Capitolo 4

1K 71 13
                                    

"Mh.. non c'é molto da sapere." ammisi alzando le spalle.
"Io penso di si, invece." disse aggiustandosi sulla sedia, poggiando i gomiti sul tavolinetto.
"Ok allora.. cosa vuoi sapere?" domandai appoggiandomi allo schienale.

"Colore preferito?" chiese
"Nero."
"Perché?"
"Non lo so.. mi piace. Forse mi rappresenta. Nel nero non puoi distinguere nulla." picchiettai le dita sulla gamba.

Sul suo viso si dipinse un lieve sorriso.
"E a quanto posso vedere, il nero piace anche a te." aggiunsi facendo riferimento al suo abbigliamento total black.
"Mi piace vestirmi di nero, come a te." mi indicó allargando il sorriso.
"Bhe si" ammisi alzando le spalle
Con un gesto si aggiustó dei ciuffi di capelli che erano ricaduti davanti ai suoi occhi.
"Vuoi sapere altro?" domandai prendendo un sorso di cappuccino.
"Certo, ho appena iniziato."

Passarono all'incirca due ore..
Parlammo molto, o almeno lui mi fece tante domande ed io ho risposi quasi a tutte.

"Ora tocca a me."
Lui annuì sistemandosi il berretto si lana nero sui capelli.
"Em.. qual'é la prima cosa che noti in una persona?"domandai appoggiando il mento sul palmo della mano.
"Gli occhi." rispose senza nemmeno pensarci.

"Mmh.. e come mai?"
"Perché non sai mai cosa possono nascondere, mi intrigano. Ognuno ha la propria storia, e dagli occhi posso capire qualcosa." disse giocando con le sue mani.

Io annuì lentamente, mentre le sue parole mi risuonavano nella mente.
Era un ragazzo molto particolare: gli piaceva scoprire le persone.. spogliarle di ogni segreto, quando alla fine era lui il primo ad averne a centinaia e a rinchiudersi in se stesso.
"Ad esempio i tuoi." aggiunse dopo poco.

Proprio mentre stavo per aggiungere altro il mio cellulare inizió a vibrare.. Alice.
Mi scusai con Genn ed uscì dal locale per rispondere alla chiamata.
"Ciao Alice." la salutai.
"Ehi ciao, come stai?"
"Diciamo bene.. tu? Con Alessio?" le domandai appoggiandomi con la schiena al muro.
"Tutto bene grazie.. senti, stasera hai impegni? Perché i ragazzi suonano all'inaugurazione di una pizzeria. Ti va di venire?" mi domandó.
"Certo." risposi guardando dalla porta trasparente Genn ancora seduto al tavolo, che armeggiava con il suo cellulare.
"Perfetto, ci vediamo alle 21 al solito bar e andiamo a piedi, ok?"
"Ok.. allora a stasera."
"Ciao." mi salutó per poi agganciare.

Quando feci per girarmi e rientrare nel bar mi trovai Genn davanti.
"Oh.. sei uscito."
"Si.. devo andare a provare a casa di Ale." mi disse stringendosi nella felpa.
"Ok." feci per andarmene ma lui mi bloccó per un polso.
"Ehi posso chiederti una cosa?" si grattó la nuca.
"Mi hai fatto quasi mille domande, una in più non guasta." feci una piccola risata, che lo contagió.
"Stasera suono con Alessio alla nuova pizzeria in piazza.. e mi chiedevo se avevi voglia di venire a sentirci." disse torturandosi la zip della felpa.
"Sai.. mi ha chiamato Alice ora per chiedermi la stessa cosa." lo informai.
"Oh."
"Si.. verró. A stasera." lo salutai con un gesto della mano, per poi incamminarmi verso il parco mettendo le cuffie nelle orecchie.

La sera alle 21 ero stranamente puntuale al bar.
E dopo poco arrivó Alice, ed insieme ci incamminammo verso la famosa pizzeria.
Appena arrivate mi stupì del fatto che ci fosse poca gente, se non forse per quelle famiglie composte da mamma papà e figlio che il venerdì sera vanno a mangiare pizza.
Il palco era più piccolo, ma comunque sufficiente.
Io e la bionda ci sedemmo al tavolo più vicino ad esso per vedere meglio i ragazzi, che arrivarono dopo poco.
Si presentarono ed inziarono a suonare le cover, poi le loro canzoni.

Jet Black Heart | Urban Strangers |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora