Capitolo otto

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<<Harry, svegliati.>>

Harry mugola di disappunto, ma non si muove.

<<Dio, mi scoppia la testa>> sente lamentare, ma non è la stessa voce di prima.

<<Se non avessi bevuto come una fogna come ti avevo detto io, a quest'ora non eri in queste condizioni>> questa è Michelle, la riconosce all'istante.

Mugola di nuovo.

Qualcosa gli sfiora i capelli e subito dopo dei ricci, caduti sulla sua fronte, vengono sollevati lentamente. Harry questo lo apprezza, decisamente. Lo stesso tocco, attento e delicato, si infila in quel ciuffo e massaggiandolo lo porta all'indietro. Sente un respiro caldo avvicinarsi alla sua guancia poi, ed Harry è quasi sicuro di sapere di chi si tratta.

<<Siamo arrivati, dormiglione.>>

Prova soddisfacente.

La prima cosa che vede non appena apre gli occhi, è il colore arancione del cielo. Un bellissimo tramonto era sopra di loro, e i raggi del Sole ancora caldo, si infiltravano dai finestrini della macchina. Harry ne aveva proprio uno su metà viso, la metà che sembrava scottare. Con la schiena storta e gli occhi stanchi, è ancora premuto sulla portiera, quando la stessa mano di prima, scende sulla sua spalla. Harry è estasiato adesso da quelle carezze. Svegliarsi ogni volta così, non sarebbe affatto male.

Chiude di nuovo gli occhi e riesce a sentire ancora il profumo del mare e della crema solare sul suo corpo.

<<Stasera uscirete?>> chiede Cassie.

Ad Harry gli sembra una follia.

<<Io questa volta passo>> risponde Chris.

Michelle ride e dice anche lei di essere stanca e che vuole solo arrivare a casa per farsi un bagno caldo e mettersi a letto. Solo a quel punto Harry realizza quello che sta realmente accadendo. Spalanca gli occhi e capisce di ritrovarsi davvero nel loro paese, di essere sulla via di ritorno e che quindi, la vacanza con amici è giunta al termine. Si volta rapido verso di Niall che sta mandando un messaggio e un ondata di agitazione lo colpisce all'improvviso. E adesso? Non riesce a pensare e soprattutto accettare l'idea che tra poco sarà di nuovo a casa sua, da solo, senza essere circondato da loro – soprattutto da Niall – perso nei suoi mille pensieri. E poi, un'altra paranoia lo stende, definitivamente: come dovrebbe comportarsi adesso, con Niall? Ha bisogno di chiarezza, di parlare con qualcuno, e non di certo di rimanere da solo. Prova a ragionare il più veloce possibile e l'unica via di fuga dalla solitudine gli sembra essere soltanto una.

<<Tu che fai stasera?>>

Niall solleva la testa dal cellulare, che dopo agita <<mia mamma mi ha appena chiesto se ho voglia di una pizza con lei e mio padre ma sinceramente sono davvero stanco, quindi credo starò a casa>>.

<<E se venissi da te?>> l'espressione di Harry è quasi supplichevole.

Niall infatti ride.

<<Che ti prende?>>

<<Volevo solo un po' di->> le sue spalle vengono circondate dall'abbraccio di Niall, portandolo al suo petto <<...compagnia>>.

<<Ma certo, scemo, stavo scherzando>> gli sfrega la spalla ed Harry fa un sospiro di sollievo.

Per ora, è ancora salvo.

-

La serata che doveva essere di soli Harry e Niall si era evoluta in Chris che divora una pizza sul letto di Niall, Cassie che posta su facebook le loro foto al mare tramite il computer – sempre di Niall – e Michelle che, insieme al proprietario di quella camera, stava fumando una sigaretta sul balcone, che spalancato, faceva entrare un po' d'aria all'interno. Harry non ne era stupito, proprio per niente. Era solito con il suo gruppo, iniziare un programma in due e finirlo con farlo tutti quanti. Che poi non stessero facendo nulla di concreto, quello era un altro discorso. Erano comunque tutti insieme. E forse ad Harry andava bene così.

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