltarla.
"Signori, che fate qui?"
La voce del nostro nuovo professore interruppe il momento, facendomi sospirare di sollievo.
"Noi..."
Rispose Greg, e per un attimo mi sentì in dovere di aiutarlo nel suo discorso.
"... Stavamo parlando.. Di lei."
Ma che razza di... Okay, avevo detto una cavolata.
Respirai, portandomi una mano alla fronte.
"Ah si? Sono bravo vero? So che avete detto questo."
Sembrava crederci, e, stranamente, sembrava super convinto delle sue parole e di quello che diceva. Non scherzava. Beh, vanità chiamatemi Hodges.
"Si, ovviamente."
Rispose Greg, tirando un sospiro di sollievo. Mi veniva quasi da ridere a guardarlo così.
Annuii, incrociando le braccia.
Mi sentivo come sollevata da un peso assurdo. Non capivo perfettamente perché, dato che io lo amavo. Decisi quindi in seguito di compiere quell'azione.
Quando la campana suonò in segno che la pausa era completamente terminata, mi sporsi verso Greg baciandolo. Lo lasciai interdetto per qualche secondo.
Lui ricambiò, e quasi quasi ebbi paura di poter far sesso con lui in quell'istante davanti a tutti.
"Beh, dovreste tornare in classe ragazzi."
Il professore ci stava palesemente guardando, ed io lo ignorai per qualche secondo.
Mi staccai dal ragazzo, infine, annuendo.
Mi avviai verso le classe, con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
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Just good friends.
Teen FictionUna storia d'amore, ma allo stesso tempo intrigante, misteriosa. Due ragazze liceali incontreranno il loro vero amore, ma uno di loro non é proprio quello che ci si aspetta. Questa storia sarà creata in collaborazione con @givemelovesanders.