Mi svegliai la mattina successiva leggermente confuso. Avevo fatto un sogno stranissimo.
Mi alzai andando in bagno, ripensando a cosa era riuscito a inventarsi il mio cervello malato.
Presi lo spazzolino e mi lavai i denti. Il diavolo in camera mia, che assurdità.
Mi risciacquai e mi diedi una pettinata. Corvi che parlano, contratti indissolubili, forse avevo davvero studiato troppo in questo ultimo periodo.
Poi i miei occhi caddero sul tatuaggio sulla mia spalla...
Merda! Non avevo affatto sognato!
«Buongiorno Milo...» mi salutò una voce profonda e roca, mentre due forti braccia mi avvolgevano.
«Sa-Satan!» balbettai preso dal panico.
Una delle sue mani scese sino al mio inguine, toccandomi il membro che stava iniziando a indurirsi.
Subito mi ritrassi, sottraendomi alle sue grinfie e lo guardai arrabbiato.
«Ma dove tocchi?» domandai arrossendo.
«Come sei pudico... stanotte potrò toccarti finché voglio...»
«Perché mi desideri tanto?» chiesi facendomi coraggio «Non sono bello, il mio viso sembra ancora quello di un ragazzino e non ho nessuna esperienza.»
I suoi occhi mi fissarono decisi, senza mai staccarsi dai miei.
«Io non sono come i mortali, ossessionati solo dall'aspetto esteriore... io mi nutro della purezza del corpo e dell'anima.» affermò lui.
Quello sembrava un complimento... ma che cavolo andavo a pensare?
«Presto sarei mio Milo...» disse svanendo nel nulla.
Oh Signore, aiutami tu! Davvero avrei dovuto dare la mia verginità a lui?
Mi vestii in fretta, presi la borsa con i libri e mi precipitai a scuola. Aveva esaudito il mio desiderio?
Allora adesso Rex...
Il mio cuore prese a battere all'impazzata. Appena raggiunsi la mia meta, non mi fermai al cancello, ma mi diressi verso il cortile.
Di solito il mio principe azzurro sostava sempre vicino alla panchina sul retro dell'edificio.
Ero emozionato e teso allo stesso tempo. E se davvero Satan avesse fatto innamorare Rex di me? Allora avrei davvero dovuto concedermi a lui?
Per un momento, mi ritrovai a pregare di non aver mai espresso quel desiderio o che non si fosse avverato e, girato l'angolo, vidi Rex seduto sulla panca di legno.
Rimasi fermo a fissarlo e mi sembrò quasi che il tempo si fosse fermato. Lui voltò il viso nella mia direzione e, quando mi vide, si alzò.
Venne verso di me con passo deciso, facendomi rimanere senza ossigeno dall'agitazione.
Oh Signore!
«Milo... ehm... probabilmente te ne sarai già accorto ma...» iniziò lui quasi con timidezza.
Stava succedendo davvero! Lui... lui...
«La campanella è già suonata e dovresti sbrigarti ad andare in classe.» disse infine «In che classe sei? Sei più piccolo di me, vero?» mi domandò ancora.
«Hai ragione, ma non preoccuparti ora devo andare.» gli risposi velocemente, correndo via.
Attraversai tutto il cortile, arrivando al parcheggio delle biciclette. Rallentai solo per fermarmi sotto il grande albero di pino e rimasi a fissare il vuoto.
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Un Patto col Diavolo
RomanceMilo è un ragazzo semplice, dedito allo studio e alla lettura. Ha un'unica passione: ammirare da lontano Rex, il più bello, gentile e famoso ragazzo della scuola. Farebbe qualsiasi cosa per poterlo avere come compagno, anche recitare un incantesimo...