Capitolo 13

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-'avevo molta stima per tuo padre. Lui e Sean hanno lavorato è indagato insieme a lungo sull animi lectrix come dimostra la foto che avevi con te. Poi tuo padre si dedicò ad altre ricerche. Erano dei ricercatori ambitissimi non per nulla uno fece importanti scoperte sulla pietra e L altro creò L arma che tu conosci meglio di tutti... Come ben sai i cacciatori L hanno rubata e il loro corpo non è in grado di sopportarla mac'è sempre una scappatoia e la loro si chiama animi lectrix. Il capo dei cacciatori sta tenendo occupati i guardiani facendo distruggere quante più città riesce per raggiungere la pietra indisturbato, è lui che ha dentro di se il resto dell arma che non è rimasta in te, ma ha bisogno della pietra per gestire tutto quel potere che in realtà è stato creato per ucciderlo. Considera la pietra un concentrato di puro e primordiale potere, capace di far fare grandi cose che possono essere terribili o meravigliose. Questo lo sapevi giusto?'- chiede dopo il lungo discorso.
-'si'- rispondo senza smettere di fissare la sua mano ancora immobile sulla spalla di Jake.
-'e tu perché la vuoi? Qualcosa mi dice che non vuoi fare cose meravigliose'- commenta Flo appoggiata alla parete guardandolo senza vederlo veramente.
-'le persone sarebbero più propense ad ascoltarmi se il mio potere fosse maggiore ma lo userei per fare del bene. Per spodestare L ordine.'- risponde pacatamente.
Le sue parole non hanno senso. Come potrebbe usare lui la pietra se questa ha scelto me?
-'fare del bene come hai fatto fin ora? Uccidere quelli che non la pensano come te?'- chiede Flo staccandosi improvvisamente dalla parete e avvicinandosi.
-'è necessario estirpare coloro che non credono nel progresso per il bene del progresso stesso. L ordine ha ucciso molti innocenti. Famiglie intere.'- durante le ultime due parole il suo sguardo si adombra come al pensiero di un ricordo doloroso.
-'se io sono la guida'- decido di dare voce ai miei pensieri.-'se sono stata scelta dalla pietra'-
-'non se, lo sei'- mi interrompe.
-'bene... Visto che è così vuole me non te. Come pensi di riuscire ad usarla?'- chiedo confusa.
-'di questo mi occuperò io'- risponde con una strana espressione sul volto. Toglie la mano dalla spalla di Jake e mi si avvicina. Porta con se qualcosa di negativo, qualcosa che mi fa venire un vuoto in pancia e sudare le mani e la sensazione peggiora man mano che si avvicina.
-'non voglio obbligarti a farlo, voglio che sia tu a scegliere di aiutarmi. Ti ho fatta uscire dalla cella perché c'è una storia che devi conoscere, che ti riguarda da vicino. Non ti sei mai chiesta perché sempre tu? Perché il tuo corpo da neonata reggesse un così grande potere? Perché la pietra ti ha scelta?'-
-'credimi, me lo sono chiesta'- più o meno ogni giorno direi...
Lui mi prende per le spalle in una presa delicata ma nello stesso tempo dolorosa scavandomi negli occhi con il suo sguardo.
-'sei nostra ospite.'- dice a un tratto interrompendo il contatto. -' Jake ti accompagnerà su e starai con lui. Quando sarà tutto pronto verrai per la storia che ti ho promesso, e verrà anche Flo.'- dice allontanandosi di qualche passo verso la porta con aria soddisfatta, come se avesse avuto la risposta che voleva.
-'di cosa c'è bisogno per raccontare una storia?'- chiedo confusa dal suo comportamento e dalle sue parole.
-'perché raccontare ciò che può essere vissuto? Le parole sono potenti ma a volte non sono abbastanza efficaci.'- detto questo lascia la stanza.
-'tutto bene?'- mi chiede Flo guardandomi preoccupata seguita da Jake.
-'cosa vuoi dire?'- chiedo.
-'ti ha scavato nella mente. Dammi la mano.'- interviene Jake.
-' cosa? Ma non può! L arma impedisce che mi entrino nella mente giusto?'- mi vengono i brividi anche solo a pensarci.
-'la mano'- dice prendendomela.
Mi guarda negli occhi a sua volta per qualche secondo.
-'io non riesco. Non so come abbia fatto.ora vieni, ti accompagno di sopra. Flo tu starai nella camera affianco.'- dice pensieroso.
La porta da cui poco fa è uscito Alaric si riapre ed entra la bionda che fissa prima Jake e poi la mano che ancora mi sta tenendo.
Io automaticamente stringo la mano di Jake e la guardo con aria di sfida.
-'lei cosa ci fa qui?'- chiede acida a Jake.
-'piacere alexis'- dico mettendomi più vicina a Jake per non lasciare dubbi.
Lei lo guarda un po' confusa e un po' arrabbiata. Jake dovrà darmi non poche spiegazioni.
-'che cosa ci fa qui?'- ripete senza degnarmi di uno sguardo.
-'è un ospite starà su con me. E se non ti sta bene non è un problema mio'- risponde Jake calmissimo come se stesse parlando alla parete, evidentemente disinteressato dalla sua presenza, cosa che mi fa spuntare un sorriso compiaciuto in faccia. Lei ammutolisce facendoci passare.
Nonostante la situazione non riesco a impedirmi di sorridere e stringere di più la mano di Jake mentre camminiamo.
Sul viso di Flo non c'è neanche il segno di un sorriso.
-' stai bene?'- chiedo fermandomi per guardarla in faccia.
-'no. Ho fallito. Tu sarai costretta ad aiutarlo, Alaric ha vinto e non voglio neanche immaginare quello che accadrà.'- dice spaventata.
Prima che io possa dire qualcosa Jake mi anticipa.
-'non hai fallito e neanch'io. Fidati. Fidatevi entrambe.'- dice determinato.
-'e se avesse visto nei miei pensieri quello che sei venuto a fare veramente al Frear?'- chiedo preoccupata.
-'no. Quando guardi nella mente di qualcuno ti vengono date solo le risposte che cerchi. Non puoi avere accesso a tutti i ricordi di una persona, poni una domanda e ti viene data la risposta che cerchi.'- spiega.-'non gli ho mai dato motivo di dubitare di me quindi non credo abbia chiesto quello. Ma dobbiamo studiare un modo perché non riesca più a farlo... E soprattutto capire come ha fatto.'- aggiunge mentre ricominciamo a camminare.
Accompagniamo Flo in una stanza e anche se titubante a lasciarla da sola mi faccio convincere da Jake ad entrare nella stanza vicina con lui. È piccola ma accogliente con solo un divano al centro, un letto appoggiato alla parete sotto la finestra e di fianco a una scrivania. Sicuramente più accogliente alla cella dove ero poco fa e soprattutto si vede la luce, mi era mancata.
Mi butto sul divano con un sospiro di sollievo per la mia schiena dolorante.
-'credi che la sua domanda sia stata se noi due stiamo insieme? Se no come si spiega che ci abbia fatto diventare coinquilini?'- ragiono osservando il soffitto.
-'potrebbe essere. Ma finché non sarà un problema per lui non farà storie... Magari pensa che potrei persuaderti meglio a fare quello che vuole.'- dice sedendosi pesantemente sul divano e tirandomi a sedere sulle sue gambe.
-'sono bravo a persuadere'- dice con un sorriso.
-'si direi che la biondina di sotto sarebbe d'accordo con te.'- dico colpendolo su una spalla in automatico.
-'ahia'- finge massaggiandosi dove L ho colpito. -'non è colpa mia se le donne cadono ai miei piedi, dovresti saperlo..'- dice alzando un sopracciglio in modo allusivo.
-'se non la smetti ai miei piedi ti ci faccio finire io.'- ribatto.
-'lo hai già fatto'- ribatte tornando serio.
Mi dà un bacio veloce sulle labbra.
-'mi sei mancata'- dice guardandomi negli occhi e accarezzandomi la schiena.
-'anche tu. Non immagini quanto'-
Lo abbraccio con tutta la forza che ho.
-'andrà tutto bene'- mi sussurra in un orecchio.
-'per me ora sta già andando tutto bene.'-
-'sai di essere una calamita per le situazioni impossibili vero?'-
-'ne avevo il sospetto'- ribatto ironica.
Lui mi bacia di nuovo e Poi non so come finisco sdraiata sul divano con lui sopra.
-'perché Josh era con te?'- chiede d' un tratto come colto da un'illuminazione improvvisa.
Lo guardo come se fosse impazzito per due secondi prima di degnarmi di rispondergli.
-'non pensarci neanche Jake. Proprio no'- dico con tutto il disgusto che mi provoca la sola idea di me con Josh.
Lui sghignazza.
-'mi dichiaro soddisfatto della tua reazione'- assicura divertito per poi tornare serio,
Mi guarda per qualche secondo negli occhi dopo avermi spostato una ciocca di capelli dietro all'orecchio con fare pensieroso.
-'mi sei mancata sul serio.'-
Gli sorrido e lo bacio per risposta. E finalmente mi rilasso per la prima volta da quando se ne è andato.
Mi sento leggera e non mi importa se il mondo fuori sta cadendo a pezzi, se ci sono milioni di cose di cui dobbiamo parlare, risposte che dobbiamo darci... Lui è L unica risposta che voglio ora. Siamo L unica certezza di cui L altro ha bisogno, siamo il nostro rifugio personale. Il resto può aspettare.

Mi sveglio sul letto accoccolata a Jake e coperta da un piumone caldissimo. Mentre ascolto il ritmo regolare del cuore di Jake mi sembra impossibile essere di nuovo tra le sue braccia... E se fosse solo un sogno e ora qualcosa mi svegliasse? La sicurezza che non sto sognando me la dà il pensiero della scoperta che non gli ho ancora rivelato. Esistono parole giuste per dirgli quello che ho scoperto sulla sua famiglia? Io non credo.
Ma lui merita di saperlo, lo sconvolgerà ma è del suo passato che si tratta, della sua famiglia.
Valuto L opzione di svegliarlo e raccontargli tutto subito e mettere a tacere i miei sensi di colpa ma è così sereno mentre dorme e mi tiene vicina a se, non voglio rovinare questo momento... Ce lo meritiamo dopo gli ultimi mesi. Il cielo fuori è buio e la luna si intravede oltre le nuvole, è notte. I problemi saranno lì anche al sorgere del sole.
Mi riappoggio al petto di Jake coprendomi di più con la coperta, lui senza aprirle gli occhi mi dà un bacio sulla fronte.
Ha L espressione più serena che gli abbia mai visto, la stessa che credo di avere anch'io.

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