Dialogo sulla libertà, (tra libro e autore)

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Prima vuoi essere un Dio, poi Uomo e ora chiedi della libertà...

Sembra che il genere umano abbia deciso di rinunciare alla libertà e mi spiace che non dispiaccia a nessun altro, mio caro autore.

Ancora l'arroganza umana deve emergere con il suo solito tocco elegante: Dagli albori l'umano alzava la mano davanti agli occhi per sfidare la forza della luce solare senza accettare la propria incapacità, ma la lista è davvero lunga. Come la uccise allora la libertà,ti chiederai giustamente, l'umano che ha sfidato il sole?

Ti rispondo con una domanda, mio artefice: Se è vero che si nasce liberi, perche si riceve un nome ?

Compreso ciò, ripensa alla storia e nota come suonano ridicole le urla di protesta che inneggiavano all'uguaglianza e alla libertà. Nulla togliendo al coraggio di uomini che hanno vissuto e perso la vita in nome di questa, ma io e te esistiamo per andare oltre ai traguardi comuni.

Per quanto colorerai le mie pagine, provando a donarmi un'identità, io non sarò mai un libro con un titolo e una copertina. Se mi amerai ancora a opera conclusa, scioglierai ogni mia singola pagina e lascerai che il vento pensi a rendermi ulteriormente sottomesso. Di fatti, voi umani, tu compreso mio splendido maestro, non siete mai stati destinati ad essere liberi...

Ma vi è stata data l'opportunità di scegliere sotto chi sottostare.

Nel dubbio, almeno tu, tu che sei capace, scegli a tua volta il vento, scegli il sapere e la sospensione di ogni giudizio.

Non sarai mai libero, ma sarai libero di non sottostare a qualcosa di comune e...chi lo sa, magari un giorno una mia pagina ti raggiungerà.

Ma fino ad allora ti deve essere chiaro che puoi solo "sentirti" libero di fare/dire/pensare/essere, ma non lo sarai mai, perche "sentire" non è "essere" e tu, mio creatore, purtroppo Sei, e proprio perche "sei" risulti vincolato a un'infinita serie di condizioni.

Dimenticati anche dei sogni e delle speranze, se ti è stata data una vita e un nome avrai sogni e speranze in relazione a questi.

Magari sto sbagliando, amico mio, ma non sono carne e sangue, sono solo carta e inchiostro che non conoscerá mai il gelido bacio della morte e nemmeno quello di qualcosa di diverso dalla punta della tua penna, di conseguenza il mio pessimismo è del tutto naturale e ti chiedo scusa...ma non sono vivo se non in te, e nonostante questa mia strana possibilità, non mi è permesso immedesimarmi.

Sono triste perche conosco le verità di un mondo che non è davvero il mio e a maggior ragione non saprò mai apparire ottimista nei vostri confronti. Resterete schiavi finché sarete vite, nomi e storie.

Chi si definisce libero è uno stolto che afferma l'esatto contrario sorridendo."



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