Capitolo Quattordici

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I suoi occhi,ora rossi,mi stavano guardando e potevo vedere che aveva paura,paura di una mia reazione,paura che l'avrei cacciato via,paura che non avrei voluto avere più niente a che fare con lui. E,devo ammettere,che se mi trovassi in diverse circostanze,sarei scappata davvero,eppure,ora,difronte a quegli occhi che mi stavano guardando,non ce la feci.Ripensai a tutte le cose che mi aveva detto e a tutte le cose che avevamo fatto insieme,e io sapevo che era sincero,sapevo che non mi aveva mentito,così,l'abbracciai,e gli sussurrai:''Eric,stai tranquillo,io non ho paura di te,e mai ne avrò''
In un primo momento,lui si irrigidì,ma,dopo quelle mie parole sussurrate,si calmò visibilmente e mise le sue forti braccia intorno alla mia vita,abbracciandomi anche lui.
''Kayla,non mi devi mentire''disse,mentre mi stringeva maggiormente a sé ''Capisco se non vuoi starmi più vicino...io sono un mostro''disse e cercò di reprimere un singhiozzo,invano.Alzai la testa,e vidi i suoi occhi pieni di lacrime,che stava disperatamente cercando di trattenere.Staccai le mie braccia dal suo collo per poter asciugargli le lacrime.
''Se tu fossi un mostro,io ora non sarei qui,abbracciata a te,mentre ti asciugo le lacrime.Eric,per me non sei un mostro,e io non ho paura di te...in questi tre giorni non mi hai dato neanche un minuscolo motivo per avere paura di te''dissi ''io sono qui,con te e per te''
''Non hai idea di quanto questo mi renda felice!''esclamò.Lo guardai confusa
''Non preoccuparti,ti spiegherò tutto quando saremo a casa...ora,andiamo a mangiare!''disse e mi portò al nostro tavolo,dove mangiammo il cibo che avevamo ordinato.Finito salimmo sulla sua auto e partimmo verso casa.
Una volta dentro,vidi che Eric era nervoso,così gli accarezzai la mano nella speranza di tranquillizzarlo,cosa che successe.
''Eric,stai tranquillo,non mi arrabbierò,qualunque cosa tu abbia da dirmi''dissi e lui annuì in accordo. Ci dirigemmo al piano di sopra ed entrammo nella stanza di Eric.
''Sai....Micheal è molto simpatico e...''disse,cercando di cambiare discorso,ma io lo fermai.''Eric,siediti,rilassati,e dimmi ciò che devi dirmi''
Mi guardò,prese un profondo respiro ed annuì.Si sedette accanto a a me ed iniziò a parlare.
''Okay...allora...io sono un vampiro,un vampiro reale per l'esattezza.Quando avevo 13 anni,ho rifiutato la mia carica e mio padre,allora,mi ha,come dire....momentaneamente allontanato dal 'regno',dicendomi,però,che,nel caso avrei cambiato idea,sarei potuto ritornare,anche se ha fatto alcuno cose per me e...non ne vale la pena...''
''Cosa ha fatto?''chiesi.Lui distolse lo sguardo e scosse la testa.''Okay...allora non te lo chiedo,non voglio forzarti.Però,ti chiedo,come mai sei sempre molto protettivo con me?Cioè,non credo che tu faccia così con tutte le ragazze che conosci,specialmente se solo da tre giorni,vedi...non ha molto senso,ecco...''
Lui mi guardò,poi,continuando a sostenere il mio sguardo,parlò:''Vedi,il fatto è questo:ogni vampiro è legato ad un altra persona,la così-detta 'anima gemella' che ti completa,ti fa' sentire bene e in pace.Se l'anima gemella di un vampiro muore o lo rifiuta,quest'ultimo diventa freddo,pericoloso e,in alcuni casi,anche violento.Lui,mio padre,intendo,vorrebbe distruggere tutto,perchè ogni cosa gli ricorda la sua anima gemella''spiegò.Lo guardai con sguardo confuso.''Quando ti ho visto-continuò-e ci siamo stretti la mano,hai sentito tipo una scossa elettrica,giusto?''annuii ''quello è il modo di un vampiro per riconoscere la propria anima gemella''
Sbiancai.''Quindi,tu stai dicendo che noi siamo...ehm...compagni?!?!''chiesi e lui annuii.Sospirai e il suo sguardo si riempì di preoccupazione.''Eric,i-''

''Lo so,lo so,non vuoi essere un mostro come me..''disse lui,interrompendomi.
''Lasciami finire!Io,io...io non credo di volerti rifiutare,perchè non vorrei mai che tu soffrissi,specialmente per causa mia...quindi...va bene,proviamo,io sono d'accordo!''dissi e lui mi guardò scioccato ''Tu mi hai sempre detto che non devo essere insicura,eppure guardati adesso,lo sei anche tu,forse peggio di me!E,dal momento che tu mi sei sempre stato accanto e mi hai sempre aiutato,ora io ricambio!''dissi,con un tono di soddisfazione nella mia voce.
Lui mi guardava con sguardo perso e la bocca aperta,mentre io gli facevo dei sorrisi e lo guardavo confusa,cercando di capire che cosa gli stesse passando per la testa-e,devo ammettere,era una scena abbastanza esilarante-quando,tutto d'un tratto,la realizzazione lo colpì e mi prese in braccio iniziando a ringraziarmi per non averlo rifiutato,mentre io ridevo come una bambina.
Bussarono alla porta ed entrò una Anna tutta rossa in viso che ci fece le congratulazioni e ci disse che 'per sbaglio' avevano ascoltato la nostra conversazione.Quando uscì,io ed Eric ci guardammo e io esclamai:
''Eric,ho di nuovo famee!Seriamente,deevooo mangiareeeee!''e lui scoppiò a ridere.
''Aspetta un attimo qui''disse,senza però smettere di ridere.Scese di sotto e portò patatine e vari snacks,che mangiammo mentre facevamo i compiti.
''Ehi,ragazzi,è ora di andare a letto''disse Jack,entrando in camera ed interrompendoci.Annuimmo e,dopo aver messo via tutti i libri,andammo dormire ''Buonanotte,Amore''sussurrò Eric,e io mi addormentai così,con la testa sul suo petto,le sue braccia intorno alla mia vita,e un sorriso ebete sul volto.

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Mi svegliai di soprassalto sentendo dei lamenti,cercai di guardare Eric,ma il buio che ci avvolgeva non aiutava,così mi voltai per accendere l'abatjour che era posta sul comodino affianco al letto,e poi guardai Eric.Aveva delle goccioline di sudore e il suo petto si alzava e si abbassava freneticamente.Tremava e aveva uno sguardo sofferente sul volto.
''Eric,Eric svegliati!''cercai di svegliarlo e lui spalancò gli occhi che erano di un rosso molto accesso.Mi guardò e pian piano ritornarono a quel verde smeraldo che lo caratterizzava.''Eric,stai bene?''chiesi,ma lui non mi rispose,mi tirò a sé e mise la sua faccia nell'incavo del mio collo.Nonostante fosse tutto sudato,cercai di tranquillizzarlo accarezzandogli i capelli,grondanti.Dopo una decina di minuti,riuscì a calmarsi,anche se continuava a tenermi stretta a sé.
''Eric..''
''è,è stato un incubo,tranquilla...''
''Ne vuoi parlare?''
Scosse la testa e mi tirò nuovamente verso di sé,mettendo la testa nell'incavo del mio collo.Restammo lì abbracciati,seduti,con la schiena appoggiata al muro,a coccolarci.Dopo un po',Eric alzò lo sguardo e mi guardò.
''Tutto bene?Ti sei calmato?Va' un po' meglio?''chiesi dolcemente e lui annuì solamente,ma non me la presi,anzi,gli feci un piccolo sorriso.Guardai l'orologio e vidi che erano le 7:23.''Pensi che i tuoi genitori ci lascino restare a casa per oggi?''
''Credo...molto probabilmente sì,ma possiamo sempre dormire fino a tardi,così non possiamo più entrare a scuola...''annuii e cercai di addormentarmi di nuovo,ma non ci riuscì,così mi misi a guardare Eric dormire,sperando che non avesse altri incubi.C'era molta tranquillità di prima mattina,qui,e si stava davvero bene,ma,proprio questa tranquillità venne spezzata dallo bussare di una porta,che poi realizzai fosse la porta delle stanza di Eric,dalla quale poi si affacciò Anna.

''Buongiorno Kayla''disse e io agitai una mano per non parlare,così da non svegliare Eric. ''Ha avuto un altro incubo,vero?''annuii ''Allora per oggi starete a casa,anche tu,perchè sicuramete avrà bisogno di qualcuno che lo consoli,e credo non ci sia nessuno meglio di te''disse e io sorrisi ''solo,assicurati beva la sua razione di sangue,sarà molto debole e ha bisogno di forze''disse,mentre io annuivo e rabbrividivo contemporaneamente.Lei uscì e io mi misi a giocare con il mio cellulare,quando Eric emise un lamento.
''Eric,Eric svegliati...stai per avere un altro incubo...Eric!''dissi e lui aprì i suoi occhi,che erano rossi,proprio come la prima volta.Si mise a sedere e mi guardò
''Scusami,io non volevo svegliarti,davvero,scusa...per entrambe le volte...''
''Non fa niente,e poi ero già sveglia la seconda volta....tranquillo''dissi,e lo guardai negli occhi,dove alloggiava tanto dolore,e mi sentii in dovere di doverlo eliminare tutto.
''Tua mamma ha detto che devi prendere la tua razione di sangue''sospirò e mi prese per mano,trascinandomi con lui,come se non volesse restare da solo.Arrivati in cucina lasciò la mia mano e prese dal frigo una sacca di sangue.Si allontanò un po' da me,la bevve e getto la sacca nel cestino.Poi riprese la mia mano e mi riportò in camera sua,dove si sedette sul letto.Mi avvicinai a lui.
''Eric...cos'hai?Non hai parlato per tutta la mattina...''dissi dolcemente,mentre gli accarezzavo la schiena.
''Lo so...''disse sospirando ''Ho questi incubi e attacchi di panico spesso...Sono un relitto e se non mi rifiuti ti capisco davvero,nessuno vorrebbe stare con uno come me...''disse
''Eric''lo chiamai,ma lui si girò,rifiutandosi di guardare i miei occhi.Girai dall'altra parte e gli presi la faccia con le mani,costringendolo a guardarmi.''Ti ho già detto che non ti rifiuterò,né ora,né ma.Non tornerò sui miei passi.E poi,tutti abbiamo dei problemi,anche io li ho.Ma non sarà così facile sbarazzarsi di me.Io ti starò sempre accanto e ti aiuterò a superare tutto questo.Un giorno,alla fine,sarai pronto e in grado di dirmi a cosa sono dovuti tutti questi tuoi incubi e attacchi di panico,ma fino ad allora io non ti forzerò,mai...''dissi e lui mi sorrise
''Ok,però tu dovrai dirmi il perchè della tua insicurezza''disse e io sorrisi,annuendo con il capo.
''Ti starò sempre accanto,sempre''dissi
''Anche io,ti starò sempre vicino,non ti abbandonerò,mai''mi rispose e ci abbracciammò.
Più tardi io ed Eric eravamo abbracciati sul divano mentre ci guardavamo un film,quando nella stanza fece irruzione Jack,che era tutto affannato.
''Jack,cosa c'è?''chiese Eric,preoccupato
''Eric-rispose Jack con il fiatone-tuo padre...ha scoperto...che hai trovato....la tua...anima...gemella...e....ti vuole a palazzo....per i prossimi...tre....mesi....''


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