-UOMINI! VOI SIETE STATI SCELTI DA ME SU ORDINE UFFICIALE DI SUA SANTITÀ SIR JOHN CHAPMAN PER DIFENDERE L'ORDINE DALL'UOMO CHE HA UCCISO BRUTALMENTE DUE DEI NOSTRI SOLDATI MAGGIORI. ANDREMO IN SPEDIZIONE PER CERCARE QUEST'ASSASSINO, PER CATTURARLO E RENDERE VISIBILE A TUTTA L'INGHILTERRA CHE CHI SI RIBELLA AL VOLERE DI DIO VERRÀ PUNITO SEVERAMENTE, IN QUESTA E NELLA VITA ULTRATERRENA. IL QUI PRESENTE SOLDATO SEMPLICE GABRIEL CARTER SI TROVAVA LI' IL GIORNO DEL MASSACRO ED È RIUSCITO A FUGGIRE, RIPORTANDO QUESTE NOTIZIE. VI FORNIRA' TUTTI I DETTAGLI. –
Il sergente Hammond si presentò così. Era un uomo di costituzione robusta ed alto, sulla quarantina, il cui sguardo era quello di chi aveva combattuto e vinto molte battaglie. Era cieco da un occhio, come si poteva notare dal bulbo oculare destro vacuo e leggermente socchiuso, e da una cicatrice che gli sfigurava il volto in verticale, attraversando il viso dal sopracciglio fino alla guancia, confondendosi tra la folta barba bruna, conferendo così la sensazione di terrore a chi lo guardava. La sua armatura dell'Ordine rispecchiava l'alto grado che aveva raggiunto con la grande carriera militare che aveva condotto in maniera esemplare. Era stato lui a sedare la recente rivolta contadina avvenuta proprio a Londra, evitando così di mettere la capitale in subbuglio mentre l'esercito reale dava prova di sé in guerra. Aveva richiamato sotto i suoi comandi venti uomini, come gli era stato ordinato, tra i più valorosi, molti dei quali erano già stati suoi fidati compagni in altre occasioni. Al solo passare in mezzo alle strade cittadine, le persone si erano sbarrate in casa e i mercanti avevano chiuso le proprie botteghe, fermando così tutta la frenesia che si trova ogni giorno in città in questo periodo.
La pioggia, incessante, non voleva saperne di smetterla di cadere.
Il generale, dopo avermi affidato il compito di descrivere l'uomo e l'abilità di cui si era servito per uccidere i soldati Dave e Bram, stava dando importanti consigli tattici su come circondare il nemico e renderlo inerme, considerando anche il fatto che se si fosse reso ostile, l'avremmo dovuto metter fuori gioco, in un modo o nell'altro. Tutto stava procedendo secondo i piani, e io mi sentivo utile alla causa, in quanto sarei rimasto per tutto il tempo accanto al generale Hammond, che mi avrebbe insegnato i trucchi che l'hanno reso un abile stratega, dimostrando di essere una nobile persona pronta a tutto per il bene dell'Ordine. Faceva molto freddo ormai, l'inverno era alle porte, e sicuramente avrebbe portato con sé le prime gelate. Ma non vi era un attimo di tregua. Il generale ci voleva pronti in qualunque momento a brandire le nostre armi e a dispiegarci in formazione, la quale prevedeva che i soldati formassero una sorta di triangolo, il cui vertice sarebbe stato occupato dalla spalla destra del generale, il sergente Grant; dietro si sarebbero disposti tutti gli altri soldati e infine, nelle retrovie, ci saremmo stati io ed il generale Hammond, che avrebbe supervisionato tutto e intervenuto se ve ne fosse stata la necessità. La giornata volgeva ormai al termine e quindi venne dato l'ordine di rientro in caserma. All'interno gli uomini si divertivano e si raccontavano storie, tra un bicchiere e l'altro di vino, fino a crollare ubriachi fradici. Io me ne stavo lì ad osservarli, senza voler partecipare, perché non credevo fosse il momento per festeggiare quando quell'uomo sarebbe potuto arrivare a Londra la stessa sera, assassinando tutti nella notte.
Mi svegliai presto l'indomani mattina, non notando nemmeno di essermi addormentato. Le ferite, che mi erano state curate e fasciate, stavano cominciando a guarire, tant'è che finalmente riuscivo a camminare senza zoppicare o fare smorfie di dolore. Avevo avuto soltanto il tempo di sgranchirmi un po', che la tromba era già stata suonata, il che significava che dovevamo riunirci tutti quanti nel cortile dietro la caserma.
Il cortile era rettangolare, circondato da uno steccato in legno tutt'intorno. Al suo interno vi erano delle attrezzature dall'allenamento, oltre a varie armi e armature poggiate o appese al muro. Il generale Hammond ci stava aspettando già là con le braccia conserte, affiancato dal sergente Grant. La giornata non appariva delle migliori, poiché anche se non pioveva, la temperatura dava l'impressione d'essersi notevolmente abbassata, tanto che era spuntato un filo di nebbia leggera.
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L'anima del Dannato
FantasyInghilterra, 1428, guerra dei cent'anni. Aaron Parson, di ritorno dalla guerra, vede davanti ai suoi occhi quello che nessun uomo si augurerebbe mai di vedere: sua moglie è stata uccisa brutalmente dall'Ordine dei Cavalieri Assassini, un gruppo di u...