Capitolo Trenta

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Mi svegliai e mi guardai intorno. Ero rinchiusa in una specie di cella.

Facevo fatica a vedere e notai che il pavimento era bagnato.

Sentii dei passi avvicinarsi e realizzai che, molto prima di quanto immaginassi, avrei incontrato il mio rapitore.

«Chi sei?»

«Il mio nome è Sawyer» mi rispose un ragazzo, avvicinandosi alle inferiate della cella.

«Il mio Master ti ha catturato e mi ha ordinato di scendere a darti del cibo»

«Chi è il tuo Master?» gli chiesi.

«Non sono autorizzato a dirvelo» mi rispose lui con tono neutro, mentre tneva gli occhi bassi.

«Ecco» mi disse, mentre mi slegava un polso dalle catene.

Solo allora realizzai che ero incatenata al muro.

Si alzò e uscì dalla cella.

«Ti prego, lasciami andare...» gli dissi, ma lui continuò a camminare dritto per la sua strada.

Guardai il pane e acqua che mi avevano portato, e lacrime incominciarono a invadere i miei occhi.

Con la vista sfocata, guardai il mio anello di fianzamento.

«Eric...» sussurrai fra le lacrime.

- - Eric POV - -
(Al ballo)

Passò un sacco di tempo da quando Kayla era uscita, ed incomicniai a preoccuparmi.

Vidi il fratello di Kayla predere qualcosa da bere. Avvicinandomi, notai che stava flirtando con una cameriera.

«Kaleb, hai visto Kayla?» gli chiesi, e lui mi guardò stranito.

«In che senso? L'ultima volta che l'ho vista era con te» mi rispose guardandosi intorno.

«Era uscita a prendere una boccata d'aria, ma non è più tornata» gli risposi, cominciando anch'io a guardarmi intorno frenetico.

«Ok, calma, probabilmente è ancora fuori» disse Kaleb ed io annuii.

«Vado a cercarla» gli risposi, dirigendomi verso il giardino posteriore.

Uscendo, non trovai anima viva. Avvicinandomi a dei cespugli, vidi una piccola chiazza di sangue di cui mi sporcai un dito e lo portai al naso: era di Kayla, non avevo dubbi.

Corsi nella sala da ballo cercando i miei amici.

«Kayla è stata rapita!» urlai in panico e loro mi fissarono increduli.

L'intera stanza cadde in silenzio ed i genitori di Kayla corsero da noi.

«Che cosa stai dicendo?» chiese stranita sua madre.

«Kayla è stata rapita!» dissi a metà fra il disperato e l'impaurito.

Gli occhi dei suoi genitori si riempirono di terrore.

«Devi trovarla» mi ordinò suo padre.

«E voi... non avete intenzione di aiutare?» chiese Willow.

«No. Kayla è la compagna di Eric, e lui è l'unico che può salvarla» disse sua madre.

Io li fissai attonito.

«Lei è vostra figlia! State agendo come se non ve ne importasse!» imprecai.

Gli occhi di suo padre si fecero più scuri e un sorriso sinitro si fece strada sul suo volto.

«A me, infatti, non importa. Lei serve solo per prendere il trono in modo che io e mia moglia possiamo riposare» disse lui.

Sua moglie lo fissò esterrefatta e si allontanò da lui.

«Come osi?! A me importa, solo... non posso cercarla. Io... sono incinta» spiegò, poi si voltò verso suo marito «Tu ed io abbiamo chiuso. Lei è nostra figlia, e tu sei una grandissima carogna!» tornò a voltarsi verso di me «Ti prego, salva nostra figlia e portala a casa sana e salva. Ma non portarla qui. Non voglio affaticarla col peso di dover essere regina»

«D'accordo, la troverò» dissi deciso.

Incominciai ad incamminarmi verso l'uscita ed i miei amici mi seguirono.

Salimmo sulle auto e guidammo fino a casa.

Scesi, non ci preoccupammo di nulla e andammo dritti a progettare un paino per riprenderci la mia compagna.

- - Tornando al POV di Kayla - -

«Ti prego, fammi uscire!» urlai ad ogni persona che passava davanti.

Il ragazzo di prima tornò di nuovo e mise un vassoio di cibo di fornte a me, sempre con gli occhi bassi.

«Kayla, devi mangiare, ne hai bisogno» disse, ed io lo fissai con le lacrime che mi rigavano il volto.

«Sawyer, voglio tornare a casa dal mio compagno. Ci siamo fidanzati ieri...» dissi pregante, ma Sawyer scosse la testa.

«Ti prego, mangia» mi disse supplichevole e se ne andò via.

Udii altre ragazze piangere e pregare di essere liberate.

Appoggiai la testa contro il muro, ma sussultai immediatamente.

Portando una mano nel punto dolente, sentii del sangue secco fra i capelli.

Sentii qualcuno avvicinarsi ed alzai lo sguardo. Sawyer. Sempre con lo sguardo basso.

«Il Master ha detto che posso farti uscire se ti comporti bene»

Annuii e lui mi tolse anche l'altro polso dalla catena. Mi fece segno di seguirlo, così mi alzai e lentamente uscii dalla cella.

Mi guardai intorno, finchè non venni condotta in un salotto.

Una domestica in vesito nero e bianco mi si avvicinò velocemente.

Mi spinse verso una sedia e mi esaminò la testa.

«Sawyer! C'è del sangue fra i suoi capelli! Quando duramente l'ha colpita il Master?!» chiese, mentre controllava la ferita.

Lui fece spallucce mentre la cameriera si tappava il naso.

«Umh, beh, Kayla, io sono Maya. E ti devo far fare un bagno. Seguimi» mi disse, spingendomi verso un bagno.

Mi mise alcuni vestiti fra le mani.

«Preparati. Se hai bisogno sono fuori dalla stanza»

Entrai nella doccia e sobbalzai nuovamente.

Mi lavai i capelli con molta precisione e attenzione, uscii e mi asciugai.

Mi vestii e uscii dalla stanza.

Tenni gli occhi bassi e Maya si alzò alla mia vista.

«Posso andare a casa, ora?» dissi più come affermazione che come domanda, e sentii qualcuno alle mie spalle ridere.

Mi voltai e vidi una ragazzo venire verso di me.

Maya si spaventò e indietreggiò.

Il ragazzo mi toccò i capelli ed io schiaffeggiai la sua mano.

«Non toccarmi»

Lui alzò la mano di rimando e mi diede uno schiaffo.

Io caddi dall'urto e mi coprii la guancia con una mano.

«Il mio nome è Trevor. Non sei mia, non preoccuparti. Il tuo Master è fortunatamente qualcuno che conosci, ed è molto... protettivo nei tuoi confronti» disse.

Io incominciai a piangere e lui mi sputò addosso prima di andarsene.

Io rimasi a sedere, singhiozzante.

Volvevo andare a casa.

Volveo Eric.

Volevo andare a casa e volevo Eric.



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