Lettera a Peter Pan

98 4 11
                                    

Caro Peter,

Come stai? Se ti stai chiedendo l'origine della mia necessità di scriverti questa lettera, il tuo dubbio verrà presto soddisfatto. Peter, ho chiesto a Wendy di consegnartela, perché non sarò presente al momento del tuo arrivo. Sarai come il vento che sferza tra le mie dita, sarai come l'aria che si fa strada tra le mie vesti, sarai come l'acqua che disseta la mia gola assetata. Quando arriverai sarò già lontana, ma con il pensiero resterò sempre legata a te. Peter ne abbiamo passate tante insieme e mi toglie quasi il respiro la consapevolezza che niente sarà più come in passato. Sapere che non mi sveglierai più con la tua voce spinosa, che non mi ciberò più delle tue parole di sfida, non vivrò più cullata dai racconti delle nostre avventure insieme. Peter mi mancherai, non lo nego, ma la coscienza di non costituire più una parte necessaria per te mi ha stretto il cuore in una morsa straziante. Peter so che non ero io la tua spalla, la persona fidata con cui ti confidavi, colei che cercavi nei momenti di bisogno. Non ho mai liberato un'atmosfera di casa quando eravamo lontani dai ragazzi: noi due in giro per il mondo alla ricerca di nuove emozioni. Ma chi prendo in giro? Di sicuro non te, tu che sei "Peter Pan", il grande "Peter Pan". Non c'è mai stato un noi, e mai ci sarà. Tu che eclissi chiunque con il tuo grande cuore, con le tue grandi parole, con le tue grandi imprese. Ci sei solo tu, ma stai attento, perché la fama incondizionata, l'amore provato da tutti nei tuoi confronti, cela sentimenti tutt'altro che favorevoli. Devi sapere che chi ti ha dato gloria, gioisce per le tue perdite, trama per le tue sconfitte. Peter tu non sei invulnerabile, non sei invincibile e devi capire che dietro a tanto successo ci sono tante responsabilità a cui tu non hai mai pensato, perché tu sei "Peter Pan" e quindi non devi pensare a niente. Il mondo non è così, non gira tutto intorno a te, apri gli occhi: tu non riusciresti a sopravvivere al mondo Vero. Qua tutti ti acclamano, ma dove nessuno ti conosce, riusciresti a vivere? Troveresti una famiglia? Un lavoro? Ti prenderesti le tue responsabilità? Peter sei grande e anche se non vuoi crescere, non sarai un bambino per sempre, arriverà il momento in cui la gente si stuferà del "bambino prodigioso", del "bambino invincibile", del "bambino che ha vinto su Capitan Uncino". E probabilmente anche lui è stanco di portare avanti questa commedia. Finché non capisci che la vita non è solo divertimento, che per stare bene bisogna lottare, soffrire, allora rimarrai solo un bambino viziato, odiato da tutti. Peter, io e te non siamo mai stati un "noi", ma oggi penso con sincerità che non sarai mai in grado di condividere un'idea, un progetto con qualcuno all'infuori di te stesso. Peter potevamo essere una bella squadra, ma in questo momento sento di non doverti più dire nulla. Se sei intelligente capirai, se hai un po' di cuore cambierai. Con affetto,

La tua Ombra



RedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora