Capitolo 8

147 12 0
                                    

-'credo che possiamo anche fermarci adesso.'- dice Josh stiracchiandosi sul sedile del passeggero. Per i minuti in cui non ha parlato mi ero quasi illusa che non ci fosse e invece eccolo lì ancora seduto di fianco me. Un anno fa non avrei potuto neanche sopportare l idea... Non so se la sto sopportando veramente nemmeno ora però almeno per adesso non sto dando di matto. -'d'accordo, appena vedo un albergo o qualcosa in cui fermarci mi fermo.'- rispondo.
Ormai è sera e sto guidando da tutto il giorno, le strade deserte nel buio mettono una certa soggezione e non fanno sperare di trovare un albergo o qualsiasi posto in cui potersi fermare. Il mondo si è bloccato.
Il mio sguardo si ferma nello specchietto retrovisore e lo stesso fa il mio cuore quando mi rendo conto di chi c'è dietro di me, o meglio cosa: l auto nera, la stessa che ha mandato fuori strada la macchina di mio padre, la stessa trovata al lago con dei vetri oscurati che non mi permettono di vedere chi c'è al suo interno. Accelero senza perderla d'occhio. Devo mettere più distanza possibile da quella macchina chiunque la guidi ha già dimostrato di non aver problemi ad uccidere.
-'che stai facendo?'- chiede Josh insospettito dalla velocità.
-'abbiamo compagnia.'- dico mettendo la marcia successiva.
-'quell' auto nera? Chi è?'- chiede guardando anche lui nello specchietto.
-'non lo so ma non è la prima volta che la vedo. Ha causato l incidente in cui è quasi morta Lisa.'-
-' è la stessa auto?'- chiede corrugando la fronte.
Annuisco e passo alla quinta perché l auto, nonostante la velocità, mi sta attaccata.
Per la prima volta vorrei avere una macchina più veloce.
Come se non bastasse inizia a piovere e non una pioggerellina leggera ma un vero acquazzone che mi limita la visuale.
-'piove troppo ci schiantiamo se non rallenti.'- dice Josh reggendosi alla maniglia dopo l ennesima curva fatta a tutta velocità.
-'grazie per la fiducia.'- grido per sovrastare il rumore della pioggia contro i vetri.
Quando penso di averla seminata rallento ma poco dopo raggiungo una stradina laterale e l auto sbuca a tutta velocità e io riesco a evitarla per un pelo accelerando nuovamente e facendo stridere le ruote sull asfalto bagnato.
-'cosa facciamo? Non possiamo andare avanti così! Prendi le mappe e cerca una strada che porti in città. Se ne andrà se ci saranno altre macchine.'- o almeno spero.
Anche se non so chi rimanga ancora in città
-'d'accordo, se prosegui dritta e giri a destra tra un chilometro arriviamo in un paese. Pensi di riuscire ad arrivarci?'- chiede. Sempre questa fiducia spassionata.
-'c'è l ho fatta fino adesso no?'- accelero nuovamente e riusciamo ad arrivare al paese dove la macchina non si vede più.
Sto allerta per i minuti successivi temendo che compaia in ogni incrocio ma qui ci sono  altre auto e riesco finalmente a tranquillizzarmi. Che giorno sarebbe senza almeno un combattimento o una fuga?
Josh fa un sospiro di sollievo e si abbandona contro lo schienale. Piove ancora forte ma le luci delle case mi permettono di vedere meglio.
-'niente male, chi ti ha insegnato a guidare?'- esordisce ammirato.
Fitta allo stomaco.
Meglio non parlarne.
-'guarda quello dovrebbe essere un albergo.'- annuncio fermando la macchina nel parcheggio di una grande casa piena di stanze. Un posto tranquillo dove poter leggere quei diari.
All ingresso ci accoglie una donna di mezza età. -'salve, posso esservi utile?'-
-'vorremmo due stanze separate per favore'- dico facendomi avanti verso il bancone.
-'qui non abbiamo camere ma mini appartamenti, va bene uno?'- vivere nello stesso spazio con Josh? Anche no!
-'ok allora un mini appartamento.'- mi anticipa Josh prima che io possa dire no. Se dicessi no sembrerebbe che ho paura a stare nella stessa stanza con lui quindi per principio non dico nulla ma gli lancio ugualmente un' occhiata assassina.
-'mi scusi ma lei quanti anni ha?'- mi chiede la donna. Ci risiamo, non credono mai che io sia maggiorenne.
-'ho 19 anni.'- dico piccata tirando fuori i documenti che lo attestano.
Fatto questo ci conduce al nostro mini appartamento che non è poi così piccolo fortunatamente.
Tiro fuori i diari e li metto sulla scrivania pronta a leggerli.
-'possiamo anche leggerli domani mattina, non chiudiamo occhio da due giorni è il caso di riposare.'- dice buttandosi sul letto matrimoniale.
-'ho un'idea migliore, io mi faccio una doccia mentre tu dividi quei letti e appena ho finito mi metto a leggere, tu fai come vuoi.'- detto questo sparisco in bagno con maglietta e pantaloni puliti.
Resto in bagno più del dovuto per evitare di stare con Josh ma poi la cosa diventa infantile quindi faccio un respiro profondo ed esco dal bagno pensando che tutto questo lo sto facendo per jake e che quindi ne vale la pena.
Vedo subito che i letti sono ancora uniti e sto per farlo notare anche a Josh quando lo noto seduto a bordo del letto che mi guarda con in aria strana.
-'ci hai messo tanto.'- mi fa notare.
-'già e nonostante questo non hai fatto quello che ti avevo chiesto.'- dico indicando i letti ancora uniti.
-'lexi perché fai così? Ti ho chiesto scusa e ti sto aiutando!'- dice alzandosi e venendomi incontro alterato.
Sta scherzando?
-'se anche solo pensi che io potrò mai perdonarti sei completamente fuori strada. Si chiede scusa per una discussione ma non per questo, mi hai picchiata Josh! Mi hai quasi uccisa! E lo so che non mi stai aiutando per farmi un favore quindi sappi che ti tengo d'occhio.'- dico dandogli una spallata mentre lo supero per andare verso ai diari.
-'ma lui lo perdoneresti vero? Se scoprissi che jake fa veramente parte del Frear e che ha ucciso tutti quei guardiani lo perdoneresti?'- ribatte con voce velenosa.
Mi volto verso di lui con sguardo omicida.
-'jake non ha ucciso nessuno.'-
-'ma se lo avesse fatto lo perdoneresti non è vero? Perché lui è jake e tu gli moriresti dietro anche se uccidesse centinaia di persona ma va bene, solo non venirmi a dire che ho fatto una cosa troppo grave per essere perdonata perché sappiamo entrambi che per lui questa regola non vale.'-
Mi sputa in faccia queste parole e poi prende il diario e si butta di peso sul letto per leggerlo mentre io rimango li in piedi impalata.
Vorrei ribattere qualcosa per avere l ultima parola ma non trovo nulla da dire, cosa potrei ribattere? Che se ha ucciso quelle persone non lo amerei più? Sarei in grado di smettere di amarlo se lo avesse fatto? Dall' inizio di questa storia non mi sono mai posta la domanda perché sono sempre stata convinta che lui non fosse colpevole. Infatti non lo è, io mi fido di lui e lo conosco. Mi basta questo.
Prendo i due diari e mi siedo alla scrivania dalla parte opposta della stanza.
Accendo la luce della lampada e comincio a leggere le parole di Beth su quel foglio. All inizio sono tutti racconti della situazione passata, di com era l ordine, di come fossero tutti una famiglia, poi nomina mio padre, come fosse il suo migliore amico.
Sento gli occhi appesantiti dal sonno ma non c'è tempo per riposare, non posso sprecare così il tempo.
Il mio corpo però non sembra rispettare la mia volontà e dopo poco finisco per addormentarmi con la testa appoggiata alla parte e il libro tra le mani.

Mi sveglia il giorno dopo un raggio di sole in piena faccia e un dolore alla schiena per aver dormito storta sulla sedia di legno.
Sbatto le palpebre e mi ci vuole un po' per capire dove sono e con chi e cosa stavo facendo quando mi sono addormentata.
Mi volto dalla parte di Josh che sta ancora dormendo e mi preparo un caffè imprecando contro me stessa per essermi addormentata.
Il telefono squilla proprio mentre sto per mettermi a leggere. Evidentemente il destino non vuole che io legga questi diari.
Leggo sullo schermo il nome di Carly. Mi ha chiamata almeno venti volte e io non le ho mai risposto, è il caso di fare la persona adulta e parlarle anche perché nonostante tutto è mia amica e non è giusto farla stare in pensiero in questo modo.
-'pronto.'- dico senza curarmi del fatto che Josh sta dormendo.
-'wow ti sei degnata di rispondermi.'- sento dire dall altra parte della cornetta da Carly in tono acido.
-'già, sono stata impegnata.'- Ribatto sulla difensiva.
-'perché fai così? Perché non mi rispondi, ce l hai con me?'- chiede lasciando perdere il tono d'accusa ma usandone uno quasi supplichevole che fa traballare il mio risentimento.
-'non sono arrabbiata ma mi aspettavo di più da voi, credevo che avreste voluto di ritrovare vostro fratello.'-
-'ed è così lexi! Ma sappiamo che lui fa sempre di testa sua e che evidentemente c'è un motivo se non si è rifatto vivo cioè che non vuole essere trovato.'-
-'ma come fate a dare per scontato che stia bene! È umano! Per quanto ne sappiamo potrebbe anche essere morto e voi siete lì a non fare nulla!'- dico alzando la voce.
-'lo avremmo percepito.'- si giustifica.
-'si certo, facciamo affidamento sulle sensazioni. Comunque sono ancora viva e ora che te ne sei accertata e hai la coscienza a posto puoi anche mettere giù.'-
So di essere dura con lei ma sono nervosa e l avrei voluta qui con me. Se Josh non mi avesse seguita, cosa che avrei volentieri evitato nonostante l utilità di karen, avrei vagato da sola.
-'perché non hai chiesto che qualcuno venisse con te!'- sbotta Carly.
-'perché non sareste venuti! Non ci diceva neanche essere il bisogno di chiederlo.'-
-'io mi fido di lui, so che sta bene e che sta cercando di aiutare. Qui hanno bisogno di noi e lui lo sa.'-
-' felice che tu ne sia così certa, comunque se non per lui credevo che lo avresti fatto per me. Per quanto mi riguarda non ti avrei mai fatto fare una cosa del genere da sola, le amiche servono a questo no? Soprattutto considerata l apocalisse che c'è in giro'-
-'hai ragione! Era il motivo per cui ho continuato a chiamarti! Volevo raggiungerti con gli altri ma tu non mi hai risposto.. Ma non voglio litigare! Ti voglio bene lexi e mi dispiace. Non ti ho capita ma voglio rimediare, dove sei?'-
-'in un albergo con... Josh.'- ammetto con difficoltà. Sento un silenzio di tomba dall altra parte del telefono.
-'Josh?!'- chiede incredula dopo un po'-'lo stesso Josh che conosco io?'-
-'in persona. Non che sia ben voluto chiariamo... Conosceva una certa karen che mi ha dato una mano a fare un po' di chiarezza e mi ha dato dei diari che forse possono portarci alla pietra e quindi a jake.'-
-'per una volta sta facendo qualcosa di utile... Comunque se mi dici l indirizzo vengo a salvarti da quell essere.'-
Sorrido e sento il cuore più leggero nel parlare ancora normalmente con lei.
-'non c'è ne è bisogno. Sono lontana e le strade che ci siamo lasciati dietro saranno assediate di cacciatori ora. Ti tengo aggiornata se succede qualcosa... Come va lì?'-
-'l'assedio dei cacciatori è finito e stiamo aiutando a ricostruire ma c'è una novità: i guardiani stanno preparando una controffensiva e potrebbero chiamarci da un momento all altro.'- mi informa in tono grave.
-'spero che la situazione si risolva prima che siate costretti a farlo.'-
-'finirà tutto lexi e tornerai a casa con jake e tutto tornerà normale.'-
-'lo spero.'- lo spero davvero.
-'Lisa ti saluta.'- dice in difficoltà Carly.
-'so che non è vero Carly non mentire per farmi sentire meglio, la conosco. È troppo orgogliosa per ammettere di aver sbagliato.'-
-'non pensava veramente quelle cose su jake era solo arrabbiata con te perché tu eri arrabbiata con Will.'- cerca di giustificarla.
-'lo so, speravo solo che si sarebbe interessata considerata la circostanza ma evidentemente è vero che l unico di cui le importa ormai è Will.. Comunque ora devo andare. Ci sentiamo ok?'- taglio corto per leggere i diari.
-'d'accordo. Qualsiasi cosa chiamami e sono da te in un lampo cacciatori o no.'-
-'ok. Grazie Carly un bacio.'-
-'potresti anche parlare a bassa voce!'- si lamenta Josh coprendosi la testa con il cuscino.
-'e tu potresti anche alzarti e renderti utile.'- ribatto mettendo giù il telefono e ricominciando a leggere. Da lì in poi la storia si fa decisamente più interessante e non posso credere a quello che leggo.

SOUL 2 (In Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora