Cap. 1

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Come tutte le sere sono al bancone del bar sotto casa mia; un bar modesto... C'è chi chiacchiera, chi beve, chi si fa i fatti suoi, chi cerca di rimorchiare... C'è anche chi gioca: ci sono tornei di freccette, partite a carte, si balla e c'è nell'angolo in fondo a destra, appena entri, un juke-box tutto colorato che ha musica molto particolare. Ci sono persone di tutte le età... Io sono Jane Stewart, ho 21 anni, sono alta, magrolina, capelli castani fin sopra le spalle e occhi marrone scuro (Foto sopra). Come sempre sono qui... Ho già scolato tre bottiglie di birra e mi sto facendo portare la quarta. Mi conoscono tutti in questo locale; sanno che non sono particolarmente loquace e che non devono sfidarmi perché sono violenta e potrei reagire male. Il barista mi porta la mia birra "Jane... Non dovrebbe bere così tanto". Sono 2 anni che sono una cliente fissa e John, il proprietario, ancora non capisce che può darmi del tu... "John stia tranquillo. Reggo bene l'alcol e abito qui su. Ci conosciamo da molto tempo ormai e so che lei mi tiene d'occhio, quindi posso stare serena". John è un uomo di 41 anni, possente, alto, capelli molto scuri e occhi azzurri. Più di una volta ho pensato di essere attratta da lui e mi sono beccata a bagnarmi al solo pensiero delle sue mani sul mio corpo. Scuote la testa. Lui è l'unica persona al mondo che mi conosce sul serio. Sa dei miei problemi, del mio lavoro, della mia vita... Sa tutto. Ed io tengo molto a lui. "Per favore John... Diamoci del tu. Ormai ci conosciamo" "va bene Jane..." Inizio a bere la mia birra. "Che ne dici di venire da me, dopo il lavoro?" Gli chiedo sorridendo e aprendo un po' i bottoncini della mia camicetta. Sorride e scuote la testa. "Non credo... Chiudo molto tardi". Non riesco a capire. Io sono attraente, perché lui non vuole cedere? Purtroppo la mia sete di sesso in questi giorni è incontenibile perché sono 11 mesi che non lo faccio con un uomo. "Vabbe va... Lascia almeno che ti aiuti al bancone" gli faccio gli occhi da cucciolo "okay... Dai su. Vieni qui" sorrido e mi catapulto dietro al bancone. Lo abbraccio e gli lascio un bacio vicino alla bocca. Devo mettermi sulle punte perché lui è molto più alto di me. Porta le birre allo tavoli ed io mi occupo dei clienti al bancone. Mentre lavoriamo ogni tanto gli lancio qualche occhiata maliziosa, gesti provocanti o mi struscio "per sbaglio" su di lui. Si fanno le tre ed è ora di chiudere. Levo gli ultimi bicchieri dai tavoli e mi siedo sul bancone "sai John... Ho tanto bisogno di sesso" annuncio guardandolo. Si gira di scatto e mi guarda. "Che c'è? Tu sai tutto di me... Volevo farti sapere anche questa cosa" sorrido maliziosa. Non è la prima volta che glielo dico ma lui fa sempre finta di nulla. Scendo dal bancone e mi avvicino a lui. Porto le mie labbra al suo orecchio "vorrei tanto scopare violentemente con te" gli mordo il lobo e porto la mia mano al suo cavallo, sentendo un bozzo. "Jane... Io non posso. Potrei essere tuo padre..." Mi allontano e lo guardo. "Vorrà dire che andrò su a casa mia e mi masturberò da sola... Grazie comunque" esco dal locale ed entro a casa. Sono sicura che verrà presto a trovarmi. Intanto mi spoglio e dopo essermi denudata, comincio a sfregare il mio clitoride. Sento bussare. Smetto a malincuore il mio lavoro e vado ad aprire così come sto. Trovo John con un'erezione parecchio evidente che sgrana gli occhi vedendomi in quello stato. "Oh cazzo Jane!" Entra e si fionda sulle mie labbra. Chiude la porta con un calcio e si leva velocemente maglia e pantaloni. Io mi stacco dalle sue labbra e scendo ai pettorali e alla tartaruga fino all'elastico dei boxer. Per essere un 41 enne sta davvero bene... Con i denti gli sfilo i boxer e prendo il suo pene in bocca. È davvero enorme. Lui prende i miei capelli e spinge la mia testa contro i suoi genitali che lecco e succhio massaggiando le palle. Viene nella mia bocca ed io ingoio. Mi alza e mi porta sul divano. "Che brava bimba che sei" mi spalanca le gambe e soffia sulla mia entrata "John ti prego... Sono 11 mesi che non scopo" sfiora con un dito la mia entrata e il clitoride "povera piccola... E cosa vorresti che io facessi ora?" Continua a sfiorarmi delicatamente "fottimi John. Sii violento. Voglio godere come maaaaaah" non termino la frase che si fionda con la bocca sul mio clitoride e succhia. Urlo e spingo la testa contro la mia intimità. Lui risale su, giocando con la mia terza abbondante e poi mi bacia. Senza dirmi nulla entra in me violentemente facendomi urlare "cazzo John!" Mi fotte e dopo poco tempo veniamo. Mi lascio andare e lui esce da me. "Stanco?" Mi guarda con un sorrisetto malizioso. Sarà una notte davvero fantastica...

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