ci vediamo a casa

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Il castello s'innalzava davanti a loro, mentre le luci si accendevano e spegnevano con fare agitato. L'atmosfera era tesa, ed era chiaro che, dalla mattina dopo, niente sarebbe stato più come prima.
«Abbiamo avuto una vita meravigliosa»
Sirius guardò Martha, senza capire.
«Qualsiasi cosa succeda, Padfoot» continuò lei. «noi abbiamo avuto una vita meravigliosa»
Lui annuì, con sguardo nostalgico, perdendosi nei suoi occhi. «Ti amo, Martha Redfort»
Anche lei annuì, e sorrise, come se la cosa la stupisse ancora. «Più di ieri e meno di domani»
Sirius le posò un delicato bacio sulle labbra, permettendole a malapena di chiudere gli occhi. «Non lasciarmi mai la mano» le sussurrò.
«Mai»


Kayla riusciva a vedere il sudore sulla fronte di Harry anche a metri di distanza: era più che chiaro che fosse stressato, che la cicatrice gli facesse male, che stesse per urlare e che non fosse felice di essere lì, sebbene Neville gli stesse offrendo il loro aiuto e supporto.
La Stanza delle Necessità non faceva che allargarsi e riempirsi, e questo era tanto spaventoso quanto gratificante. Avevano fatto un bel lavoro, alla fine. Avevano tenuto insieme tutto quanto fino a quel momento. Ed era chiaro che quella sarebbe stata la notte della svolta, pensò, stringendo ancora più forte la mano di Fred.
«Lascia che ti aiutiamo!» stava dicendo Neville.
«Non puoi lasciarci in questo casino!» stava invece strillando Dean.
Kayla cercò lo sguardo di suo fratello, sapendo che in qualche secondo lo avrebbe catturato tra gli altri. Quando Harry la guardò, lei non dovette alzare la voce per farsi sentire sopra agli altri.
«Non puoi fare sempre tutto da solo, Harry Potter» lo disse con tono calmo, sapendo che lui l'avrebbe sentita.
Robert, distante altri sei o sette metri, annuì, rendendo il vocio della folla ancora meno insistente. «Non serve sapere tutto, ma quel che basta per poterti aiutare»
Hermione, più vicino ad Harry, gli sussurrò qualcosa all'orecchio, con aria più che convinta, mentre Robert strizzava l'occhio alla sorella.
E Harry si convinse: richiamò l'attenzione ed il silenzio generale, con il suo fare da capitano. Spiegò che erano alla ricerca di un oggetto appartenuto a Priscilla Corvonero, che era importante per sconfiggere Voldemort.
Cercò lo sguardo di Kayla varie volte durante il discorso, e la trovò sempre pronta ad annuire e sorridere: non perché sapesse cosa stesse dicendo Harry o se lo stesse dicendo nel modo giusto o sbagliato, ma perché aveva semplicemente bisogno di un supporto.
E se c'era un supporto nella vita di Harry Potter, quello era la sua famiglia.


«Niente, niente lo fermerà!» squittì Vitious.
«Ma ci sono molte cose che lo possono rallentare» protestò la Sprite.
Martha si guardò attorno, credendo di essere finita in uno dei suoi peggiori incubi da adolescente: una riunione dei suoi insegnanti.
«Harry, tesoro, di cosa hai bisogno?» domandò Martha con tono calmo.
«Di tempo, mamma» rispose lui, premendo su ogni lettera dell'ultima parola.
Martha annuì, lentamente. «Allora è quello che avrai»
Stava per guadagnare l'uscita ed abbandonare quello scenario incomprensibile, ma una voce familiare la fermò.«Oh, Redfort» piagnucolò Lumacorno. «sei sempre stata così ... sfacciatamente entusiasta ...»
«Professor Lumacorno» lo appellò Sirius, ben saldo alla mano della moglie. «Mi dispiace usare questo tono con lei, professore, ma è un po' di tempo che ho la crescente necessità di dirle che ... è arrivato il momento per lei di alzare il culo, ecco»
Lumacorno sembrò scioccato da quelle parole, e i due Malandrini non poterono fare a meno di sorridere.
«Già» gli diede man forte Remus. «dimostri a tutti che anche lei può essere uno con le palle»
Ninfadora si coprì il viso per nascondere le risate, mentre Martha scuoteva la testa, sorridendo come una volta.
Minerva diede le ultime dritte: la scuola andava evacuata e protetta. I maggiorenni potevano scegliere di restare e combattere, ma gli studenti più giovani andavano accompagnati fuori, con la maggior prudenza possibile. «E Horace, per carità» aggiunse. «Non ti impedirò di lasciare il castello con i tuoi ragazzi, se lo vorrai. Ma se qualcuno tenta di sabotare la resistenza o prende le armi contro di noi, allora combatteremo per uccidere»
«Minerva!» s'inasprì lui.
«È venuto il momento che la Casa di Serpeverde decida da che parte stare, Horace»
«E sa già cosa le direbbe la sua studentessa preferita» aggiunse Martha, inarcando un sopracciglio, per poi ufficialmente guadagnare l'uscita dopo aver fatto un cenno del capo a Harry e alla McGranitt.
Non diede il tempo a Lumacorno di chiederle se parlasse di Kayla o di Lily, ma – Martha ne era certa – entrambe avrebbero risposto nello stesso modo.

Ti amo più di ieri e meno di domaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora