CAPITOLO 18

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"Non ci sono voluta andare perché non ero forte abbastanza da vedere il mio ragazzo morto in una tomba. Non sono mai andata ad un funerale, mai. E di certo non avrei iniziato con quello dell'uomo che amavo. Non volli sapere nulla sull'organizzazione: né quando sarebbe stato, né dove né chi ci sarebbe andato. Ho sempre avuto pochi amici e conoscenti infatti nessuno e dico Nessuno si degnò di farmi le condoglianze, ma non ci ho mai dato importanza. I miei genitori rimasero a casa con me quel pomeriggio e Dio solo sa quante lacrime ho buttato in questi mesi. Jim, la mia vita non ha più un senso. Io non riesco ad andare avanti, proprio non ci riesco." Siamo seduti ancora sul salotto bordeaux e Jim non toglie lo sguardo su di me.
"Io non so che dire piccola! Non capita di sentire queste storie tutti i giorni!" La sua voce è così bassa che faccio fatica a sentire.
"Lo so! Non sei ritenuto a dire niente!"
"Vieni qui." Afferra il mio gomito quasi violentemente e mi butto tra le sue braccia. Certe volte mi chiedo che fine abbia fatto quel ragazzo scontroso e arrogante che incontrai per la prima volta in aeroporto. Mi stringe sempre di più e sento il suo fiato caldo sui miei capelli.
"Ah a proposito, grazie mille per i fiori: erano stupendi!" Mi ero
quasi dimenticata di ringraziarlo.
"Ehm... Fiori?" Sono abbastanza confusa in questo momento dalla sua reazione ma non faccio in tempo a riflettere quando la porta si apre. Luca è appena entrato in tutta la sua... diversità?
"Ciao!" Credo che si rivolga a me.
"Ciao Luca!" Si dirige in quella che presumo sia la sua camera ed io e Jim rimaniamo nuovamente soli. Ho appena scoperto chi sia il suo coinquilino.
"Io posso aiutarti in qualche modo?" Ancora in pensiero, mentre mi guarda negli occhi, aspetta una risposta ma io stessa non la conosco. Improvvisamente il suo viso è a pochi centimetri da me e la sua bellezza mi manda in tilt. Non può succedere, non posso baciarlo, lui non significa niente per me. Dovrei alzarmi e tornare a casa rimproverando Laura per il cattivo consiglio che mi ha dato, ma non faccio esattamente questo. Le sue labbra mi catturano e non riesco ad allontanarmene. La sua lingua sprofonda nella mia bocca con movimenti delicati mentre la sua mano finisce tra i miei lunghi capelli; istintivamente mi sedo a cavalcioni sopra le sue gambe e lui non esita a cingermi i fianchi. Non dovrebbe succedere, no che non dovrebbe ma è troppo tardi poiché sento la sua erezione sempre di più. Gli scappa un gemito che mi fa desiderare di averlo.
"Sei sicura?" Il suo fiato è così delicato e fa impazzire i miei ormoni. Come posso dirgli di no!
"Si." Senza aspettare un secondo, mi prende in braccio frettolosamente conducendomi in camera e buttandomi sul letto.
"Sei bellissima! Te l'ho mai detto?" Sorride da stronzo e questa mi mancava.
"Forse." Mi toglie la maglietta e i jeans, mi sfila le scarpe e slaccia il reggiseno di pizzo guardandomi eccitato. Una volta spogliatosi, vedo il suo fisico perfetto e mi chiedo se mi possa trovare attraente. È sopra di me mentre mi tocca da capo a piedi e mi sento sua.
"Hai un profilattico?"
"Si." Senza togliere la mano dal mio seno, affetta dal comodino una bustina e se lo infila. Sono un po' ansiosa, è passato molto tempo dall'ultima volta ma non voglio fermarmi perché lo desidero troppo.
"Dimmi che sei sicura, per favore!"
"Jim, sono sicura!" Mentre mi bacia sul collo vuole una conferma, è preoccupato forse. I suoi baci sono talmente delicati che mi rendono impaziente.
"Per favore!" Ansimo e sorride divertito.
"Scusa piccola!"
Entra ed esce da me con spinte decise ed è proprio in questo istante che credo di cominciare a provare qualcosa per lui.
"Cazzo Jasmine!" Mi stringe tra le sue braccia muscolose e sento delle scosse in tutto il corpo, lo adoro. Mi escono dei gemiti senza che me ne accorgi e Jim fa lo stesso. Dopo altre spinte, veniamo tutti e due e ci sdraiamo esausti sul letto. Sono contenta, non sono pentita.
Un silenzio invade i nostri pensieri e spero tanto che mi dica qualcosa, qualsiasi cosa. Torna ad accarezzarmi le labbra con il pollice e lo guardo per capire cosa provi.
"Non mi conosci e... ho paura! Perché mi cerci?" Mi aspettavo che dicesse parole più dolci.
"Che vuoi dire?"
"Non sai praticamente niente di me! Non penso che io ti possa rendere felice!" Agitata e nauseata dalle sue parole, mi alzo cercando di dire qualcosa ma sono paralizzata.
"Perché dici questo? Sei proprio uno stronzo. Prima mi scopi e poi te ne esci con queste stronzate?"
"Jasmine ascoltami almeno!"
"Sono qui per questo!"
"Ci tengo a te okay? Stavo solo facendo un esame di coscienza. Nella mia vita..." Fa una pausa e mi sembra addolorato a qualche ricordo.
"Nella mia vita sono stato solo con puttane ed è una cosa brutta da dire, lo so, ma è la verità." A questo punto sì che sono nervosa.
"Jasmine, io in passato non ero come sono adesso. Non ti serve sapere che genere di persona fossi; a me interessa solo avere al mio fianco una persona come te!"
"Jim ma ti rendi conto di quello che dici? Non sto capendo niente. Devi spiegarmi!" E pensare che la serata stava procedendo bene ...
"Ti prometto che domattina ti spiego tutto, ma adesso 'sta zitta e abbracciami!" Senza avere una conferma, si avvicina a me e rimaniamo abbracciati a guardarci negli occhi. Restiamo così per circa mezz'ora, tra un bacio e l'altro, tra una carezza e l'altra.
Sospetto questo suo comportamento e non cosa pensare. Dovrei aspettare fino a domani, ma sono davvero impaziente.
"Non te ne andare domani mattina okay?" I suoi occhi sono ancora su di me, le sue braccia sulle mie gambe e le sue labbra sfiorano il mio collo. Perché ha paura che io me ne possa andare?
"Va bene!" Mi addormento su di lui, in quelle lenzuola che hanno ospitato il nostro amore.

Non so che ore sono, ma la luce del mattino mi spinge ad alzarmi. Jim è ancora qui, al mio fianco e ammetto di essere un po' indolenzita tra le gambe, ma i suoi baci sul mio collo, le sue mani attorno al mio seno, lui... mi sta facendo impazzire. Sono ricordi che resteranno sempre dentro di me. Guardarlo mi rilassa: forse è la sua bellezza o la sua stronzaggine.
Sono ansiosa per ciò che mi deve dire, ci ho riflettuto tutta la notte. Non ho la minima idea di cosa debba confessare, ho paura di stare male e pentirmi di ciò che ho fatto ieri sera. A bloccare i miei pensieri ci sono gli occhi di Jim e la sua voce così calda.
"Buongiorno piccola!" Mi sorride e mi bacia dolcemente. Tutte le mie preoccupazioni scompaiono improvvisamente. È ancora nudo e sempre più bello con i suoi addominali scolpiti.
Sta sorridendo ma non capisco il perché.
"Che c'è?"
"Scommetto che attendi una spiegazione eh?"
"Forse mi conosci già troppo bene!"
"Lo penso anch'io!" Afferra i miei fianchi e mi fa avvicinare al suo petto per poi baciarmi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 04, 2016 ⏰

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