Capitolo 3

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«Io non ho nessun fratello!» sbottai irritato.

Satan mi fu subito accanto e avvicinò la sua bocca al mio orecchio.

«Vuoi dire a tutti che sono il Diavolo? Pensi che ti crederebbero? Ho manipolato i loro ricordi e, per loro, sono tuo fratello...» sussurrò compiaciuto.

Ma perché diamine aveva fatto una cosa simile?

Non appena terminata la prima ora, lo presi per un braccio e lo portai lontano da occhi indiscreti.

«Ma che cos'hai in testa? Perché fai finta di essere mio fratello?» gli domandai.

«Voglio solo aiutarti. E da qui, posso farlo meglio.» affermò lui.

«Aiutarmi? E come? La tua magia non ha funzionato!»

«Ti ho detto che il nostro patto è indissolubile!» ringhiò «Scoprirò cosa non ha funzionato e ti consegnerò il cuore di quel ragazzo. Non sei contento?»

«Contento? Se tu esaudisci il mio desiderio, dovrò venire a letto con te...» dissi, distogliendo lo sguardo.

«Non lavoro gratis.»

«La magia non può far accadere un miracolo!»

«Ah no?» chiese lui malizioso, agitando un dito nell'aria.

Il mio fisico, da esile e delicato, diventò muscoloso e con dei pettorali perfettamente sodi.

«Che... che cosa mi hai fatto?»

«Pensi che piaceranno a Rex?»

Feci scivolare le mani sul mio nuovo torace e arrossii pensando che l'idea non era affatto male.

«Anche al tocco sono perfetti...» sussurrò lui, infilando le mani sotto la mia maglia.

No! Che stava facendo?

Le sue dita erano calde e le fece risalire verso l'alto, per poi fermarsi a tormentare i miei capezzoli.

«Aahh...» gemetti senza controllo.

«Sei così sensibile...» fece lui leccandomi l'orecchio «Ti piace vero?»

Io boccheggiai, rimanendo stordito da quello che mi stava facendo, quando lui si scostò e il mio fisico tornò normale.

«Che fai?» domandai io non capendo le sue intenzioni.

«Era solo una dimostrazione.» disse allontanandosi.

Quel tipo mi avrebbe fatto diventare pazzo!

Lo seguii lungo il corridoio per ritornare in classe, mentre Rex arrivava dalla parte opposta, avanzando verso di noi.

«Tu sei Rex?» sentii chiedere a Kai.

«Sì, sono io.»

In un istante, Kai lo spinse contro il muro con forza e gli aprì la maglia, rivelando un crocifisso intorno al collo.

«Tu... sei cristiano?» domandò Satan alla vista di quella collana.

«Sì, mio padre è il pastore della chiesa...» rispose Rex confuso, richiudendosi la maglia «Sei cristiano anche tu?»

Kai sorrise, si voltò, andandosene con il volto adirato e senza proferire più alcuna parola.

Era per questo che la magia di Satan non aveva funzionato? Perché Rex era cristiano?

«Mi dispiace tanto, devi scusare mio fratello...» dissi, andandogli subito vicino.

«Non preoccuparti Milo,» rispose accarezzandomi il viso «è tutto a posto...»

Un Patto col DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora