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«Piccolina...sei ancora viva? Non ti spaventare non sono un'uomo cattivo , sono solo Andrea» nel suo messaggio ho percepito dell'ironia che mi ha fatto ridere. «Ma si, sopravvissuta per un pelo haha» mi ritrovo ad aspettare come una rimbambita quello "sta scrivendo" con ansia. Dopo cinque minuti contati secondo per secondo il suo messaggio viene consegnato. «Comunque ora stai meglio ? Sembrava averti un po' scosso parlarmi del tuo ex , non volevo renderti triste» ha ragione, maledettamente ragione. Quel ragazzo, ora come ora, dovrebbe essere sparito dalla mia vita e invece..Mi ritrovo qui a parlare del mio ex ragazzo con uno altrettanto carino, ma sarò ben scema; Una strana ma familiare sensazione si avvampò in tutto il mio corpo. Sentivo come delle farfalle dentro il mio stomaco. «Si grazie , ora sto meglio» sto seriamente iniziando a sentirmi stupida. "Cazzo Bea è solo un messaggio, la fai più grossa di quello che è!" Ok il mio cervello era andato a farsi fottere completamente. Sono così felice perché mi ha chiesto come mi sento visto che sembravo un po' triste per aver parlato del mio ragazzo, ovvero une dei miei primi amori? Si sono felice quando, in realtà, non dovrei esserlo affatto. So di essere troppo dura con me stessa ma devo, devo. Tutte le volte in cui non sono stata dura con me stessa qualcosa è andato male. Cerco di risvegliarmi da questi stupidi pensieri che mi fanno venire gli occhi a cuoricino e penso ad una cosa più importante: come faceva ad avere il mio numero? Lo riscrivo e riscrivo sulla sbarra dei messaggi da inviare cercando una risposta alla mia domanda, ma stupida come sono, per sbaglio, gli mando il messaggio -come fai ad avere il mio numero?- cazzo perché l'ho inviato! Dopo poco mi arriva la sua risposta che non esito neanche un secondo a leggerla «Sai tra amici si sanno un po' di cose e poi tutti sanno che quando voglio qualcosa la ottengo in qualunque caso ..!» Come frase è strana ma tenera allo stesso tempo. Cavolo che carino.."Bea cazzo smettila ! Sembri una bambina" ma stavolta non riesco proprio a dare ascolto alla mia coscienza arrossendo e facendo comparire un sorriso da ebete che stranamente mi fa sentire meglio. iniziamo a parlare di tutto, dal cibo preferito alla figura peggiore che potessimo fare. Ci stiamo chiedendo di tutto fino a quando la sveglia che è appesa al muro inizia a suonare. Lascio scivolare il telefono dalle mane facendolo cadere sul letto per poi alzarmi ed andare e fermare la sveglia che segna le 9 di mattina . Abbiamo parlato per 4 ore di fila, non sembra neanche vero. «Ma come fanno a essere già le nove? Non è possibile» scrivo molto divertita «Si veramente. Mi sembrava fossero passati solo cinquemila minuti» mentre le mie dita sono impegnate a premere le giuste lettere sullo schermo del mio iPhone la porta di camera mia si apre. Spengo il telefono girandomi a pancia in giù con il volto rivolto verso il muro, chiudendo gli occhi fingendo nel miglior modo possibile di dormire. Non so chi sia. Mia madre? Mia sorella? So solo che chiunque è nella mia stanza se ne deve andare per farmi scrivere ancora con Andrea. Sento il passo pesante scricchiolare sulle assi di parquet vecchio e poi sentire formarsi una pressione sul mio letto. Una mano mi si poggia sul fianco e li fingo di svegliarmi recitando la parte della ragazza appena sveglia che sbadiglia stiracchiandosi come un gatto. Mentre lei mi accarezza il fianco io mi immobilizzo in quei due occhi color ghiaccio aspettando che lei parli. Fin da quando sono piccola ha sempre amato comportarsi da mammina nei miei confronti; a vari lati positivi certo ma la maggior parte sono negativi, mi tratta come se fossi una bambina di cinque anni. Di scatto afferra  la mia mano stringendola fini a farla diventare di una colore fra il rosso e il bianco  per poi iniziare a muovere le sue labbra «Bea scusa, non dovevo risponderti così, é che ero molto preoccupata. Era l'una e mezza di mattina e non eri ancora a  casa. Sai che non mi comporto così per cattiveria ma solo per il tuo bene.» da come avrete notato io non  sono una ragazza che ama i sentimentalismi, ma lei si è pentita di essersi comportata così è questo mi fa piacere. Le voglio molto bene «Scusami tu, ti ho fatta agitare molto. Ora posso dormire ancora un po? É sabato mattina e sono stanca. Poi ho fatto fatica a prendere sonno sta notte quindi vorrei provare a riposare ancora un poco» le chiedo cercando una scusa per rimanere in camera da sola. Lei annuisce, dandomi un bacio sulla fronte, camminando veloce verso la porta di camera mia per poi chiudersela dietro. Nell'istante in cui mia sorella ha chiuso la porta ed io ho ricominciato a tranquillizzarmi nella mia stanza  guardò velocemente se sul display se ci sono messaggi persi e infatti ce né  uno nuovo da Andrea «Allora, che facciamo oggi? Cosa ti va di fare?» a Milano stranamente faceva caldo e c'erano 17 gradi, cosa molto sconvolgente visto che eravamo agli inizi di novembre. Senza neanche pensare a qualcosa gli scrissi per non farlo disconnettere dà WhatsApp. Lo so sembro molto infantile ma non capita mai che i ragazzi si comportino così con me «Non lo so, guarda a me va benissimo tutto. Mi piace andare al cinema o anche andare in centro.» Devo ammetterlo, il mio desiderio è un'altro ma è improbabile farlo quindi evito di proporlo. Ho voglia di andare al mare di pomeriggio tardi. Ho sempre avuto una passione per il mare soprattutto di sera, credo sia uno dei posti più magici del mondo. Poi soprattutto dopo quest'estate il mare è un posto unico per me, una sorta di ancora di salvataggio. Amo quando le persone sono a casa e la spiaggia  è vuota, quando si sente solo il rumore delle onde che si infrangono e dei gabbiani. Mentre i miei pensieri si perdono in quella bellissima immagine del mare Andrea mi manda un'altro messaggi «ok piccola, ti vengo a prendere alle 6 sotto casa» con un sorriso stampato sulle labbra mi stravacco sul mio letto a scrivere fino a quando mi blocco. Mi ha invitata da uscire..un'appuntamento. Mi alzo in piedi e iniziò a camminare nervosamente per la stanza. "Bea ma avvertire tua mamma no?" Prendo il telefono e chiamo mia mamma che oggi lavora fino a tardi. Mentre il telefono squilla faccio tamburellare veloce  le dita sulla clavicola «Pronto tesoro. Stai bene?» finalmente si è decisa di rispondermi «Ehi pronto mamma, come stai? A lavoro tutto a posto?» dalla mio telefono la sento ridacchiare «che cosa vuoi? Taglia corto» scoppio a ridere e cammino sempre più veloce per la stanza «Mamma posso andare a dormire da Cristina sta sera? È da un po' che non ci sentiamo. Abbiamo bisogno di vederci e..» la sento ridere e poi sbuffare «ah va bene ma avvertimi quando sei da lei» iniziò a saltellare per la stanza «Si sì grazie mamma ti voglio tanto bene! Grazie mille. Ora ti lascio ti scrivo dopo!» lei ricambia e poi riattacca. E ora la parte più difficile. Come mi devo vestire? Mi posizioni di fronte all'armadio e iniziò a guardare tutti i miei capi, dal primo all'ultimo. Alla fine decido di mettermi un paio di jeans strappati, una maglia leggera corta a collo largo e sotto una canotta blu e bianca. Ovviamente mi metto un filino di trucco, rimmel e correttore. Quando mi sono controllata per la decima volta allo specchio il citofono suona. Sono le sei precise e Andrea mia sta aspettando giù. Presi un golf e una borsa con il cellulare e le chiavi. Esco di corsa urlando ad Alice che mamma sapeva tutto e che le volevo bene. Faccio le scale di corsa e esco dal portone con il fiatone.  Lui mi vieni incontro con il suo solito sorriso contagioso per poi prendermi il polso e tirarmi fino alla moto. Dal baule dietro ne estrae due caschi «Ecco tieni.» Dice passandomene uno, il più piccolo. Con il suo aiuto, visto che non ci riesco da sola, allacciamo il mio casco sfiorandoci più volte le dita e facendomi venire vibrazioni lungo la schiena. Pronti saliamo sulla moto che parte facendo borbottare il motore. «Ora ti porto in un posto speciale.» Mi urla mentre la moto inizia a sfrecciare contro vento . Volevo fargli tantissime domande sul "posto speciale" ma ho preferito lasciare un velo di mistero aspettando. Ormai è passata quasi un'ora  da quando siamo partiti e sinceramente non capisco ancora dove stiamo andando, e questo mi fa incuriosire di più. Solo dopo alcuni minuti capisco tutto. Quel rumore soave, quel profumo che mi fa impazzire, questa sensazione di tranquillità assoluta.  Mi stava portando al mare. Come ha fatto? Avrà sicuramente chiesto a Cristina, ma comunque che bello! Quando siamo di fronte ad 'un palo, proprio accanto all'entrata della spiaggia pubblica, Andre lega con la catena la sua moto. Dopo di che mi tolsi le scarpe e inizia a camminare su quel morbido pavimento di sabbia che percepivo dalla pianta del piede. Mi porta in un angolo deserto dove vi ci sono solo delle palme e dei gabbiani che ci volano intorno. Dal suo north face nero estrae un telo molto grande e dei vari sacchetto con acqua e panini di vario tipo. Mentre io mi sdraiavo sul telo godendomi la vista del cielo arrossato del sole Andrea andava verso riva a sentire la temperatura dell'acqua. Poco dopo torna di fianco a me «Bea l'acqua è calda andiamo a fare un bagno?» mi chiede mentre si toglie  sia  la maglietta che i pantaloni. Sfoggia, apparire il suo fisico mozzafiato, dei boxer color nero pece che risaltano sulla sua pelle ambrata. Senza rendermene conto, a causa dell'imbarazzo che provo in questo  momento, sento le mie guance andare a fuoco tingendosi di un rosso acceso e per non faglielo notare abbassò lo sguardo. Lui rendendosene conto si siede accanto a me mettendo le dita delle sue bellissime mani sotto il mento per farmi alzare lo sguardo fino a suoi profondissimi occhi. Ho quasi il sentore di affogarci e in quegli imponenti occhi verdi. È così bello mio dio. Sbatto più volte le palpebre per capire se tutto ciò è reale o è solo un bellissimo sogno ma ne ho la prova quando sento le sue morbide labbra posarsi  sulla mia fronte  «Dai Bea vieni con me in acqua» indica il mare con un colpo di testa. Con le sue lunghe gambe inizia a correre lungo la riva per poi buttarsi dove l'acqua è abbastanza alta. Quando lo vedo riemergere dall'acqua tutto bagnato una stranissima sensazione allo stomaco mi coglie alla sprovvista. Il suo fisico luccica sotto la luce soffocata dalle nuvole rosate del tramonto e i suoi capelli corti bagnati gli danno un'aria più sexy.."Bea sei patetica". Con le mani si sistema i capelli frazionandoli. «Non hai idea, si sta così bene !» sorride sempre di più per poi uscire dall'acqua e avvicinarsi a me. Con una mano mi tira su incitandomi a togliermi i vestiti. Lo guardo storto «Ma sei pazzo !?mica mi spoglio con te di fronte» lui sorride. «Si certo che sono pazzo se no non mi piaceresti. Dai mi giro tu svestiti» con decisione ma molto imbarazzo tolgo maglietta e jeans rimanendo in intimo mentre Andrea è già entrato in acqua e mi aspetta a braccia aperte. Con tutta la foga che ho  inizio a correre per poi buttarmi a delfino in acqua. Ha ragione l'acqua è molto piacevole. Dopo vari schizzi nuotiamo fino alla piattaforma posta a neanche 200 metri di distanza e ci saliamo sopra. Lo guardo come se avessi appena visto un miraggio..sto diventando imbarazzante!  Per non pensare al suo fisico mozzafiato, ai suoi occhi stupendi, ai suoi capelli...Dico la prima cosa che mi passa per la mente per creare dialogo «Sai fare il tuffo di testa vero?» È una normalissima domanda ma la sua faccia mi fa scoppiare in una fragorosa risata. Ha un sopracciglio alzato ma non riesce neanche lui a trattenere una risata «Per chi mi hai preso? Certo!» si decide di rispondermi per poi baciarmi sulla guancia. A passo svelto raggiunge lo spigolo per prepararsi al tuffo piegando leggermente le ginocchia e stendendo davanti a se le braccia. Poi dopo un battito di ciglia lo vedo cadere in acqua come un sacco di patate. Un'onda ha spostato di qualche metro la piattaforma facendo cadere lui in acqua e me di sedere sulla dura superficie di plastica. Quando, imbronciato, risale le scalette io finisco per ridere così tanto da piangere. «Ridi ridi vedi come mi vendico io ora! Comunque sei molto bella quando ridi» mi sento arrossire per la milionesima volta da quando sono con lui accennando un sorriso timido. Andrea si avvicina piano facendomi aumentare il respiro. Sento il mio corpo agitarsi più il suo corpo si avvicina al mia. È una sensazione stupenda; il cuore che batte all'impazzata, le gambe tremolanti, lo stomaco in subbuglio. Ha il suo bel volto a un centimetro di distanza dal mio, percepisco il suo respiro sul collo. Quando penso stia per baciarmi con un movimento scaltro mi prendere in braccio buttandosi in acqua. Dopo ancora una mezzoretta a buttarci in acqua torniamo a riva per goderci le ultime luci del tramonto. Di nascosto, mentre mi siedo sul telo asciugandomi  i capelli, prese dal suo zaino una polaroid. Mi sono appena sdraiata tenendomi su con i gomiti per prender un po di sole che sento il rumore di uno scatto. Una luce abbagliante ha illuminato quasi tutto il telo e girandomi noto che mi ha appena fatto una foto. «Guarda che bella sei ..» dice non staccando mai i suoi smeraldi dalla foto. Io alzo gli occhi al cielo rispondendogli «Infatti sono così bella che non mi vuole nessuno» lui sbuffa una risata avvicinandosi a me «Io ti trovo bellissima e se gli altri non lo capiscono peggio per loro! E poi non é per la bellezza che i ragazzi respingono le ragazze la maggior parte delle volte ma per il loro carattere. E quindi alla fine del discorso rimangono idioti lo stesso» lo fisso per qualche secondo impietrita per poi sgranare gli occhi e comprendere quello che mi ha appena detto. Senza che io gli risponda lui si posiziona accanto a me cingendomi la vita con il suo braccio. Mi lascia dei leggeri baci sul collo e sullo zigomo facendomi venire dei brividi lungo la schiena. È una delle sensazioni più belle che si possa provare. Quando ormai il cielo è  praticamente buio decido di andare a fare un altro bagno per rinfrescarmi. Mentre cammino sento i suoi occhi fissi su di me. Quando ormai i mei piedi sentono la fresca sensazione di acqua marina percorrere la pelle noto che Andrea si è alzato e mi sta correndo in contro. Con tutta la velocità che una sedicenne ha inizio a corre cercando di scappare dal ragazzo mozzafiato dietro di me "capirti...cosa scappi da quel figo". Ai me essendo più veloce Andrea mi raggiunge molto velocemente e in un movimento mi prende per i fianchi alzandomi da terra per poi buttarmi dove l'acqua è abbastanza alta. Appena decido di tornare a galla subito Andrea inizia a schizzarmi ed io senza esitare gli rimando la sua dose di schizzi. Mi copro gli occhi per proteggermi dagli schizzi. Con molta cautela lui si avvicina e mi mi intreccia le mani alle sue togliendole dal mio volto. Decido quindi di farmi forza e senza pensare apro gli occhi ritrovandomelo a un centimetro dal naso. Lo guardò ancora fissa dentro quegli occhi mozzafiato  e senza pensare poso le mie labbra sulle sue. Lui com un gesto scaltro fa scivolare le sue mani sulla mia schiena mentre le mie mani si muovono tra i suoi capelli. È così bello.
Quando Andrea si decide di scansarsi da me gli vedo balenare una scintilla negli occhi. Mi prese per mano e inizio a saltellare accanto a lui lasciandogli qualche bacio sulla guancia. Passati 5 minuti ci ritrovammo in una spiaggia colma di conchiglie; ne ho trovate di tutti i tipi! Dopo averne trovata una a forma di cuore corsi dove avevo posto i miei vestiti e aprendo la tasca degli shorts infilo la conchiglia al suo interno per e chiudere la zip. Lo vidi arrivare verso di me scuotendo i suoi capelli. È così figo, con quegli addominali...ma al solo pensiero mi coprii la bocca e diventai rossa. Non credo veramente sia  possibile poter piacere a uno così. Da lì a poco il tramonto inizia a farsi vedere, con quei colori che mi sconvolgono ogni volta che li guardò. Ci sdraiamo sulla sabbia e per passare il tempo iniziamo a giocare rotolando e  abbracciandoci. Lui di scatto mi prende il viso fra le mani e lo scruta attentamente ed io lo fisso con altrettanta attenzione. I suoi capelli lucidi sono così belli e i suoi occhi che brillano alla luce del tramonto irresistibili. Ad ogni suo singolo movimento no riesco a trattenere dal mordermi o leccarmi il labbro inferiore cosa che evidentemente apprezza molto dal modo in cui fisse le mie rosee labbra carnose. In una frazione di secondo dal perdermi nei suoi occhi mi perdo nella sua bocca. La sua mano sulla schiena mi tranquillizza. La sua bocca con estrema lentezza si avvicinava al mio orecchio per poi  bisbigliarmi delle parole stupende «Piccola ti amo» piccola ? Ti amo ? Spalanco gli occhi scioccata e, seduta a cavalcioni su di lui, gli stringo le braccia intorno al suo collo «Davvero?» «Si piccola» mi prese per la vita e mi tirò più vicino. Il rumore delle onde è paradisiaco e culla a meraviglia questo momento così speciale. Dopo di che si siede di nuovo accanto a me e così io poso la testa sul suo petto godendomi quel bellissimo panorama con ciò che desideravo di più da quel dannato giorno al bar con Cristina e Federico..Lui.

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