capitolo 8

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Un altro giorno. Ma oggi è diverso. Oggi non riesco a fregarmene delle risatine dei miei compagni, dei loro sguardi, dei sussurri su di me.

Forse perché sono io, diversa.

Ma oggi no, niente sorrisi falsi, oggi tutto questo si accumula dentro la mente e pulsa fino a farmi male. Oggi non sopporto i giudizi...oggi sto per essere quasi sospesa.

Non è stata esattamente colpa mia, è stata quella ragazza che ha iniziato, non doveva chiamarmi così.

Forse ho esagerato, ma non volevo farle male sul serio, era solo una spinta, che ne sapevo che si sarebbe rotta il polso?!

Comunque sia ora sono qui, che aspetto di andare in presidenza.
Ci sono già stata, ma mai per cose simili. Di solito ero io la vittima. La bionda è ancora davanti a me che si lamenta da ore ed ore...dio, qualcuno la faccia stare zitta prima che io scoppi di nuovo!

Finalmente la porta si apre, esce un ragazzo con la giacca di pelle e i piercing...bah, il solito bulletto.

Ci sediamo. La preside comincia a parlare. Comportamento inaccettabile, bla bla, saranno necessari provvedimenti, bla bla, non me lo aspettavo da lei, bla bla.
Non fingo neanche di essere interessata e alla fine rispondo solo un vacuo

"Sì, mi scusi, signora. Non succederà più."

La bionda continua a dire cose a caso su quanto suo padre sia importante e che dovrebbero farmi espellere per pericolo pubblico e via dicendo. Un leggero sorrisetto mi attraversa le labbra per un momento prima di assumere una espressione dispiaciuta e bastonata.

"Mi creda, non volevo farle male! È stato solo un incidente, la prego non chiami mio papà, sa in che condizioni siamo e non vorrei proprio dargli un dispiacere!"

La preside si addolcisce subito di fronte alla mia scenetta. Un mese di lavori extracurricolari, ma niente sospensione. Dopo averla largamente e caldamente ringraziata esco fischiettando dalla scuola. Vedo la bionda che entra in una lussuosa auto nera e con un bel sorrisetto sornione la fisso...Vedo un lampo di inquietudine nel suo viso per la mia strana espressione.
Ma non sono seria, non mi interessa di lei o della sua ricchezza. Sono invidiosa, sì, ma ora ho voglia solo di fare una bella passeggiata e godermi dello spettacolo autunnale di questa città.

Le foglie gialle e marroni coprono tutto il terreno mentre mille sciarpe colorate camminano per strada addosso ai loro padroni.
Ma lui non c'è. Mi sento quasi delusa...

JeffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora