Pov. Harry
Non sono mai stato così arrabbiato con me stesso in vita mia. L'idea di averla fatta piangere, l'immagine di lei che versa delle lacrime per un coglione come me, mi tormenta. Ho voglia di spaccare tutto quello che si trova dentro casa, ho vaghi ricordi di quella serata. Avevo bevuto qualche bicchiere di troppo, ma non riesco proprio a capire come mi sia ritrovato a baciare Kate. Mi passo più volte la mano tra i capelli e faccio avanti e indietro per la cucina. Alla fine prendo il telefono e digito il suo numero.
*Ciao in questo momento non posso risponderti, ma puoi comunque lasciare un messaggio. Grazie*
La sua voce melodica mi entra nelle orecchie, e non posso fare a meno di pensare a lei mentre registrava questo messaggio. Ma il mio subconscio continua a mandarmi immagini di lei quella sera in lacrime. Avrei voglia di strapparmi i capelli. Avrei voluto accompagnarla oggi dato che è il suo primo giorno di lavoro, e magari andare a prenderla alla fine della giornata.
Mi butto sul divano cercando di riposarmi, guardo le mie nocche rosse pieni di lividi. Ho le mani ancora doloranti dopo essermi sfogato contro il muro. Chiudo gli occhi e cerco di non pensare e cerco di riposarmi un po'.
Apro gli occhi e vedo lei che è seduta sul tavolino di fronte a me, mi stropiccio gli occhi per assicurarmi che non sia un sogno. Ma lei è davvero qui.
«Ehi, cosa ci fai qui?» ci alziamo entrambi ma quando cerco di avvicinarmi lei indietreggia.
«Non toccarmi. Sono venuta a riportarti la tua maglia e la copia delle chiavi di casa tua.» Il suo tono è freddo e distante, è così vicina eppure così lontana. Sta evitando il mio sguardo.
«Avresti potuto tenerle...» metto una mano sul collo non sapendo come comportarmi.
«Non voglio avere niente a che fare con te e le tue cose» sta per andarsene ma cerco di trovare una scusa per convincerla a restare ancora un po'.
«V...vuoi qualcosa da bere?» balbetto, all'improvviso mi sento così intimidito da lei.
«No, Alex mi aspetta in macchina!» L'idea che lui sia qui fuori mi fa impazzire, vorrei uscire e prenderlo a pugni e dirgli di starle lontano. Ma la situazione non è tanto a mio favore.
«Perché sei con lui?» le parole mi escono dalla bocca da sole.
«Credo che tu non sia nella posizione giusta per essere geloso» i suoi occhi sono rossi e so che sta lottando per non fare uscire le lacrime.
«Non è andata così quella sera, non sono stato io a baciarla. Guardami, piccola...» il suo sguardo da triste diventa furioso.
«Con quale diritto osi baciare un'altra ragazza e poi chiamarmi piccola? Hai una vaga idea di quello che sto passando? No tu non ce l'hai perché puoi avere una ragazza anche schioccando le dita. Credevo avessi veramente dei sentimenti per me, ma invece mi sono illusa. C'era qualcosa di vero tra di noi, almeno per me, e tu hai rovinato tutto!» cerco di avvicinarmi ma lei indietreggia di nuovo.
«Io ho dei sentimenti per te...» lei ride alzando gli occhi al cielo per non piangere.
«Certo Harry, e dovrei crederti? Dovrei crederti per poi scottarmi di nuovo? Non ripeterò lo stesso errore due volte» fa una pausa prendendo un respiro «Non richiamarmi mai più, non presentarti più a casa mia. Non voglio più vederti.» Mi urla contro per poi uscire e sbattere la porta.
Sono davvero un cretino, e ora come farò a riavvicinarmi a lei? Mi ha appena sbattuto in faccia di non cercarla più. Colpisco la sedia davanti a me facendola cadere. L'ho persa. Prendo la giacca e esco di casa per sbollirmi un po'.
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Paura D'Amare. - IN REVISIONE
Fanfiction«Ti amo» «Ce ne hai messo di tempo... per confessare quello che già sapevi il primo giorno che hai posato lo sguardo su di me» «No, quello che sapevo è che avrei voluto strangolarti e ucciderti senza pietà! Ma mi sonno innam... p...perché mi guard...