CAPITOLO 11

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Davanti i miei occhi ci sono cinque ragazzi oltre Jim, direi che sono tipi molto... diversi dal mio stile. Le due ragazze indossano dei mini pantaloncini con dei tacchi, i ragazzi non lo so. Sinceramente sono troppo distratta dai loro molteplici persing, dread e i tatuaggi che coprono un terzo del loro corpo. Mentre fissano il mio abbigliamento fuori luogo, fumano tutti una sigaretta o forse è una canna, non me ne intendo proprio.
Avverto una grande vampata di calore in tutto il corpo quando capisco che Jim è in imbarazzo per me mentre passa una mano tra i suoi capelli e spalanca gli occhi, intanto i ragazzi continuano a fissarmi sghignazzando qualcosa tra di loro. Ma chi sono questi? Io e lui non avevamo un appuntamento? O meglio un'uscita tra amici? Mentre cerco di indietreggiare e scappare nell'appartamento, Jim si avvicina verso di me prendendomi la mano.
"Scusa Jasmine, scusa! Mi sono scordato di avvisarti che sarebbero venuti anche questi ragazzi. Tu mi hai detto che volevi un'uscita tra amici e non ho trovato nulla di male a portare anche loro!"
Fa una breve pausa mentre osserva il mio vestito.
"Che idiota che sono! Guardati, sei uno schianto! È ovvio che aspettavi una serata diversa! Sei un fottuto coglione Jim!" Da un piccolo calcio sul muro per la rabbia mentre io cerco di dire qualcosa. Forse quella in torto sono io; aspetta, cazzo se ha ragione. Avevo detto che questa sarebbe dovuta essere una serata tra amici, quindi lui ha pensato che... Oh,sono io l'idiota.
"Jim ascoltami! Hai perfettamente ragione, ti avevo chiesto una serata tra amici. Non hai nessuno motivo per sentirti coglione. Scusami tu!" Mentre gli parlo sottovoce e gli poggio una mano sulla spalla, lui sorride e mi ricorda la prima volta che l'ho incontrato in aeroporto.
"Va bene, cerchiamo di non peggiorare la serata! Chiamo un piccolo ristorantino qui nei dintorni così possia..."
"No no Jim. Non vorrai dare buca ai tuoi amici! Per me non c'è problema ad uscire tutti insieme! E poi, mi sembrano simpatici!" Mento, cazzo se mento. Sembrano tipi appena usciti da non so cosa. Faccio in un sorrisino forzato, ma credo se ne sia accorto.
"E va bene! Ma ti avviso, sono ragazzi un po', ehm, diversi dai tuoi soliti conoscenti!"
Grazie Jim, non l'avevo proprio notato, penso tra me e me. Facciamo qualche passo avanti e me li presenta uno ad uno.
"Jasmine questi sono Luca, Marco, Andrea, Anna e Lucia. Ragazzi, questa è Jasmine!"
Non so come funziona nel loro mondo, ma nel mio le persone normali porgono la mano per dire "piacere"; loro sono restati fissi a guardami e farmi un cenno con il capo.
"Hai intenzione di venire così ad un party in piscina?" Lucia, la ragazza bionda e alta, si rivolge a me divertita.
"Un party?" Guardo Jim stupita.
"Già, il nostro amico fa una festa in piscina e ci ha invitati!" Dopo si avvicina al mio orecchio per sussurrarmi qualcosa. "Jasmine dimmelo per favore! Preferisci andare da qualche altra parte? Per me non c'è problema, sul serio!" Che cosa avrei dovuto dire? Che preferivo stare sola con lui ad una cena, così in questo modo avrei avuto l'appuntamento che cercavo di evitare da questa mattina?
"No no andiamo pure! Però dammi il tempo di cambiarmi okay?" Annuisce.
Salgo sopra frettolosamente e con mia grande sorpresa Laura è sul divano che piange come una bambina. Il terrore mi assale.
"Laura, tesoro, che è successo?" Mi inginocchio davanti il divano.
"Mi ha lasciata, Jasmine! Justin mi ha lasciata!" Non ci potevo credere. Quel ragazzo è veramente uno stronzo. Doveva farsi perdonare con la cena.
"Che cosa? E perché?"
"Non lo so, non lo so cazzo!"
Mente poggia la sua testa sul mio petto e si sfoga, ricordo che giù c'è Jim che mi aspetta. Ma non posso lasciare Laura in queste condizioni.
E adesso?

Io non ho avuto il mio lieto fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora