« Che c'è? »
« Che fai bimba? Ti sei persa? »
« Non credo che una ragazza se si fosse persa in un bosco sarebbe tranquilla come lo sono io.»
« Ahah, cosa vorresti insinuare ,che sei qui così perché non hai di meglio da fare?»
« E se fosse proprio così? »Disse la ragazza alzando un sopracciglio.
« Ahah non farmi ridere. »
« Oh andiamo, sarà qui ad aspettare un suo cliente.»Disse facendo un sorriso sghembo il ragazzo.
« Non credo che sono cavoli vostri cosa voglio fare io qui. »
« Che c'è, è un problema se chiediamo? Eh troia!»
« Sì, è un problema. Se sono qui è perché ho di meglio da fare che rispondere all'interrogatorio di due cretini.»Il ragazzo biondo iniziò ad incazzarsi.
« Ow, che c'è voi potete chiamarmi 'troia' e io non posso chiamarvi 'cretini'?»
« No, non puoi.»
« Uhm.. Bhe, troppo tardi. E poi io non mi farei tanti problemi, se sai che non è vero non vedo perché dovresti incazzarti.»
« Ma le vuoi prendere? »
« Dammele pure, tanto non credo che possa importare a qual cuno.»
« Andiamolo lasciala, è solo una troia disperata.»Intervenne il moro.
« Non credo che se fossi una troia disperata sarei qui a discutere con voi.
Non credo che se fossi una troia disperata indosserei una felpa al posto di un misero corpetto.
E non credo che se fossi troia a quest' ora staremo parlando.»Il ragazzo la guardò con aria di sfida.
In fondo questa ragazza la irritava ma allo stesso tempo le piaceva.« Come ti chiami ?»
« Credo che questo sia irrilevante.»« Oh andiamo ragazzi, se volere tanto parlare con questa ' ragazza' ..»
La guardò la punk in modo dispregiativo.
Le sembrava più una bambina dalle forme che aveva.«... Invitatela a prendere una birra, o magari un tè, forse gradirebbe di più. »
Disse con fare spiritoso.
« Ottima idea, perché non stasera, al fabrique?»
La ragazza non voleva andarci, sapeva che quella non era una buona compagnia e che si sarebbe cacciata nei guai.
« Oh che c'è, non dirmi che hai paura? »
« Quella parola non fa parte del mio vocabolario, a sta sera. Alle 22.00»Disse la ragazza alzandosi e andandosene.
La ragazza tornò a casa, trovò un biglietto sul tavolo:
'' ciao !!
So che mi odierai ma non ho saputo convincere il mio capo.
Devo stare via tre giorni, ho già parlato con i genitori di Mia, hanno detto che stai a dormire da lei. Ciao. Scusa."Ora mai la ragazza si era abituata a rimanere sempre in casa sola, sempre sola.
Chiamò Mia ." Pronto, ciao Mia."
"Hei ciao ,dimmi."
" Mamma parte domani, le hanno lasciato questa giornata libera, quindi vengo domani sera, va bene?"
" Uhm certo. "
" Va bene ,grazie mille ciao."
"Ciao."Avrebbe passato la serata in discoteca a Milano e la notte a casa da sola.
Prese il suo diario. La psicologa l'aveva obbligata a scriverci qual cosa ogni tanto.
Una volta arrivata sera la ragazza iniziò a prepararsi, si mise un paio di jeans strappati con una maglia nera con la scritta " metal " , agli occhi un velo di mascara e le vans ai piedi.

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Thimota
Romantizm- tu eri inferno e paradiso assieme: l'angelo delle mie illusioni e il diavolo delle mie passioni. - Ciao, la storia è suddivisa in due parti : la prima che parla della vita di Reachel,dopo la scomparsa di una persona molto importante dalla sua vita...