Capitolo 12

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Sorride maliziosamente mentre guarda le mie labbra. "Ti prego, ti prego, ti prego. Non farlo" prego mentalmente. Chiudo gli occhi, tenendoli stretti, temendo il peggio.

Sento le sue labbra appoggiarsi sull'angolo della mia bocca. Arrossisco pesantemente abbassando lo sguardo.

«Sei carina quando arrossisci» dice fiero accarezzandomi la guancia. «Che ne dici di un film horror?»

«Un film si, horror no!» incrocio le braccia guardandolo con serietà

«Dai..» mette su un finto broncio.

Scuoto la testa in segno di negazione. Mi prende in braccio di forza mentre io mi dimeno sotto la sua presa «Harry ti ho detto di no!»

Si avvia verso la porta senza badare alle mie proteste, abbassa la maniglia con il gomito e la apre col piede. La richiude con agilità. Arrivati nel salone mi appoggia delicatamente sul divano, come una bambina che dorme «Sai ho vent'anni non due, le gambe ce le ho. Ci posso arrivare anche da sola in salotto» borbotto incrociando le braccia al petto. Mi rivolge un sorriso al quale non posso resistere, ma mi trattengo per fargli capire che sono atrabbiata. «Felice di sapere che sei maggiorenne!» okay, sto cominciando ad arrabbiarmi sul serio, gli do un pugno sulla spalla. «Ho forse l'aria di una ragazzina da dodici anni?» mi punto un dito contro indicando il mio volto «O forse dodici sono pochi per te?» lo sfido. Si avvicina al mio orecchio sussurrando mi «Se tu ne avessi dodici... sarebbe ancora meglio.» sgrano gli occhi e per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva per il suo commento poco casto. «Harry, abbi un po' di tatto. Perfavore.» afferra le mie cosce tastandole per bene «Ehm.. Si, il mio tatto credo funzioni alla grande. Tu no?» comincia ad accarezzarmi le cosce «Smettila.Di.Toccarmi.Le.Cosce» gli dico dandogli dei pugni tra una parola e l'altra. «Okay, okay.» alza le mani in segno di resa. Osservo i ricci che gli ricadono sulla fronte, allungo la mano verso di essi e li faccio ricadere all'indietro dov'è giusto che stiano, cercando di formargli una specie di cresta. Mentre tocco i suoi capelli sento i suoi occhi su di me, ma cerco di non farci troppo caso. Tolgo la mano dai suoi capelli e osservo la mia opera fiera. «Sei più carino così» improvvisamente mi rendo conto di quello che ho appena detto e me ne pento. «Tesoro, io sono sempre carino» dice con quel tono da strafottente mentre sorride pizzicandomi il mento con il pollice e l'indice. Ah. Non dimentichiamoci di "Tesoro" al solo pensiero di sentire le sue labbra pronunciare quella parola mi vengono i brividi. Alzo gli occhi al cielo per la sua affermazione.

«Che film hai messo?» gli chiedo tirando fuori i pop corn dal microonde mentre vado a sedermi. «La mia bambola preferita» perfetto! Ci mancava anche questo film horror, Linda me lo avrà fatto vedere almeno tre volte. Ma credo che due volte su tre abbia dormito, questo film non mi piace per niente. Raggiungo Harry che si è lanciato a peso morto sul divano e mi siedo accanto a lui. Mentre la pubblicità comincia, Harry allunga la mano verso il tavolino per prendere la ciotola con i pop corn «Visto che c'è la pubblicità, facciamo un gioco. Io ti lanc-» non lo lascio finire visto che so cosa vuole fare «Si, si, si. Ho capito. Tu mi lanci un pop corn e io cerco di prenderlo con la bocca.»

«Essattamente» sorride prendendo un pop corn e lanciandomelo sulla fronte «Ei, così non vale» lo colpisco con il mio piede «Ei così non vale» fa un verso strano mentre mi imita. Gli faccio una smorfia e prendo un pop corn. Invece che lanciarglielo me li metto in bocca e lo mando giù. «Dai, ora non scherzo più» mi dice serio. Ne prende un'altro me lo lancia verso la bocca che però rimbalza e finisce dentro la scollatura della maglia.

Merda.

E ora che faccio? Non posso stare davanti a lui e palparmi per recuperare un maledetto pop corn. Harry si avvicina e mi guarda con un sorriso sghembo. «Posso recuperarlo almeno?» sbarro gli occhi e scuoto la testa in segno di negazione. No, no, no, no.

Cioè, no.

«Giuro che non tu toccherò molto.» Mi fa gli occhi da cucciolo. Non voglio che mi palpi.

«E se lo lasciamo lì?» Propongo.

«Mhh, no.» Sorride di maliziosamente. 'Fanculo. «Dai, voglio prenderlo.» Perché fa i capricci come un bambino di tre anni?

«Lo prendo io se mai.»

«Uffa!» Protesta e torna ad appoggiarsi al divano come prima.

Il film inizia e lui inizia a guardarlo, io decido di concentrami su quel maledetto popcorn.

«Adesso che lo hai tolto, ti siedi in braccio?» Mi chiede con gli occhioni dolci appena butto per terra il popcorn.

È troppo bello con gli occhioni così.

«Va bene.»

Mi alzo per salirgli sulle gambe, ma lui si sdraia e io decido di tacere e sdraiarmi sopra di lui. Fa intrecciare le nostre gambe e mi accarezza la schiena con i polpastrelli mentre guardiamo il film in silenzio.

È quasi finito quando sento le forze abbandonarmi e lui baciarmi la fronte mentre cado nel mondo dei sogni.

#Buongiorno carissime! Scusatemi per il mostruoso ritardo, ma la scuola non mi aiuta molto. Scusatemi anche per il capitolo corto, nei prossimi capitoli cercherò di impegnarmi un po' di più. Quella sulla foto sarebbe Federica. Un bacio a tutte voi!

Paura D'Amare. - IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora