Tutto iniziò all'età di 16 anni. Frequentavo una prestigiosa scuola privata, semplicemente per il desiderio dei miei genitori di sfoggiare i loro soldi. Non è una cosa bella da dire, ma purtroppo è la realtà: i miei genitori non sono persone umili, altruisti, disposti ad aiutare qualcun altro in difficoltà, non sono sentimentali, né persone di cuore. Charlie e Carol sono esattamente l'opposto di questo quadro. Sono i soliti ricchi arroganti. Mio padre gestisce un'importantissima azienda di cosmetici e mia madre è una bancaria. Mi hanno sempre raccontato che loro avevano il mio stesso caratterino alla mia età, volevano diventare qualcuno di importante, laurearsi e avere un lavoro stabile. Una cosa abbastanza comune. Loro però sono riusciti a concludere i loro piani, io invece.... È tutta un'altra storia.
All'età di 16 anni conobbi Richard, un ragazzo spavaldo, arrogante, ma simpatico, così bello che tutte le ragazze gli sbavavano dietro. I miei genitori lo tolleravano il minimo necessario. Lui era castano e aveva degli occhi così chiari da potersi perdere dentro e non uscirci più. Era alto, molto alto, palestrato e troppo intelligente, sapeva cosa voleva dalla vita, proprio come me. Lo conobbi ad una festa di compleanno, da quel momento uscimmo insieme per un paio di mesi; Richard era troppo per me e nonostante il suo carattere "forte", io me ne innamorai. D'altronde come si dice!? Gli opposti si attraggono, anche se non sono tipa da citazioni o proverbi. La storia d'amore con Richard è stata così semplice, quasi troppo tranquilla. Per questo motivo iniziai ad avere alcuni dubbi, non litigavamo mai, eravamo sempre insieme senza stancarci e soprattutto non eravamo gelosi l'uno dell'altra, ci fidavamo dei nostri sentimenti e sapevamo che nessuno avrebbe potuto intromettersi tra noi. Non dico che avrei voluto quella storia d'amore piena di ostacoli, così da poter dire "nulla ci separa", ma volevo quel briciolo di... avventura. I miei dubbi spariscono la sera dell'ultimo giorno di scuola, quando Hanna Valter invitó mezza scuola al suo party, nella sua casa, anzi nel suo castello per festeggiare l'inizio dell'estate. Quella stronza non l'ho mai sopportata, ma era un'amica di Richard, quindi andai a quel party cercando di non pensare al suo modo di vestirsi da puttana, il suo carattere arrotante, la sua bellezza che invidiavo nascosta da chili di trucco, cercavo di non pensare... A lei. Ma oggi posso dire che grazie a quella fottuta stronza passai la serata più bella della mia vita. Con Richard ne parlavamo da tanto, cercavamo di "organizzarci", ma non si può programmare quando perdere la proprio verginità. Ricordo che era una stanza molto grande, con un letto matrimoniale rosato, un lampadario rotondo e luminoso, scaffali pieni di libri e una cabina armadio. Ma nessuno dettaglio era importante, ciò che volevo era Richard e non importava né il posto né la sua bellezza. Quella sera capii che amavo quel ragazzo spavaldo e maleducato, e lui amava incondizionatamente me. Fu la notte più bella della mia vita. Passarono 3 anni e la nostra storia d'amore era ancora intatta, era sempre più stabile. Io avevo iniziato il primo anno di università, volevo diventare scrittrice, così presi giornalismo. Amavo l'idea di quel lavoro tant'è che riuscii a scrivere un libro, raccontai le avventure della mia vita e della mia storia d'amore troppo perfetta. Il mio obbiettivo non era scrivere all'inizio del libro "Tratto da una storia vera", ma poter dire ai miei lettori che quella era una Storia Vera. E fidatevi, ci sono differenze! Non ho mai considerato la mia vita così speciale da essere esposta, ma qualcosa in me diceva che la gente avrebbe potuto trovare interessante leggere una Storia Vera. Così QUASI finii quel libro ed ero piena di speranza, anche Richard era contento del mio traguardo, la capivo dai suoi occhi, così fieri di me. Anche i miei genitori erano abbastanza soddisfatti, dico "abbastanza" ... perché loro hanno sempre voluto che io facessi qualcosa diverso dal normale, quasi di magico, ma ridevo ogni volta a quelle parole! Nonostante tutto quel libro non lo pubblicai e ancora adesso non l'ho fatto. Aspettavo di scrivere un lieto fino, un Vero lieto fine, aspettavo che io e Richard ci sposassimo, che avessimo dei figli, che diventassimo persone di successo; così finalmente il mio libro sarebbe diventato una semplice storia di una ragazza che fino ad allora aveva trascorso una vita quasi perfetta e aspettava il suo lieto fine. Per 3 anni non era accaduto nemmeno un imprevisto tra me e Richard, ci amavamo sempre di più ed eravamo sicuri sul nostro futuro. Ho sempre voluto avere una storia d'amore da raccontare, quei racconti che la gente avrebbe portato nelle loro teste e tramandato, avrei voluto fare invidia al mondo perché amavo Richard e lui amava me. Per quasi 4 anni tutto era andato così bene, noi eravamo una coppia esemplare, sembrava quasi che il destino fosse già scritto, come cita qualcuno. Era tutto così perfetto cazzo, cosa è successo? Perché le sventure devono sempre colpire i migliori? Eh sì, perché noi eravamo i migliori. Quel libro sarebbe stato perfetto maledizione, così tutti avrebbero potuto invidiare la mia realtà. Però il lieto fine non lo ancora scritto, c'è stato un "grande errore di stampa."
STAI LEGGENDO
Io non ho avuto il mio lieto fine
RomanceJasmine è una ragazza come tutte le altre, ama il proprio ragazzo, ha iniziato l'università e ha idee grandiose per il suo futuro! Tutto sembra andare per il verso giusto, quasi come nelle favole: la storia con Richard durava da ben 3 anni e nulla p...