Capitolo diciassette

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"Harry ragiona, per favore ragiona" Louis stava tentando da ore di convincere il suo ragazzo a tenere il loro bambino, ma non c'era verso, Harry continuava a ripetere che era stato uno sbaglio, che non potevano tenere un altro figlio, che con tre sarebbe stato troppo impegnativo, e forse aveva ragione.

"Louis ascoltami, io non sono pronto okay? Davvero non ce la faccio nemmeno fisicamente, ci ho messo due fottuti anni a riprendermi completamente, ed Alex è il regalo più grande che Dio ci abbia potuto fare ma, semplicemente non siamo in grado di averne un terzo, né io, né tu. Quindi mi dispiace tanto Lou ma, non posso.." Solo in quel momento Louis capì quello che il riccio davvero aveva passato con la gravidanza di Alex, il dolore costante allo stomaco, le voglie, le nausee mattutine, l'odiosa fame per due che ti fa prendere il doppio dei chili che vorresti avere, tutto questo lui non lo aveva considerato, *oddio mi è venuto in mente il testo della canzone di Renato Zero rido*

Per non parlare del costo delle pappette, dei pannolini, dei biberon, e di tutte quelle cose che avrebbero per forza dovuto comprare.

Così "Va bene amore, non siamo pronti hai ragione" gli disse, sorridendogli dolcemente.

*********

È così si ritrovarono nello studio medico della dottoressa McKenna ad aspettare che quest'ultima desse il via all'operazione.

Louis venne costretto ad aspettare in sala d'attesa, con l'ansia che un altro poco lo divorava.

Appena Harry uscì dalla stanzetta Louis si fiondò ad abbracciarlo.

Harry scoppiò così in un pianto isterico, consumatosi tra le braccia del suo Lou, che per quanto fosse basso e minuto cercava di farlo sentire il più possibile a casa.

"Mi dispiace Lou, mi dispiace così tanto" sussurrò, con il viso nell'incavo del suo collo ormai bagnato dalle sue stesse lacrime.

"Torniamo a casa amore" disse Louis prendendo Harry per mano, asciugandoli alcune lacrime che ancora si stavano facendo spazio sulle sue guance.

***********

"Anne siamo a casa!" Esclamò Louis andando in contro alla donna che seduta sul divano del salotto di casa Tomlinson-Styles guardava la televisione con le loro bambine.

"Lou, Hazza siete qui" disse Anne notando il viso smorto di suo figlio. Ovviamente le avevano raccontato ciò che era successo, e anche se avrebbe voluto che Harry non abortisse ha accettato comunque la situazione, ed è andata a tenere a bada le bambine.

"Amore come stai?" Chiese quindi ad Harry, accoccolandosi al suo petto.

"Sto" rispose il riccio stringendola per qualche minuto.

"Io non ceno, vado di sopra, buonanotte" disse, quasi sussurrò.

*********

Erano le due di notte, Louis dormiva stretto a lui, Anne se n'era andata dopo cena, e le bambine si erano addormentate poco dopo la favola della buonanotte che il suo fidanzato aveva raccontato ad entrambe.

La porta si aprì lentamente, rivelando la piccola figura di Alex.

Il riccio vedendola si alzò dal letto e la prese in braccio portandola con se, nel comodo spazio che si era ora creato tra lui e Louis.

"Cosa c'è amore?" Le chiese allora, la piccola lo guardò, il visino ancora assonnato, gli occhietti azzurri stanchi.

"Non riesco a dormire papà" gli disse allora, la vocina sottile, "come mai amore?" Le chiese allora il riccio, che come lei non era riuscito a chiudere occhio. "Non lo so, ho visto che avevi una bua, ti volevo abbracciare." sussurrò la bambina posando le sue manine paffute sul volto del riccio, che sorrise intenerito e le posò un leggero bacio sulla fronte. "Amore papà non ha la bua okay? E' tutto passato mh?" La rassicurò Harry. "Per questa volta puoi dormire fra me e Boo, ma domani si torna nel lettino va bene amore?" le sorrise stringendo il suo piccolo corpicino. "Va bene papà" disse la bambina accoccolandosi al suo petto. "Vi voglio bene" Sussurrò poi prima di addormentarsi fra le braccia del suo papà.


********


Louis si svegliò alle otto e qualcosa del mattino, trovando sua figlia ed Harry teneramente abbracciati. Sorrise e si alzò senza fare rumore dal letto andando a preparare la colazione.

Stranamente trovò sul suo cellulare due chiamate perse di Zayn, erano della sera prima, sapeva che era presto e che il moro avrebbe potuto dolcemente mandarlo a fanculo ma, volle provare lo stesso, così premette il tasto di chiamata e aspettò di sentire la sua voce.


"Pronto?" rispose Zayn, "Zayn!" esclamò Louis. "Louis è da ieri che provo a chiamarti, devo dirti una cosa importante." gli disse il moro, una punta d'euforia nella sua voce. "Dimmi amico." gli rispose il liscio. "Mi sposo!" esclamò nuovamente Zayn. Louis rimase a bocca aperta e sorrise. "Oddio che bello!" rispose allora. "Ed ovviamente voglio che tu sia il mio testimone, siete invitati tutti quanti, tu Harry, le bambine, tua madre e le tue sorelle!" disse entusiasta Zayn. "Ci saremo, quand'è?" chuese allora Louis, "Il 20 Giugno" rispose Zayn felice, era il 21 Dicembre, di tempo per prepararsi ne avevano! "Ora vado amico, Perrie mi chiama" disse il moro per poi chiudere il telefono, senza salutare, sempre il solitò pensò il liscio ritornando a prestare attenzione a ciò che doveva fare.

Era così contento, quella notizia insieme alla vista di Harry ed Alex accoccolati sul letto lo avevano messo di buon umore, nonostante il giorno prima fosse successa una cosa non del tutto piacevole.

Era soprattutto contento del piccolo sorriso che sorgeva sulle labbra del suo fidanzato mentre stringeva quel piccolo corpicino vicino al suo, sembrava avesse, dopo una giornata di pesantezza e tristezza, trovato la pace.*

Così iniziò a preparare la colazione per tutti quanti, con uno dei più bei sorrisi stampati sul viso.

Mentre canticchiava una delle canzoni che nel frattempo passavano su Mtv sentì due possenti braccia stringerlo da dietro, "Hazza mi hai fatto prendere un colpo!" Disse così girandosi e dando un bacio a fior di labbra al suo fidanzato.

"Buongiorno anche a te amore" disse Harry sorridendogli, "cosa prepari?" Gli chiede poi. "I pancakes, la cioccolata calda per i miei tre bambini e del caffè per me" disse, trasferendo alcuni pancakes già pronti dalla padella ad un piatto.

"Oh e se ti azzardi a toccarne uno ti cionco le mani" continuò poi.

"Non lo faresti.." Lo guardò Harry con aria di sfida.

"Solo perché queste mani mi servono.." Rispose Louis con aria maliziosa, prendendogli una mano e baciandogliene il palmo.

"LOUIS!"

N/a

Ma ehi! Ecco il diciassettesimo *oddio che parolone* capitolo, è per lo più di passaggio quindi sorratemi.

Coooomunque mi dispiace per la fine che ho fatto fare all'altro bambino dei Larry ma, ho in mente altri progetti, e volevo ci fosse una specie di colpo di scena SBAM💥.

*Comunque nemmeno io so come Harry abbia fatto a farsi passare così in fretta la perdita del bambino ma, rag è una fanfiction qui tutto può succedere *parte la sigla della fiction di Rai uno rido*.

Mi sto fissando con What a feeling, oddio è troppo bella😍 *non frega a nessuno mi sotterro* e quindi nulla, ci vediamo al prossimo capitolo.

Tanti Bacini 😘

This is my daughter.[Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora