Capitolo 14

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Milo

Mi immersi nella grande vasca di acqua calda, beandomi del tepore che riusciva a sciogliere e rilassare ogni mio muscolo.

Non saprei dire quante volte io e Satan avessimo fatto l'amore. Forse venti? Cinquanta? Mille?

Non c'era posizione che non avesse voluto provare e il mio corpo rispondeva al suo con una facilità così allarmante, che ancora non riuscivo a capire come fosse possibile. Come se ogni mia cellula sapesse e riconoscesse di appartenergli e non desiderasse altro che fondersi con lui.

«Umano, sua altezza il principe desidera tornare nel tuo mondo, esci.» mi richiamò uno dei bellissimi diavoli di Satan.

Se non sbagliavo, mi sembrava che il suo nome fosse Beezebù.

«Va bene.» risposi, prendendo un asciugamano per coprirmi e uscendo dall'acqua.

Il suo sguardo intenso mi portò ad alzare un sopracciglio per la curiosità.

«Ti sei fatto uomo.» affermò sincero, ma senza malizia o cattiveria.

Non saprei dire quanto tempo avessi trascorso nel mondo delle tenebre. Una settimana? Un mese?

Ma una volta tornato nel mondo umano, sembrava che non fosse passato neanche un minuto da quando eravamo partiti.

La mattina mi alzai come sempre per andare a scuola e, una volta arrivato in cortile, venni raggiunto dal professor Kai. Ovviamente quello era Satan, aveva ripreso le sembianze umane. Le sue orecchie non erano più a punta e i suoi capelli, da lunghi, erano tornati corti, eppure riusciva sempre a far palpitare il cuore. Specie ora che aveva passato ore e ore ad amarmi e possedermi.

Mi rivolse un dolcissimo sorriso, uno di quelli che sapevo rivolgeva solo ed esclusivamente a me, facendomi sentire speciale.

«Professore!» urlò una voce femminile.

Seera corse verso di noi, o meglio, una versione di Seera umana. Niente ali, niente aura demoniaca/angelica, e il vestito succinto era stato sostituito con l'uniforme femminile della mia scuola, anche se molto più corto del normale.

«Che cosa ci fai qui?» domandò irritato Kai.

«Non essere così freddo.» miagolò lei, appiccicandosi al suo braccio come un polipo. «Non sei contento che la tua fidanzata sia venuta a trovarti?»

Cosa? Fidanzata? Ma... ma Satan aveva detto che era solo una con cui faceva sesso...

«Ti sbagli.» rispose Kai freddo, e divincolandosi da lei. «Non sono così disperato da farmi le studentesse.»

Mi rivolse un'ultima occhiata e cominciò a camminare verso l'entrata, quando Seera si mise praticamente a urlare.

«Ti sei divertito e adesso mi scarichi? Vergognati professore!»

Kai si blocco, girandosi e preparandosi a controbattere, ma venne preceduto da un nuovo arrivato.

«Posso chiederle cosa è successo con quella ragazza?» domandò Rex.

«Niente.» disse Kai a denti stretti. «Mi ha scambiato per un altro.»

«A me non sembra.» ribatté l'altro.

Improvvisamente mi accorsi della piccola folla che si era radunata attorno a noi. Studenti e adulti che guardavano con sdegno Kai e bisbigliavano tra loro, pronti a metterlo in croce.

«Mi hai messo nei guai, pettegola capricciosa.» sospirò Kai, voltandosi verso Seera. «Che hai da dire? Ti ascolto.»

Potevo chiaramente vedere il suo potere sprigionarsi dal corpo, con forza sempre maggiore, tanto che anche Seera ne ebbe paura.

Un Patto col DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora