Rose si trovava in biblioteca, intenta a leggere qualche romanzo babbano, che le aveva regalato la madre. Stava leggendo Romeo e Giulietta, che aveva già letto più e più volte, ma lei amava la letteratura babbana. E poi quel romanzo era come una calamita per Rose. La biblioteca di Hogwarts era il suo posto preferito, lì si sentiva in pace con se stessa, tranquilla e rilassata. Era seduta a gambe incrociate, con la schiena sul sul muro, e aveva una smorfia concentrata sul viso. Se qualcuno l'avesse disturbata, avrebbe perso il filo della concentrazione. Anche per questo amava la biblioteca. Era così calma, profumava di carta da libro, e poi era molto silenziosa...
<<Ciao, sorellona!>> esclamò qualcuno, facendo scattare un istinto omicida della ragazza, che però sospirò, chiudendo il libro con un tonfo. Non piegava mai i bordi delle pagine. Per lei un libro non doveva essere trattato così. Ricordava perfettamente a quale punto si trovava: la scena del balcone, dove Romeo confessa a Giulietta i suoi sentimenti. Adorava quella parte. E Hugo gliel'aveva appena rovinata.
<<Hugo... si può sapere che cosa vuoi? Non vedi che sto leggendo?>> chiese la rossa irritata, indicando il suo libro, mentre il fratello si inginocchiava di fronte a lei. Loro due erano molto simili di aspetto fisico, tranne che per gli occhi: mentre Rose li aveva azzurro cielo come Ron, Hugo li aveva color cioccolato, ereditati da Hermione. Ma erano diversissimi di carattere: se Rose amava leggere e studiare, Hugo prendeva lo studio con superficialità, se lei rispettava le regole, lui le infrangeva. Hugo aveva formato con James, Fred e Louis la nuova Banda dei Malandrini, e quando James frequentava ancora Hogwarts, i quattro ne combinavano di tutti i colori. Il primogenito Potter aveva trovato nel cassetto del padre la Mappa del Malandrino, e l'aveva presa in prestito, usandola insieme ai suoi cugini. Lui era, ovviamente, Ramoso, Hugo era Felpato, Fred Lunastorta e Louis Codaliscia. Quando James aveva lasciato la scuola, aveva raccomandato i suoi cugini di continuare a tenere viva la Banda dei Malandrini, anche senza di lui. E loro lo facevano. La povera preside McGranitt stava per impazzire con quei tre nella scuola.
<<Mi serve il tuo aiuto...>> fece Hugo, guardando implorante la sorella.
Rose roteò gli occhi.
<<Quale parte di "non vedi che sto leggendo?" non ti è chiara?>>
<<Ti prego, ho bisogno che tu mi dia un consiglio. Per favore.>> aggiunse lui, facendo gli occhi dolci. Rose sbuffò, esasperata.
<<Che avete combinato adesso? Avete allagato di nuovo l'ufficio della McGranitt? Oppure avete riempito la serra di Bubotuberi che hanno rilasciato pus a tutti gli studenti e a Neville?>> provò a indovinare la ragazza, alzandosi e cominciando ad incamminarsi verso l'uscita. Hugo la seguì.
<<Ehi, non combiniamo sempre e solo guai, sorellona. Però... l'idea della serra mi piace.>> disse Hugo, e un sorrisetto comparve sul suo volto. Quando vide lo sguardo della sorella, però, divenne serio.
<<Comunque non voglio dirti nulla di questo genere.>> riprese Hugo.
Questa volta, Rose si fermò e lo guardò sorpresa e incuriosita, per poi ricominciare a camminare.
<<Allora cosa?>>
D'improvviso, Hugo divenne rosso, e cominciò a balbettare.
<<Ecco... i-io.. v-volevo chiederti se...>>
<<Avanti, Hugo, parla!>> esclamò Rose, che odiava aspettare.
<<VolevochiedertiseValeryFinniganèinteressataaqualcuno.>> disse, tutto d'un fiato. Rose emise un grugnito.
<<Non ho capito nulla. Parla più lentamente.>>
Hugo respirò profondamente.
<<Volevo chiederti se... Valery Finnigan è interessata a qualcuno.>> mormorò, ma Rose questa volta lo sentì, e di colpo si fermò, spalancando la bocca, con grandissima sorpresa.
<<Ti piace Valery?>> chiese, con un grande sorriso.
<<No! Pura curiosità!>> esclamò Hugo, più rosso di prima.
Rose alzò un sopracciglio rosso.
<<Okay, forse.>>
Stavolta entrambe le sopracciglia della sorella saettarono verso l'alto.
Hugo sospirò, arrendendosi.
<<D'accordo, mi piace! Sei contenta?>>
Rose fece una risatina, e poi il suo sguardo si addolcì.
<<Il mio piccolo fratellino è diventato grande!>> disse, fintamente commossa, e fingendo di asciugarsi una lacrima.
<<Non sono piccolo! Ho quindici anni!>>
<<Da quanto ti piace?>> gli chiese, cambiando argomento.
Lui ricominciò ad arrossire.
<<Da quasi un anno.>> rispose, con la testa bassa, per nascondere il rossore. Rose spalancò gli occhi.
<<E non mi hai mai detto niente?!>> esclamò la rossa, portandosi le mani ai fianchi. Hugo si portò il viso tra le mani.
<<Avevo paura di sembrare ridicolo. Insomma, dai... stiamo parlando di Valery Finnigan, Rose! Rischio di sbavare ogni volta che la vedo, perché è bellissima, ed è simpatica, divertente, intelligente e.. mi piace da impazzire.>>
Rose lo guardò sorridendo.
<<È normale provare queste cose, Hugo. Non sei ridicolo. Credimi.>>
<<È normale anche sentire qualcosa qui dentro?>> chiese, indicandosi il cuore e lo stomaco. Rose rise.
<<Cavoli, allora fai sul serio!>>
<<Tu hai mai provato queste sensazioni?>> chiese Hugo, all'improvviso.
Rose lo guardò spaesata e imbarazzata.
<<Sì.>> rispose semplicemente.
<<Con... Thomas?>> chiese Hugo.
Per la prima volta, Rose non seppe rispondere. Lei e Thomas Smith avevano avuto una storia, un anno prima. Erano felici, ma non era sicura di aver provato per lui quello che Hugo provava per Valery. Si sentì all'improvviso molto confusa. Era certa di aver provato questo genere di cose, ma con chi?
<<Rosie? Ci sei?>> la chiamò Hugo, facendola sobbalzare. Cercò di tirare fuori un sorriso convincente.
<<Sì, scusami, mi ero ricordata di una ricerca di Aritmanzia che devo finire. Comunque... Sì. Con Thomas ho... provato queste cose.>> mentì lei.
Hugo annuì.
<<Allora perché vi siete lasciati?>>
Rose non voleva parlarne, ma decise che doveva farlo. E questa volta, fu sincera.
<<L'amore va e viene, Hugo. Io e Thomas non eravamo fatti per stare insieme. Anche se provavamo molto affetto l'uno per l'altra. Ogni storia ha una fine.>>
<<Questo non è vero, Rosie. L'amore non si esaurisce mai, ma devi sempre coltivarlo.>>
Rose rimase sorpresa dalle parole del fratello. Poi fece un piccolo sorriso.
<<Non è che mi stai diventando saggio?>> chiese, divertita.
<<Mai! Ho una reputazione da mantenere!>> esclamò Hugo, portandosi una mano al cuore. Rose scoppiò a ridere.
<<Senti, ora devo andare. Se saprò qualcosa di Valery, ti informerò.>> disse Rose, alzandosi in punta di piedi e dando un piccolo bacio sulla guancia al fratello. Ecco un'altra cosa che li differenziava: Hugo, per la sua età, era altissimo, invece Rose non era una ragazza molto alta.
<<Grazie, sorellona.>>
Si salutarono e ognuno andò in due corridoi opposti. Forse Hugo era andato dai suoi cugini. La campanella suonò, segnando l'ora di pranzo. Rose mise in fretta il suo libro dentro la borsa, e si incamminò velocemente verso la Sala Grande. Quando si trovò di fronte al portone, due voci familiari la fermarono e lei fece un ghigno.
<<Dove credi di andare, Rossa?>> chiese Albus. Lei si voltò.
<<Sai, pensavo di andare in Sala Grande a pranzare.>> rispose lei, con un sorrisetto angelico. Scorpius si avvicinò a lei.
<<Tu adesso devi scusarti, immediatamente.>> fece, il viso a pochi millimetri da quello della ragazza. I loro occhi si scontrarono. Azzurro cielo contro grigio tempesta.
<<Scusarmi per cosa?>> chiese lei, anche se sapeva a cosa si riferisse l'amico.
<<Lo sai perché.>> disse Albus, avvicinandosi anche lui alla cugina.
<<Oh, eravate così carini! Non potevo non farvi un ritratto!>> ma le parole le morirono in gola, quando Scorpius la prese per i fianchi e cominciò a farle il solletico, seguito subito da Albus. Le risate della Weasley riempivano il corridoio, e qualche studente si affacciava dalla Sala Grande per vedere cosa stesse succedendo.
<<Vi prego... smettetela!>> esclamò, tra le risate.
<<Chiedici scusa.>> ordinò Scorpius, che non aveva smesso un secondo di guardarla e solleticarla. Albus rideva divertito.
<<Mai!>>
<<Oh, le cose stanno così?>> chiese minaccioso Albus, anche se la sua espressione mal celava la sua serietà. Si riunì con Scorpius, e Rose rise sempre più forte.
<<Okay! Scusatemi!>> esclamò Rose. Albus e Scorpius la lasciarono, e lei si poggiò su una parete, riprendendo fiato.
<<Brava, cuginetta.>> disse Albus soddisfatto.
<<Però ve lo siete meritati. La prossima volta prenderete i vostri appunti da soli, e starete più attenti durante le lezioni. Chiaro?>> Rose incrociò le braccia.
I due Serpeverde si lanciarono un'occhiata, sospirando.
<<Cristallino.>> rispose Scorpius, alzando le mani.
<<Promettiamo di prendere da soli i nostri appunti e di stare più attenti.>> aggiunse Albus. Rose sorrise, e fece segno ai suoi migliori amici di entrare in Sala Grande.
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Albus Potter E La Ribellione Dei Mezzosangue
FantasyCiao ragazzi :) innanzitutto premetto col dire che amo scrivere, è la mia più grande passione, che voglio condividere con voi. Proverò a scrivere questa storia, e spero di riuscire bene nel mio intento, perché Harry Potter è come una Bibbia per me...