Tristan

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Tornai nel castello dopo aver fatto una chiacchierata con Malika.

Da una parte volevo conoscerla senza un fine definitivo, dall'altra parte volevo sapere tutto di lei per ucciderla.

"Cosa mi sta succedendo? "

Pensai prima di scontrarmi con Jasmine.

"Ehy Tristan ma....sei distratto in questi ultimi giorni. Cosa ti succede?"

Io la guardai pensando che avesse ragione, non sapevo neanche io cosa avevo in modo effettivo. Pensai veloce ad una risposta :" lo so scusa è questa cosa del nuovo branco di James mi da sui nervi"

Jasmine sorrise:" be hai ragione. I licantropi danno sui nervi a tutti. Sono così rozzi, poco eleganti e sopratutto non nobili"

Io non l'ascolai. Pensavo solo a Malika e a quegli occhi azzurri che mi avevano sconvolto.

Non potevo lasciare Jasmine, avrei provocato dei sospetti anche perché stavo insieme a lei da due secoli e mezzo.

Ma il mio cervello mi diceva che dovevo cambiare, cambiare completamente me stesso.

Mi accorsi che la vampira mi stava guardando e io le sorrisi:" tranquilla scoprirò il loro punto debole"

Jasmine non sorrise :" perché hai al collo il tuo amuleto contro il sole? Non sei stato nel castello oggi? "

Mi guardai il ciondolo .

" emmm si sono uscito perché sono determinato a scoprire cosa nasconde James.
E poi sono il principe posso fare ciò che voglio. Re Jack ha dato a me questo titolo."

Jasmine:" si lo so però. ..mi preoccupi. .."

Io risi :" sono Tristan. Me la so cavare da solo. "

Le diedi un bacio a stampo in modo freddoloso ed entrai nel lungo corridoio che portava verso lo studio del re.

Con il passo veloce lo raggiunsi in poco tempo.

Bussai alla grande porta di legno con inciso lo stemma reale dei vampiri.

Formato da uno sfondo rosso, con due canini bianchi incastonati nello sfondo e una corona.

Jack:" si vieni pure avanti Tristan"

Io entrai chiedendomi la porta alle spalle :" mio re . Posso avere qualche giorno di vacanza? Ho bisogno di riflettere su una cosa che mi irrequieta . Che mi divide il cervello in due. "

Lui mi guardò con aria severa e sospirò prima di rispondere:" certo figliolo. Te la meriti una vacanza. Dopo tutto abbiamo il vice generale che per un po' di tempo potrà prendere il tuo posto. Nel mentre tu potrai riposarti e rinfrescarti le idee"

Io chinai il capo come segno di ringraziamento, ma lui fece un sogno con la mano per dirmi che non serviva :" sei mio figlio. Non serve che tu ti inchini. Fa quello che vuoi in questo periodo a patto che questa vacanza non duri più di una settimana"

Annuì ed uscì dallo studio per andare in camera mia .

Si stava facendo buio così aprì la finestra che dava sulla foresta dei licantropi.

La vidi.

Malika, trasformata in lupo era vicino al confine, tra il bosco e la grande radura che divideva il nostro regno da quello dei lupi.

Lei mi vide e ululò al cielo prima di scomparire nella foresta.

Mi accesi una sigaretta e rimasi a guardare il punto esatto in cui Malika scomparve nel suo mondo.

un'amore impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora