Capitolo 22

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Torno nel locale, e dopo avere mandato tutti a fanculo mi rinchiudo nel mio ufficio. Vado dritto all'armadietto dove tengo i miei whiskey e prendo il Jack Daniel's. Me lo verso nel bicchiere e lo tracanno tutto d'un fiato, con la speranza che porti via, il bruciore che ho al petto. Ma questo non accade neanche dopo aver finito la bottiglia. Cosi vado a prenderne un'altra e inizio tutto da capo. Sono le sei del pomeriggio e già sono fottutamente ubriaco. Ma non me ne frega un cazzo. Non mi frega un cazzo di niente ormai, perché la mia vita non ha più senso. Niente ha più senso, senza di lei. Niente. Sono un fottuto bastardo, che non sa fare altro che fare soffrire le persone che lo amano. Wow l'alcool porta a ragione sulle cose. Che cazzata. Mentre cerco di finire la seconda bottiglia di Jack, mi passa davanti agli occhi un immagine di Nina mentre balla sulla pista. È fottutamente sexy, troppo ... che già il pensiero di lei con un altro mi fa incazzare moltissimo. Tanto è vero che afferro la bottiglia e la scaravento sul muro e la riduco in pezzi. < nessuno ti avrà, nessuno. Sei soltanto mia, cazzo > dico urlando. Sto diventando paranoico. Neanche un' ora è passata da quando ho lasciato casa sua, e già non ci sto più con la testa. Mi sento molto stanco, cosi vado a stendermi sul divano, non prima di aver oscurato la vetrata. Mi addormento all'istante. Mi rigiro più volte, sto avendo un incubo. Nina che mi guarda da lontano, mentre io la chiamo. Lei che mi volta le spalle. E intreccia le sue dita a quelle di un altro uomo. Ridono felici insieme. E quando si voltano nella mia direzione, lei ha il pancione ... cazzo è incinta. E non di me. Quello non è mio figlio. È il figlio di quell' uomo che le sta accanto. Di quell'uomo che la rende felice. E quell'uomo non sono io. Cazzo. Cazzo. Cazzo. Mi sveglio di soprassalto. Tutto sudato. E angosciato. Mi tiro i capelli, di questo passo impazzirò. Mi alzo e mi dirigo al bagno. Vado li per rinfrescarmi un po' ma l'unica cosa che riesco a fare è rigettare l'alcool assunto prima. Sono ridotto una merda. Mi alzo, mi spoglio ed entro in doccia. Sto sotto il getto dell'acqua non so per quanto tempo. Esco solo perché ho le dita raggrinzite. Quando mi rivesto, mi guardo allo specchio. Il riflesso che vedo è quello di un uomo che ha il viso contorto dal dolore. Mi vedo strano. I miei occhi blu sembrano essere velati. Normale, questi occhi hanno visto Nina piangere troppe volte. Che al solo pensiero di lei che soffre, sento il mio cuore andare in frantumi. Sconsolato e in stato di calma apparente vado ad appoggiarmi all'enorme vetrata che da sul mio locale. C'è un via vai frenetico, stasera ci sarà un'altra di quelle serate all'insegna dello sballo. Musica a livelli altissimi e tanto alcool. I miei operai stanno sistemando le apparecchiature e il Dj già sta montando la sua console sul palco. Stasera ci saranno un casino di persone che verranno qui a scatenarsi, a divertirsi. L'unico che resterà qua sopra a non fare un cazzo sono io. Vengo distratto dai miei pensieri, da qualcuno che bussa insistentemente alla porta. < chi cazzo è che mi scassa la minchia? > < Alex sono io ... Rebecca. Posso entrare? > porca puttana!!! < che cazzo vuoi? > < parlarti > vado avanti e indietro per tutto il mio studio. Non voglio vederla. Lei è stata la causa del mio tradimento. Lei. < Alex sto entrando! > Mi giro furioso, ma lei è già entrata e si mette di fronte a me. Mi guarda, ha un atteggiamento di trionfo. Che brutta stronza!!! < non ho niente da dirti, mi dispiace> < si invece! Come stai? Ti ho visto che entravi nel locale prima, avevi una faccia tristissima.> mi incazzo talmente tanto che non so come andrà a finire. < come sto? Ahahaha tu vuoi sapere come cazzo sto? E come vuoi che stia? Una merda! E questo è tutta colpa tua. Sei tu la stronza, figlia di puttana, che ha architettato tutto nei minimi particolari. Tu che volevi allontanarmi da Nina sin dall'inizio. Mi hai sempre detto che lei non andava bene. Che lei non faceva per me. > la guardo. Sto per continuare ma lei mi interrompe. < certo, hai visto com'è andata a finire. Lei ti ha lasciato!!!! Sei rimasto da solo. Avevo ragione io. Lei è una stronza che non ti merita > mi urla. Mi avvicino a lei, sto quasi per dargli uno schiaffo, ma mi trattengo. Voglio riempirla di parole che la feriranno nel profondo. Queste saranno meglio di uno schiaffo in piena faccia. < ascoltami bene ... tu in confronto a Nina non vali niente. Non vali neanche un decimo di quanto vale Nina. Tu non sai cosa significa rispettare qualcuno, non sai cosa significa proteggere qualcuno e più importante di tutti non sai cosa significa amare. Quindi adesso smettila di fare tutta questa scenetta, non fingere di voler sapere come sto, perché non te ne frega un cazzo. Non ti è mai fregato un cazzo di nessuno ... figuriamoci adesso. Non me la dai a bere. Sei una bugiarda. Quindi adesso non venirmi a dire che ti preoccupi perché non ci credo. > < io ci tengo a te, e pure tanto. Se non ricordi, lo faccio io per te. Io ti amavo Alex e pure tanto. Tu eri l'uomo di cui io mi ero e sono innamorata. Quello che dovevo sposare un giorno, quello che mi aveva messa incinta. L'uomo che doveva diventare il padre di mio figlio. Ma poi tu hai avuto la bella idea di lasciarmi e questo non l'ho mai accettato. Mai. Quindi vederti stretto ad un'altra mi ha fatto male. E pure tanto. Tu dovevi essere mio sin dal principio. Quindi non essere dispiaciuto se per allontanarti da lei ho dovuto ricorrere alle maniere forti. Quando abbiamo scopato, non era messo in conto che quell'ingenua ci avrebbe beccato. Ma sono molto felice che sia successo non sai quanto, almeno si è potuta rendere conto di quanto godevi mentre mi scopavi. Di quanto eri appagato. Di quanto mi desideravi in quell'istante.> finisce la frase con un sorriso malefico stampato in faccia. Mi avvicino a lei. < quello è stato uno sbaglio, un fottutissimo sbaglio. Ero in uno stato emotivo molto debole, per via del ritorno di mio fratello. E tu ne hai approfittato per sedurmi. Ti sei spogliata, e sei venuta a sederti sulle mie gambe. È quando io ti ho respinto tu hai rincarato la dose. Assaltandomi la bocca. Lo sai che io ti avevo rifiutato, l 'ho sempre fatto da quando ho conosciuto Nina, questo non puoi negarlo. Ma poi tu ti strusciavi sul mio cazzo e mi hai messo le mani sul tuo seno. Ho resistito fino all'ultimo, ma un uomo non può resistere per sempre. Cosi ti ho scaraventata sulla scrivania e dopo aver oscurato il vetro ti ho scopato alla grande. Ma era solo questo. Non c' era amore, non c'era niente. Era come se, io fossi andato con una qualsiasi. Invece con Nina è tutto diverso. Con lei ogni azione è dettata dal sentimento. Dall'amore. Io vengo trasportato da questo potente sentimento in ogni secondo. Lei mi ha cambiato, lei è riuscita dove tu hai fallito. Lei ha tirato fuori il meglio e il peggio di me. E io le sono grato per questo. Perché così ho capito fino a che punto io l'amo. Ma poi è successo l'irreparabile. E io ti odio per questo. Ti odierò a vita. Sappilo. E sta attenta perché te la farò pagare, molto cara. Inizio già da adesso. Sei ufficialmente licenziata in tronco. Quindi prendi le tue cazzo di cose e vattene via da questo club e anche da questa città, perché ti assicuro che se ti rivedo ancora non risponderò di me stesso. Ah avvicinati di qualche metro a Nina e ti giuro che per te finisce male. > mi guarda, è bianca in viso. Deglutisce. Poi senza dire una parola se ne va. Una volta chiusa la porta urlo Vaffanculo. È liberatorio.

Lui... la mia rovina!!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora