Prologo

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<<Ehi, Rose. Rooo-sieee.>>
La ragazzina fece uno sbuffo, e mugugnò qualcosa come "Lasciami dormire altri cinque minuti, mamma!". Il ragazzino con i capelli neri che le stava affianco e la scuoteva leggermente, fece una risatina, e i suoi occhi verdi sembravano risplendere.
<<Forza, dormigliona, siamo quasi arrivati.>>
Lei aprì lentamente gli occhi azzurrissimi, e sbadigliò. Si alzò a sedere, stiracchiandosi.
<<Hai indossato la divisa, Al?>> chiese Rose a suo cugino. Albus annuì, con un sorriso teso. Rose gli lanciò un'occhiata comprensiva. La rossa cercò di parlare, e proprio nel momento in cui aprì la bocca, la porta del loro scompartimento -pieno zeppo di bustine di cioccorane e caramelle Tutti Gusti +1, si aprì, e dalla soglia comparve il fratello di Albus, James.
<<Ciao, primini! Siete pronti per lo Smistamento?>> chiese il moro, guardando soprattutto il fratello, che a quella domanda si era rabbuiato. Era terrorizzato. James, per tormentarlo, gli aveva riempito la testa per tutta la mattina, continuando a parlare della Casa Serpeverde, e del fatto che Albus avrebbe potuto farci parte. Anche se i loro genitori, Harry e Ginny Potter, avevano esplicitamente raccomandato a James di non dar fastidio al fratello, che era molto spaventato e agitato, lui non voleva sentire divieti e continuava a blaterare.
<<Jamie, dai...>>
<<Che c'è, Rosaline? Voglio solo assicurarmi della vostra preparazione, non voglio mettervi ansia!>> si giustificò il ragazzo, con un sorrisetto, alzando le mani. Rose era furente.
<<Non chiamarmi con il mio nome intero. Sai che mi da fastidio!>> esclamò, alzandosi in piedi e incrociando le braccia: tipica mossa della nonna Molly, ma anche di sua madre Hermione. Il povero Ron era quasi diventato pazzo con sua moglie e sua figlia in casa, ma fortunatamente c'era anche Hugo, il fratellino di Rose. Lei somigliava molto ad Hermione. Aveva ereditato i suoi capelli ricci e disordinati, la sua intelligenza, la bontà, l'astuzia, il coraggio e il disappunto verso l'infrazione alle regole. Ma aveva anche gli occhi e il colore dei capelli di Ron, il suo orgoglio e la paura dei ragni. Guardandola in quella posizione, il sangue di James si gelò nelle vene, ma non ci fece caso. Sapeva essere molto minacciosa a volte, sua cugina.
<<Va bene Rossa, perdonami. In ogni caso, caro fratellino, ti sarò vicino in ogni momento, anche nei sotterranei bui delle Serpi. Perché non dimenticare che...>> il ragazzo non finì, perché Rose lo spinse fuori dallo scompartimento e gli chiuse la porta in faccia, sospirando, e sorridendogli malevola. Poi si voltò verso Albus, che si era alzato in piedi, e aveva alzato le spalle. Lei gli sorrise.
<<Non devi credere a quello che ti dice Jamie. È fatto così, gli piace fare casino e scherzare, ma sai che tiene a te.>> disse Rose, guardando negli occhi il cugino.
<<Lo so, Rosie.>>
<<E non devi aver paura di essere Smistato tra i Serpeverde. Non c'è solo l'oscurità in quella Casa. Dovresti sentirti onorato di portare il nome di un mago Serpeverde che è stato coraggioso e importante per zio Harry.>>
<<Sì, certo che mi sento onorato. Me lo ripete sempre papà. Stimo molto Severus Piton, ma non ho paura di finire in Serpeverde per... quello che sappiamo entrambi.>> spiegò Albus, a testa bassa.
<<Allora perché hai così tanta paura, Al?>>
Il ragazzino fece un respiro profondo. Aveva raccontato i suoi timori solo al padre, e a Kreacher, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Ma sapeva che di sua cugina, nonché sua migliore amica, avrebbe potuto fidarsi.
<<Ho paura di perdervi. Se venissi Smistato in Serpeverde, forse voi non vorreste più volere a che fare con me, magari mi considereste diverso, e io non voglio, perché siete la mia famiglia...>> Rose lo zittì con un abbraccio. Lui ricambiò, affondando la testa tra i capelli gonfi di lei.
<<Non provare più a pensare una cosa simile. Noi ti vorremo bene sempre, non importa in quale Casa verrai Smistato. Smettila di avere questi dubbi infondati, Albus.>> Albus si stupì della saggezza della cugina. Sapeva già che era molto intelligente, ma ne rimaneva sempre colpito. Se aveva qualche problema, chiedeva sempre aiuto a lei e alle sue perle di saggezza, e si sentiva meglio, grazie a Rose. Si staccarono, e lui si sentì più sollevato. Si fecero un bel sorriso, proprio nel momento in cui l'Hogwarts Express si fermò. Il cuore di entrambi martellava nei loro petti. Si affrettarono a prendere i bagagli, e uscirono di corsa dal treno, insieme agli altri studenti. Appena furono fuori, notarono subito un uomo grosso e alto, con una folta barba e un sorriso gentile, che faceva loro l'occhiolino.
<<Primo anno! Seguitemi, ragazzi! Gli allievi del primo anno da questa parte!>> gridava Hagrid a gran voce.
A un tratto, Rose sentì una mano sulla sua spalla, e si voltò di scatto, notando una ragazzina bionda e bassina con il fiatone, che si reggeva a lei.
<<Scusami, non volevo essere scortese, è che ho corso tantissimo perché non ritrovavo il mio bagaglio e neanche la mia colomba che era scomparsa nel treno.>> disse la ragazzina, velocemente. Rose scoppiò in una risata cristallina.
<<Tranquilla, non importa. Comunque, io sono Rose Weasley, e lui è mio cugino Albus Potter!>> si presentò lei, guardando anche Albus, che fece un piccolo sorriso, e entrambi strinsero la mano della bionda, che aveva un sorriso smagliante.
<<Alice Paciock.>> rispose.
<<Sei la figlia di zio... ehm... del professor Paciock?>> chiese lui. Lei annuì.
<<Stavo cercando anche mio fratello Frank, ma sicuramente sarà già alle carrozze con i suoi amici.>>
<<Resta con noi, se vuoi.>> propose Rose, sorridendo. Alice le rispose con un altro sorriso, grata.
<<Sì, grazie! Mi farebbe piacere.>> acconsentì lei, posizionandosi affianco a Rose. Quando tutti gli allievi del primo anno furono scesi, Hagrid li condusse sulle barche, e lì Albus, Rose ed Alice parlavano tra di loro, facendo unire anche il guardia caccia.
<<Mi raccomando, ricordate ai vostri cugini che domani pomeriggio vi voglio a casa mia per bere un tè! Alice, vieni anche tu con tuo fratello!>> esclamò Hagrid.
<<Grazie, Hagrid, mio fratello e io ne saremmo felici!>> disse Alice.
Arrivati, gli studenti ed Hagrid scesero dalle barche, e lui li condusse all'interno della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Gli occhi di tutti erano meravigliati ed estasiati. È un posto un po' lugubre, ma ha il suo fascino, pensava Rose. Anche Albus lo pensava. In poco tempo, raggiunsero il portone della Sala Grande, e il cuore di Albus non la finiva di battere a velocità elevatissima. Sentiva che stava per scoppiare. Rose notò che invece Alice non era molto agitata. Si chiese come facesse, ma si tenne la domanda per sé. L'immenso portone si aprì, e tutti gli occhi degli allievi più grandi si puntarono su di loro. Albus e Rose sentirono le guance imporporarsi. Hagrid li condusse più avanti, fino a farli fermare davanti alla McGranitt, già in piedi e pronta per il suo discorso di inizio anno.
<<Benvenuti e bentornati, studenti anziani e studenti più giovani.>> annunciò con voce solenne, spostando gli occhi su ogni tavolo e sui ragazzi del primo anno.
<<Sono felice che un nuovo anno sia cominciato. Prima del banchetto, avrà luogo come sempre la Cerimonia dello Smistamento. Chiedo il massimo silenzio ad ognuno di voi.>> fece una piccola pausa, finché non sentì volare neanche una mosca.
<<Bene. Possiamo procedere!>> concluse, posando il Cappello Parlante sulla sedia.
Rose afferrò una mano ad Alice e Albus.
<<Non so se ce la faccio a salire quei gradini senza inciampare.>> sussurrò a entrambi, spaventata più che mai.
<<Fortuna che ero io quello più agitato.>> commentò Albus.
<<Rose, non preoccuparti, andrà tutto bene. Fai un bel respiro e fai vedere di che pasta sei fatta!>> la rassicurò Alice. Rose le sorrise. Sapevano entrambe che tra poco sarebbe nata una nuova amicizia.
<<Austin Jennifer!>> chiamò la McGranitt, e la ragazzina venne Smistata in Corvonero. Il tavolo pieno di ragazzi con le sciarpe blu e bronzo si sollevò in un boato. Altri nomi ancora.
<<Malfoy Scorpius Hiperyon!>> Albus e Rose si girarono verso il ragazzino. Aveva uno sguardo indecifrabile. Avanzò calmo verso la sedia, e la McGranitt gli mise il Cappello sulla testa piena di capelli biondo platino, quasi bianchi. Albus si rese conto che davvero somigliava a suo padre, Draco Malfoy, come lui somigliava ad Harry. Il Cappello Parlante ci mise un po' a parlare, ma alla fine, gridò:
<<SERPEVERDE!>> Come volevasi dimostrare, pensò Albus, ma non era un pensiero maligno. C'era qualcosa negli occhi di Scorpius. E una sfrenata curiosità cominciò a pervaderlo.
<<Weasley Rosaline Ninfadora!>> chiamò la McGranitt. Accanto a lui, Rose si paralizzò. Lasciò la mano di suo cugino e di Alice, e si avvicinò alla sedia. Si sedette, e la preside le mise il Cappello sulla sua massa cespugliosa. Passarono un po' di attimi, finché si sentì il Cappello urlare:
<<GRIFONDORO!>>
Rose, con un sorriso a trentadue denti, si alzò e corse verso il tavolo dei Grifoni, che la accolsero con grida ed esultanze. Albus la guardò felice.
<<Paciock Alice Augusta!>> chiamò la donna, ed Alice avanzò tranquilla.
Appena il Cappello le sfiorò la testa, gridò:
<<GRIFONDORO!>>
La bionda fece un sorriso incoraggiante ad Albus, e si avviò contenta da Rose, abbracciandola, mentre i Grifondoro accolsero anche lei calorosamente.
Chissà se anche io mi ritroverò seduto accanto a loro, pensò lui.
<<Potter Albus Severus!>>

Albus Potter E La Ribellione Dei MezzosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora