Kayla si sistemò sulla poltrona rossa, abbracciandosi una gamba. "Passando a cose più serie.""Più serie di Lord Voldemort?!""Molto più serie, per Salazar!"Harry scosse la testa. "Cosa ci sarebbe di più serio di Voldemort, Silente e il Pensatoio?""Ginny che bacia Dean in mezzo al corridoio ... e tu che diventi del colore della tua cravatta se solo se ne parla." Kayla sorrise, mordendosi un labbro. "Ma dico, le hai mai chiesto di uscire? Ron la prenderebbe meglio se non fosse quel pallone gonfiato a baciarla ma una persona di cui si fida."Harry provò a dire qualcosa, ma chiuse subito la bocca, per poi riaprirla. "Non ha senso parlare con te di questa cosa, sei come Martha, non ...""Certo che sono come Martha!""Non vale. È come parlare con un muro, insomma, tu hai già deciso chissà cosa e io non ho potere su questo!"Kayla allargò il suo sorriso. "Prova a guardarmi negli occhi e dirmi che Ginny non ti piace.""Sei davvero un essere spregevole."Kayla scoppiò in una risata simile ad un latrato che quelle quattro mura conosceva fin troppo bene."Non dirlo a nessuno, okay?"Kayla continuò a ridere."Nemmeno a Robert o Fred.""Credi che Robert Black e Fred Weasley non se ne siano accorti esattamente come me ne sono accorta io?""Sarebbe tutto molto più semplice e meno imbarazzante se tu la smettessi di ridere.""Mi piace l'idea che tu creda che nessuno se ne sia accorto.""Perché non c'è niente di cui accorgersi! Lei sta con Dean, e ...""E chissenefrega!""Ti si sente dalla Sala Grande." Disse la voce di Robert dal buco del ritratto."E meno male!" esclamò lei, senza smettere di ridere."Dovresti andare a dormire, Harry Potter." Disse il primogenito. "Hai una partita, domattina.""Si dà il caso che anche tu abbia una partita domattina." Contestò Harry."Si dà il caso che giochiate nella stessa squadra." Puntualizzò Kayla."E si dà anche il caso che vinceremo.""Si dà il caso che tu sia un ...""Bravissimo fratello maggiore che ti riaccompagnerà nei sotterranei.""Vai a dormire, Robbie, hai la partita domattina." Scherzò lei, alzandosi dalla poltrona."Pensavo avessimo smesso con i soprannomi nel momento in cui abbiamo perso il primo dente da latte.""Non la smetterò mai." Scompigliò i capelli a Harry per dargli la buonanotte. "Ci vediamo domani mattina, sfigato.""Anche io ti voglio bene!" esclamò Harry, mentre i due uscivano dalla Sala Comune.Scosse la testa, fissando il fuoco. È proprio uguale a Martha.
"Anastasia, parlando da persona mature, non ...""Sirius, Anastasia ha diciotto mesi.""Anastasia è abbastanza grande per capire che deve finire tutto quello che ha nel piatto, Martha. Non è così, Anya?"Anya lo guardò con espressione perplessa."Vedi? Non le piace.""Non mi interessa se non le piace.""Forse dovresti smettere di prepararle tu da mangiare e lasciare fare a me.""Non lascerò mai che sia tu a cucinare per i nostri figli, Martha Redfort. Ci ho messo dell'impegno, per farli. Soprattutto questa."Martha scolò la pasta con un colpo di bacchetta. "L'hai notoriamente portata in grembo e messa al mondo, infatti." Poi si girò verso le scale che portavano alle stanze. "A tavolaaaa!"Anya si spaventò, sputando ciò che stava masticando. "Non sei d'aiuto.""Perché tu non sei capace." Intervenne Tonks, trotterellando giù per le scale."Parla per te, Ninfadora!""Non chia-""Chiama i gemelli." Le ordinò Martha, preparando le porzioni."Hai cucinato tu?" domandò la strega dai capelli fucsia."Smettetela di dubitare di me!" sorrise. "Anya, dì a papà e zia Tonks di fidarsi della mamma.""Mamma!" disse semplicemente lei."Visto? Ora recuperate i gemelli. E anche Damian e Gabriel, domani mattina devono partire presto.""Oh, è proprio necessario che partano, vero?" si lamentò Tonks, sedendosi al suo solito posto."Staranno via solo qualche settimana, suvvia. Mancheranno anche a me.""Ma è necessario che si portino Nicole? Ha appena imparato a gattonare, e ..."Martha prese posto, esattamente davanti a Tonks e accanto a Sirius, che ancora cercava di far mangiare Anya."Tonks, Damian è suo padre, per Merlino, è più che naturale che se la voglia portare dietro.""E se si innamora di nuovo di Parigi e non vuole più tornare indietro?""Andrai a trovarli ogni volta che vorrai. Gabriel ti adora.""Devi smetterla di piangerti addosso." Le disse Sirius, chino sul seggiolone. "Oppure puoi fare come Remus, che non affronta il lutto e proietta tutto si Nicole.""Non sta a te giudicare Remus per come sta affrontando la morte di Rose. Almeno lui lo sta affrontando.""Anche tu non sei esattamente un sano esempio della cosa." Replicò lui. "Quanto dormi da quel giorno, due ore a settimana?"Martha scosse la testa e si alzò dalla sedia. "Ne ho abbastanza.""Non abbiamo neppure iniziato.""Appunto!"Con un leggero rumore, Martha si Smaterializzò. Sirius scosse la testa."Sei uno stronzo." Gli disse Tonks, nel momento in cui i Weasley e Remus arrivarono in cucina."Che gioia le cene in famiglia." Ironizzò Fred, mettendosi a sedere. "Chi ha cucinato?""Martha." Dissero i cugini Black all'unisono."Mamma!" esclamò Anastasia."Perché non puoi dire anche 'papà', qualche volta?""Mamma!" ripeté la bambina."Perché permettiamo ancora a Martha di cucinare?" domandò George, arrotolando gli spaghetti alla forchetta."Perché Rose è morta." Disse Sirius, facendo sparire il piatto di Anastasia. "Contenti? L'ho detto, ad alta voce. Ora perdonatemi, ma devo andare a salvare il mio matrimonio." Baciò Anastasia sulla fronte e guadagnò l'uscita."E io ho il compito di salvare tutti voi da qualche avvelenamento accidentale." Disse Molly, muovendo un poco la bacchetta per cambiare il contenuto dei piatti delle persone sedute a tavola. "Ecco. Buon appetito!"
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Ti amo più di ieri e meno di domani
Romance(in originale su efp) "Perché ogni volta che c'è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?" Martha accennò un sorriso. "Perché ogni volta che io e te facciamo figli c'è in giro Lord Voldemort, Sirius?" Remus trattenne una risata. "Ed è...