Capitolo 6

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Ho parlato con Beth e dopo un suo lungo discorso per tentare di convincermi a rimanere l ho obbligata a dirmi dove poter scoprire di più sull'animi lectrix, so che sapere dov'è mi porterà più vicina a jake, lui la sta cercando e io sto cercando lui. in più se riuscissi a trovarla sarebbe ben più che utile.
essere in macchina da sola lungo le strade desertiche è strano, era da molto tempo che non avevo più questa ensazione addosso, quella di quando sei solo con te stesso e non ci sono rumori al di fuori della voce dei tuoi pensieri.
le auto si raggruppano tutte nell'altra corsia, quella che va dalla parte opposta alla mia, loro stanno scappando da quello che sta succedendo e io mi ci sto addentrando, mi guardano in modo strano senza capire cosa sto facendo, ma io so bene cosa sto facendo e non potrei mai pentirmene.
gli altri non capiscono, l'ho visto nei loro volti, nonostante il bene che carly, lucy, met e bryan possano volere a jake, un bene fraterno, non ha hanno seguita... non che ci sperassi ma credevo che avrebbero insistito o che addirittura sarebbe stata loro l'idea di mettersi sulle tracce del fratello ma non è successo e io non me ne capacito.
forse sanno che lui può cavarsela perchè è forte e sa quello che fa ma come fanno a darlo per scntato? come possono sopravvalutare così le sue capacità? lui si è sempre preso cairco di tutti i problemi ma è umano e credo che questo loro non l'abbiano capito, in più so per certo che lui avrebbe distrutto montagne per ritrovarli se la situazione fosse stata rovesciata.
per non parlare di lisa. meglio che non ci penso o rischio di farmi venire un attacco nervoso. posso capire che will le fosse mancato e che possa averla infastidita la mia mancanza di entusiasmo nel ritrovarmelo davanti ma non la giustifica comunque, le sue parole suonavano tanto come: amen se jake muore tanto will è a casa.
stringo il volante con più forza e decido di fermarmi in un autogrill per mangiare qualcosa e prendere una cartina per segnare le mie prossime tappe e non rischiare di perdermi.
prendo un caffè doppio e dopo essermi seduta a un tavolo segno con un pennarello rosso le mie tappe: Daston sarà l'ultima perchè è il posto meno probabile in cui trovarlo visto che è proprio da lì che, secondo Will, si è allontanato.
prima andrò a Withmore dove a detta di beth c'è una biblioteca con dei libri e delle persone che potrebbero aiutarmi, dopodichè proverò ad andare alla Dike, per sentire se sanno qualcosa di lui ma spero che la mia prima tappa mi apra più porte.
mentre sono intenta nei miei pensieri non noto che qualcuno si sta avvicinando al mio tavolo, me ne rendo sonto solo quando quel qualcuno si siede difronte a me e alzando lo sguardo scocciata mi accorgo che quel qualcuno è josh. perfetto.. le cose non potrebbero andare peggio oggi.
-'che cavolo ci fai qui?'- chiedo.
lui mi guarda con un sorrisino e mi toglie la cartina dalle mani.
-'sai che è inutile fermarsi in questi posti vero? credi che bethany ti avrebbe detto davvero dove trovare informazioni? non avrebbe mai messo la figlia di richard in un tale pericolo.'- dice a modi presa in giro.
-'che cavolo ci fai qui?'- ripeto riprendendomi la cartina.
-'ok, ok. sono qui per aiutarti.'- afferma alzando le mani.
lo guardo per un attimo sbattendo le palpebre e faccio per alzarmi senza dire una parola.
-'sono serio. odio il fatto che tu lo stia facendo per jake ma voglio aiutarti. so di aver sbagliato con te e che i miei errori sono stati troppo gravi per essre perdonati ma io voglio rimediare... mia madre è una donna difficile, ho sempre dovuto sottostare a quello che voleva lei e non lo dico per giustificarmi ma delle volte diventi la persona che coloro a cui tieni di chiedono di essere e senza neanche accorgertene non stai più pensando con la tua testa.. ti prego permettimi di aiutarti. non chiedo nulla in cambio.'- dice guardandomi in un modo strano. non con freddezza: quello che intravedo sembra quasi dispiacere e pentimento ma mentre una parte di me vorrebbe credergli l'altra ricorda alla prima del male che mi ha fatto.
-'posso cavarmela da sola grazie. apprezzo quello che hai detto ma a certe cose non c'è rimedio.'- faccio per andarmene ma lui mi blocca per un braccio. mi volto di scatto e lo incenerisco con lo sguardo, lui abbassa lo sguardo sulla sua mano che stringe il mio braccio e la lascia immediatamente la presa.
-'scusa... Ma hai bisogno di aiuto. se vuoi posso dimostrarti che ho buone intenzioni e che posso essere utile, so più cose di te sull'ordine, sul Frear e sull' animi lectrix, conosco persone, ad esempio..-' dice prendendomi di mano la mappa e appoggiandosi al tavolo per consultarla.
io valuto per un attimo di andarmene mentre lui è di spalle ma poi mi avvicino e guardo cosa sta facendo.
-'qui, poco fuori Boise c'è una certa Karen Bohey. è una donna che faceva parte dell'ordine ai tempi di Camille e sono sicuro che saprà darci qualche risposta. ha una specie di collezione di diari dei membri dell'ordine che tiene nascosta, volumi unici che neppure l'ordine sa che lei abbia.-
-'e tu come fai a saperlo?'- chiedo scettica.
-'perchè sono sempre stato curioso e annoiato e avevo una vera e propria ossessione per questi diari, ne leggevo in continuazione e sono stato da lei parecchie volte per consultare la sua collezione sempre promettendo di non farne parola con nessuno, a lei faceva piacere ricevere visite. posso esserti utile. andiamo da lei e se è un buco nell'acqua ti lascio in pace, altrimenti ti avrò dimostrato che posso siutarti e potrai decidere di permettermelo.'- dice in tono supplichevole. non so perchè lo stia facendo, ovviamente non credo alla storia del buon samaritano pentito, avrà di sicuro un torna conto da quest sotoria ma potrei lasciare che mi aiuti rimanendo comunque attenta ai suoi comportamenti e mi sembra di essermi già dimostrata più volte che per me è innocuo quindi con un cenno della testa accetto e mi incammino riprendendomi la mappa con lui al seguito.
-'grazie'- dice sollevato.
so che mi pentirò di questa scelta.
il cellulare mi vibra nella tasca, è carly e decido di non risponderle. non sono arrabbiata con lei ma al momento non mi va di parlare con loro, sono gli stessi che poche ore fa mi guardavano come se fossi una pazza invece che comprendere le mie motivazioni, mai come ora li sento lontani da me ma non in senso fisico...
-'sei qui con la tua auto?'- chiede josh quando arriviamo al parcheggio.
-'si'- rispondo. ovviamente deve avermi seguita con la sua per essere qui..
-'lascio qui la mia e vengo con te o viceversa?'- chiede attendendo una risposta.
-'perchè? vuoi compagnia? credo che tu possa benissimo seguirmi come hai fatto dino ad ora.'- dico salendo sulla mia macchina e mettendo in moto.
lui sbuffa scocciato ma sale comuqnue sulla sua auto.
continuiamo a guidare verso Boise nello utah, siamo già a buon punto perchè non eravamo così distanti gia una volta partiti dall'autogrill. non pensavo di aver guidato così tanto quando ci sono arrivata.
stando ai miei calcoli però arriveremo per un orario improponibile per far visita a una donna anziana quindi ci converrà fermarci da qualche parte o dormire un paio d'ore in macchina.
continuo ad evitare le telefonate di carly e addirittura di lucy, mentre di lisa nessuna traccia ma non mi importa..
tento di chiamare jake più volte ben sapendo che è inutile. sono mesi che provo e mesi che non ricevo risposta.
ci fermiamo in un motel verso le due di notte, il nome non promette nulla di buono: Scarno. mi chiedo chi possa dare un nome del genere ad un motel.. le camere sono tutte vuote e non credo sia una novità per il proprietario, un uomo grassoccio e dell'aria inquietante. pago con i miei risparmi che dovrebbero bastare almeno per qualche mese. il crazy è stato davvero utile... prendiamo due stanze, una dalla parte opposta dell altra lungo il corridoio.
solo quando tocco il letto mi rendo conto di dove sono e perchè e l'impresa mi sembra impossibile, presa dal solito pessimismo che mi viene di sera immagino che jake sia morto, e che il mondo venga distrutto completamente e che i guardiani siano sterminati dall arma che io ho regalato ai cacciatori. ecco tornato il mio pessimismo cronico. però ancora una volta nella mia vita non trovo cose belle, sembra che io sia sotto attacco di un cacciatore di anime proprio in questo momento, i ricordi dolorosi sono troppi e fa male e ho paura. ho paura che quella felicità che ho provato per quelle poche settimane in cui mio padre era con me e anche jake se ne sia andata per sempre, di non essere destinata ad esserlo ma mi impongo di smetterla, asciugo le lacrime e penso che un motivo per lottare ce l'ho e che ho imparato a mie spese quanto possa essere grave cadere nel pozzo della mente e pretendere di uscirne da solo.

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