capitolo 7

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"ehy passerotto, che ci fai ancora sveglia?"

Una voce calda e forte. Poi due braccia pelose che mi stringono forte da sollevarmi.

"Papà, mettimi giù!" esclamai ridendo.

Mi fissò dolcemente con i suoi occhi marroni e accarezzandomi la guancia.

"Sei proprio come la tua mamma..."

Un velo di tristezza e nostalgia...

"Com'è andata al lavoro, oggi? Vuoi che ti preparo qualcosa da mangiare?"

chiesi cercando di sviare l'argomento è dirigendomi verso il frigo.

"Tranquilla passerotto, ho preso una pizza mentre tornavo dell'officina...il lavoro non è un granché, ma basta per mantenere questa baracca ahah"

Già...non è di certo il lavoro che sognava, ma dopo tutti quegli anni di alcolismo e depressione, non c'era nulla di meglio in giro...

"Cosa hai fatto ai polsi?"

oddio, i lividi ...

"Mi sono fatta male per sbaglio!"

Mi girai ed incontrai il suo sguardo inquisitore e preoccupato.

"Papà...è stato un incidente, non faccio più quelle cose."

Dissi cercando di apparire il più convinta possibile.
Dopo un attimo di esitazione il suo viso si rilassò e tornò all'espressione mite e pacata di sempre.

"Ora però ho molto sonno, vado a dormire, buonanotte..."

gli diedi un bacio sulla guancia e mi chiusi in camera mia.

La finestra era aperta, un vento freddo e il cielo senza stelle mi accolsero.

Chissà lui dov'è, se sta sporcando le sue mani ancora una volta del sangue di persone innocenti...

Mi stesi sul letto con mille domande e pensieri per la testa. Ascoltando il rumore della TV accesa in salotto (non ho mai capito l'amore di mio padre per le partite di calcio) e le macchine che passano per strada.

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