Capitolo nove

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Harry ha sempre adorato il viale che ospita la villa di Jay, accogliente e silenzioso, ma se c'è una cosa che adora ancora di più del loro paese, è il sentiero che si trova verso la fine di quella strada. Immensi prati verdi, colline, fiori profumati ed alberi di diverse eleganze, contornavano quella passeggiata in mezzo alla natura, rendendola piacevole e terapeutica. Era solito di Harry e Louis passere intere giornate lungo quei prati colorati, e che fossero a piedi o con le loro bici non aveva mai avuto una vera importanza, perché in ogni caso si sarebbero goduti quel tempo trascorso all'aria aperta. Non era dello stesso pensiero adesso, Harry, mentre calciando dei sassolini con le mani in tasca, cercava le parole giuste che sembravano scappare dalla sua mente. La situazione si rendeva ancora più complicata poi, quando il tramonto che stava terminando davanti a loro, illuminava il viso di Louis come se fosse una statua di porcellana, troppo bello e perfetto per essere reale. Questo, Harry, non lo sopportava.

<<Tua mamma non ti aspetta per cena?>> parla finalmente Louis, spezzando il silenzio e il canticchiare degli uccellini.

Harry lo fulmina con lo sguardo. Anzi no, lo incenerisce direttamente.

<<È un problema essere qui? Salti la pappa?>>

<<Non essere acido>> commenta Louis <<mi preoccupavo per lei.>>

Harry non è acido, Harry è solo fottutamente nervoso.

Prende un respiro <<le ho detto di non aspettarmi>>.

<<Va bene allora.>>

Dato che ora la miccia è stata accesa, Harry sente di non poter perdere l'opportunità, così decide di approfittare del momento e buttarsi nei suoi discorsi. Tanto ha capito che in ogni caso le parole giuste non sarebbero mai arrivate.

<<Perché sei tornato?>>

Louis prosegue dritto, lo sguardo davanti a sé.

<<Ci hanno dato due settimane di pausa prima del torneo, così mio papà mi ha proposto di venire un po' qui da mia madre e ...eccomi qui>> fa spallucce.

Harry sente fastidio allo stomaco.

<<Quindi non sei qui perché hai deciso tu>> constata.

Louis sembra essere in difficoltà davanti a quell'affermazione, ma fortunatamente continua.

<<Metà e metà.>>

Harry non è soddisfatto dalla risposta, ma va avanti.

<<Tua mamma lo sa che sei con me adesso?>>

<<Non gliel'ho detto chiaramente, ma credo abbia capito.>>

Harry annuisce appena e prosegue. Fa qualche passo in silenzio, ha così paura di tirare fuori quello che ha realmente dentro che potrebbe impazzire. Sente di colpo la testa scoppiare, gli occhi farsi più gonfi ed il fastidio alla pancia sempre più insopportabile. Sta camminando accanto a Louis eppure sente di averlo lontano, come se fosse ancora in Florida. Le sue gambe si fermano e le sue mani gli coprono il viso. È stufo di essere vittima di questo dolore eppure non riesce a combatterlo, come se non potesse fare a meno di subire e farsi sovrastare dalle lacrime, ogni volta. Si strofina un occhio già bagnato quando sente dei sassolini schiacciarsi verso la sua parte e capisce che Louis si è fatto più vicino.

<<Io vorrei capire... perché sei tornato da me se andrai di nuovo via? Perché sei tornato da me se mi hai lasciato? E soprattutto...perché sei tornato da me, adesso che non mi ami più?>> chiede con voce tremolante, alti e bassi di volume e sguardo basso.

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