Dimmi che sei geloso, Felpato

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  Ottobre lasciò il posto a novembre, dopo una discreta festa di Halloween e una soddisfacente ripresa della stagione di Quidditch.
Le ragazzine del terzo anno continuavano ad indicare Martha, come ogni sera, mentre lei sistemava il letto in qualche modo, quando Brianna Clark, una Mezzosangue bionda con dei boccoli finti famosa per non farsi mai i fatti suoi, si posizionò davanti a lei.
"Allora, Redfort?" chiese, masticando la cicca a bocca aperta.
Era noto a tutto il mondo, che Brianna Clark avesse una cotta per James Potter. Ed era altrettanto noto al mondo che James Potter non se la filasse nemmeno di striscio.
Martha la guardo, incarnando un sopracciglio e sorridendo con aria sarcastica. "Che vuoi, Clark?"
"Che dici, posso farmelo io un giretto, con il tuo amico Black?"
Martha serrò le dita alla bacchetta, fino ad avere le nocche bianche. "Come?"
"Dite in giro che siete solo amici, ma vi atteggiate da fidanzati. Merlino, Redfort, sei davvero caduta in basso, per fartela con Black."
Era incredibile quanto si credesse in alto, senza rendersi conto di essere patetica.
"Guarda, tesoro, hai sbagliato bersaglio. Tra me e Sirius non c'è seriamente nulla."
"Sirius? Vi chiamate per nome, quindi? Oh, Redfort, e dire che ti credevo intelligente. Invece sei esattamente stupida come sembri. Voglio dire, quello se ne fa talmente tante, che ..."
"Stai alla larga dalla mia migliore amica, Clark." Intervenne Lily Evans alle spalle della bionda.
Brianna odiava Lily, la odiava per il semplice fatto che James voleva Lily e non lei. Per questo guardò la rossa con evidente disgusto, e poi, a testa alta, girò i tacchi e se ne andò. Le due amiche guardarono quei boccoli ondeggiare verso l'uscita, e poi Martha sussurrò un 'grazie'.
"Non ringraziarmi, mi ha fatto piacere. Ma non avrei mai pensato che avrei dovuto difendere quel presuntuoso di Black."
"Guarda che è una brava persona, in fondo." Lo difese Martha, sistemando altri vestiti.
"Non avrei mai nemmeno creduto che lo difendessi tu. Uscirete ancora?"
"Non lo so, non ne abbiamo parlato."
Lily scosse la testa. "Siete strani, voi due."
"Perché? Cioè, perché si stupiscono tutti? Perché tu puoi essere amica di Remus, ma io non posso essere amica di Sirius?"
Lily sorrise e alzò gli occhi al cielo. "Non è ovvio, Martha?"
Martha scosse la testa leggermente, facendo intendere che non aveva capito.
"Perché io e Remus non siamo come te e Sirius."
"Cosa siamo io e Sirius, si può sapere?"
"Beh, dovreste essere voi a dircelo." Lily si alzò e posò una mano sulla spalla dell'amica. "Prenditi una tisana e và in Sala Comune, Martha. Hai bisogno di lui."

Martha si sedette al suo solito posto, come aveva sempre fatto. Si perse a guardare il fuoco, certa che prima o poi lui sarebbe arrivato. Perché lui sapeva che lei era lì, perché lui sarebbe sempre arrivato.
Invece, dopo qualche minuto, arrivò James Potter. Con la sua solita aria allegra, si mise a sedere nel divano accanto a quello di Martha.
"Ciao, Redfort." Disse, con aria amichevole.
"Ciao, Potter."
"Sirius arriverà, non ti preoccupare."
"Non lo sto aspettando, Potter." Si difese lei.
"Certo, certo. Comunque, arriverà. Sta giocando con Peter contro Remus agli Scacchi dei Maghi."
"Contro Remus? Non ce la faranno mai." Contestò.
"Dagli fede, donna. Dagli fede."
Tra di loro calò il silenzio, ma non fu imbarazzato o teso. Era un silenzio di pensieri che si intrecciano e si confondono.
"Salve, Redfort!" canticchiò Sirius, scendendo le scale. "Sono stato appena umiliato a Scacchi."
Martha accennò un sorriso. "Ah si?"
Lui si sedette accanto a lei, percependo che ci fosse qualcosa che non andava. "Martha, è successo qualcosa?"
"Ho litigato con Brianna Clark."
"Brianna Clark? Che vuole quell'oca da te?" scattò James.
"Mi ha chiesto il permesso per fare un giro con Sirius."
Sirius sorrise. "Ha chiesto il permesso a te?"
"E ha detto che sono stupida come sembro, che sono caduta in basso, per farmela con te."
"Merlino, ma tu non te la fai con me."
Martha roteò la testa. "A quanto pare, tutta la scuola crede di si."
"E da quando t'importa di ciò che dice la gente?"
"Da quando passo per la povera illusa che se la fa con il dongiovanni Sirius Black!"
"Dannazione, Martha, vado a dirle qualcosa io, allora." Intervenne James.
"Non ne vale la pena, James." Lo bloccò lei.
Sirius guardò i due con aria orgogliosa. Era la prima volta che quei due si chiamavano per nome e non per cognome, e questo significava che pian piano si stavano accettando. "Se tu ci stai male, ne vale la pena." Le disse, con tono dolce.
"Potremmo metterle un Molliccio nella borsa." Suggerì James. "Scommetto che assumerebbe la forma della Evans."
"O dei suoi capelli senza incantesimi." Replicò Martha.
"Perché, sono finti?" domandò James con aria esterrefatta.
"Palesemente finti, Prongs."
James sembrò esserci rimasto male. Martha e Sirius, osservando la sua espressione, scoppiarono a ridere. Rimasero lì, a ridere, fino all'alba, così, la mattina dopo, i due Malandrini furono di nuovo costretti a elemosinare del caffè, mentre Peter e Remus li guardavano con aria divertita, ridendo assieme a Martha, rimanendo incantati dagli sguardi di magica intesa che lei e Sirius si scambiavano senza accorgersene.  

Ti amo più di ieri e meno di domaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora