CAPITOLO 7

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"Jim?"
"Jasmine! Da quanto tempo! Waoh sei uno schianto!" Mi guarda la scollatura sul seno. 
"Smettila di guardami!"
"E tu smettila di provocarmi piccola!" Non mi mancava per niente quel sorrisino.
"Ehm, quindi voi due vi conoscete?" Domanda Laura guardandoci incuriosita e con aria interrogativa. Fortunatamente la sincerità è sempre stata una delle mie migliori caratteristiche.
"Laura, hai presente il pervertito in aereo di cui ti ho parlato? Ecco, ti presento Jim!" Lo guardo negli occhi verdi minacciosa e divertita pensando alla risposta che darà. Vedo Laura confusa e silenziosa.
"Ti ostini ancora a pensarla così? Sei Incredibile!" Jim beve un sorso di Sex on the Beach divertito e guarda la mia amica in attesa di qualche parola. Mi aspettavo che mi attaccasse con parole più pesanti, invece si è limitato molto, meglio così.
"Okay, io non so cosa sia successo fra voi due e non so se sei un pervertito visto che ti ho appena conosciuto, ma dovete chiarirvi quindi io me ne vado! Addio guys!" Cosa vuol dire che l'ha appena conosciuto? Non sono amici intimi? Da come ridevano insieme e stavamo attaccati, sembrava di sì. Laura raggiunge la pista e ci lascia soli in silenzio, per quanto una discoteca possa essere silenziosa. Io non capisco cosa ci faccio ancora qui di fronte questo maniaco. Mi volto con l'obbiettivo di raggiungere i salottini, ma vengo bloccata dalla mano di Jim che mi prende il polso e mi ritrae a sé: sento di nuovo il calore dentro tutto il mio corpo e provo un grande senso di colpa. Mi fa voltare nuovamente e ci guardiamo per qualche secondo negli occhi, i soliti momenti alquanti imbarazzanti. "Non permetterti a toccarmi, brutto coglione!" Sono stupita dalla mia stessa volgarità. Mi lascia il polso, sghignazza e abbassa lo sguardo a terra, ancora ridendo.
"Mi vuoi dire cosa cazzo c'é di così tanto divertente?" Comincio a diventare nervosa e maleducata, ma non è di certo colpa mia.
"Allora?" Richiedo dopo qualche secondo.
"Non rido mica di te!"
"Beh, è difficile pensarla così se mi guardi in faccia e poi sghignazzi! Allora?" 
"Fidati piccola, non lo vuoi sapere!" Si gira e beve un altro sorso di cocktail, poi il suo sguardo ricade su di me. Lo fisserò finché non sputa il rospo.
"Okay okay! Ma ti arrabbierai di sicuro!" E ride come se stesse vedendo un clown durante la sua esibizione.
"Niente piccola, rido perché mi ecciti con quel vestitino e con le tue sgarbatezze, quindi se non me ne vado subito, finirò per venire nei pantaloni."
In questo istante vorrei sentire di nuovo il rumore provocato dallo mio schiaffo sulla sua guancia. Ma evito di fare spettacolo perché non mi è mai piaciuto. Resto senza parole, forse è meglio così. Maledetto ragazzo.
"Sei un fottuto pervertito, fanculo!" Mi avvio verso l'uscita della discoteca, devo andarmene da qui:mi manca il silenzio, l'aria pulita. Così infilo la giacca e faccio due passi fuori. Ci sono un paio di ragazzi che sboccano in continuazione e altri che barcollano in strada. Mi avvio verso una panchina vuota, per stare sola e pensare.
Il cielo è bellissimo questa sera, così pieno di stelle. E adesso avere il ragazzo giusto al mio fianco sarebbe uno spettacolo, ma purtroppo in questa vita non sarà possibile. Vorrei poter tornare a casa, io non c'entro niente con questo posto, ma non ho ricezione e non saprei spiegare al tassista la via di questa strada, purtroppo non la conosco. Così sono obbligata a morire al freddo e al gelo qui su questa panchina sino all'alba. Mentre sono persa nei pensieri, sento alle mie spalle la voce di un ragazzo brillo. "Ehi bellezza, cosa ci fai qui tutta sola? Ti gelerai se stai ferma." Cerco di non farci caso, ma lui sembra irritarsi. "Ehi, sei mica sorda? Dai piccola, non fare la difficile. Ti posso riscaldare io!" Ansia e panico mi divorano, penso subito al peggio. Appena udisco quelle parole, non faccio in tempo ad alzarmi e scappare via quando il ragazzo mi ferma prontamente le spalle, si siede accanto a me e cerca di baciarmi. "Lasciamo cazzo!"
Le sue mani mi toccano sempre più, sento le sue labbra sul mio collo e cerco di staccarmi da lui, ma non ci riesco, è troppo forte. "Ti ho detto di lasciarmi!" Provo a urlare, sperando che qualcuno mi senta, ma è un tentativo invano. Mi scaraventa a terra e sento il gomito sanguinare per lo schianto. Si siede sopra di me e comincia a toccarmi sempre più violentemente. "Aiuto! Per favore aiutatemi!" I suoi occhi rossi sembrano sempre più infuriati e mette la sua mano che odora di vodka sulla mia bocca per impedirmi di urlare! La paura mi assale, cerco in tutti i modi di spostarmi, di tirargli un cazzotto, di fare qualcosa, ma le sua braccia e il suo peso addosso sono troppo forti. La sua mano sale lungo la mia gamba e un brivido di orrore mi divora. "Lasciami per favore, lasciami!" Dico piangendo, con un filo di voce, con le ultime forze che ho in corpo.
"Ehi non piangere! Dovresti ringraziarmi per l'esperienza!" Detto ciò, la sua mano finisce quasi tra le mie gambe e comincio a sentire i lividi sulle braccia. La spalla mi fa male e  sto congelando, la strada è gelida e il vestito troppo corto.
"Ehi, lasciala cazzo!" Sono confusa adesso, la mia vista si sta annebbiando, il ragazzo ubriaco sopra di me si alza e scappa. Dopo quelle ultime parole non ricordo più niente.

Laura sta piangendo e Justin l'abbraccia per consolarla. Jim è con la mano sulla bocca e fissa i lividi sulle braccia. Sento una sirena e vedo una barella, dopo ho chiuso gli occhi e non ricordo più.

La testa mi sta scoppiando. Faccio fatica ad aprire gli occhi, ma quando riesco a sollevare le palpebre vedo tutto bianco. Ho ancora la vista annebbiata, Laura, Justin e Jim sorridono come bambini. Non capisco.
"Jasmine, Jasmine! Mi senti? Riesci a vedermi?" Laura sembra sul punto di piangere.
"Cazzo Laura, è solo svenuta! Perché non dovrebbe sentirti o vederti?" Jim è sempre simpatico e riesco ad alleviare la tensione con una risata collettiva. A quel punto ricordo tutto: il ragazzo ubriaco, i suoi baci, le sue mani, il suo alito di alcol.
"Come ti senti piccola?" Jim mi guarda e vorrei contestare la sua abitudine di darmi i nomignoli, ma sono troppo debole per farlo.
"Bene! Dove mi trovo?"
"Nell'ospedale. Sono le 3 di notte e sei stata appena molestata da un ragazzo ubriaco, ricordi?" Laura sembra ancora sotto shock, quindi Jim continua a parlare.
"Sì sì ricordo, ma... Chi ha cacciato quel ragazzo? Ricordo che qualcuno aveva urlato e..."
La mia memoria è ancora offuscata.
"Beh sì, ero uscito per fare una chiamata e fortunatamente ho sentito le tua urla. Non solo nei film esiste il tempismo"
"Ah quindi eri tu!" Sono sorpresa.
"Eh mi dispiace averti delusa. Aspettavi il principe azzurro?" Ride, ma non si aspetta una risposta. L'infermiera entra e mi sorride sincera. "Ciao Jasmine, ti sei svegliata finalmente!" Annuisco non sapendo cos'altro dire.
"Bene Jasmine, non hai nulla di grave. Sei solo svenuta per lo shock e ovviamente hai lividi in molte parti del corpo. Ciò che ti posso consigliare è di tornare a casa per riposare, in questo modo ti tranquillizzi oppure puoi restare qui e andartene domattina. Scegli tu!"
"Credo proprio che me ne andrò!" Ridiamo tutt'insieme poiché forse la riposta era troppo scontata: chi vorrebbe mai restare una notte sola in ospedale?
"Perfetto! Allora puoi andare quando vuoi! Salve ragazzi!" Saluta dolcemente ed esce dalla stanza. Jim mi aiuta ad alzarmi dal letto, anche se avrei preferito che fosse Laura a farlo. Sono preoccupata per lei, sembra ancora sul punto di piangere.
"Laura ma stai bene?" Mi rivolgo a lei ansiosamente. 
"Si amore, scusa, è che... ho pensato che tu, insomma..." Continua a balbettare.
"Che io, cosa?"
"Che non ti svegliassi più!" Scoppia in lacrime, Jim e Justin invece scoppiano a ridere e non riesco a trattenermi nemmeno io. "Laura, ma cosa pensi! Vieni qui!" La tranquillizzo con un grande abbraccio e finalmente si calma.
"Scusa!" Mi dice sottovoce. Le do un bacio sulla guancia, dolcemente.
Torniamo a casa e ho appena scoperto che Jim abita qualche palazzo dopo di noi. È assurdo!
Prima di salire in ascensore e filare dritto a letto, lo ringrazio un po' imbarazzata.
"Non devi ringraziarmi! L'avrebbe fatto chiunque al mio posto! E adesso vai a dormire, sembri distrutta, ma sei sempre bella!" Arrossisco per l'ennesima volta da quando lo conosco.
"Allora ci si vede!" Cerco di dire qualcosa.
"Questo è poco ma sicuro piccola!" Così mi saluta e si dirige verso il suo appartamento.
L'avrei rivisto quel ragazzo? Il dubbio mi divorava, ma appena la mia testa ha toccato il cuscino, sono sprofondata nel sonno.

Io non ho avuto il mio lieto fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora