Capitolo 7

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<<Ragazzi!>> esclamò Lily, la cravatta gialla-nera dei Tassorosso che stava per allentarsi, a causa della faticosa corsa della più piccola dei Potter. La ragazza era andata in Sala Grande, ed era subito corsa al tavolo dei Grifondoro, dove i suoi numerosi cugini stavano pranzando. Con loro c'erano anche Alice ed Emily, la quale aveva lasciato il tavolo dei Serpeverde, perché Alice doveva raccontarle ciò che era successo quella notte.
<<Lils, che c'è?>> chiese Roxanne, guardando la cugina. Lily aveva il fiatone, e si era appoggiata a Louis per riprendere fiato.
<<Rose... È in infermeria...>> disse lei, e una luce preoccupata guizzò nei suoi occhi marroni. Hugo scattò in piedi, sentendo il nome della sorella.
<<Cosa è successo?>>
Anche gli altri cugini, Molly, Fred, Roxanne, Dominique, Louis e amche Alice ed Emily, si alzarono, seguendo Lily verso il tavolo dei Tassorosso, per andare a chiamare Lucy.
<<In realtà non ho ben capito cosa sia successo. So solo che si è sentita male, nella Torre di Astronomia. Albus era parecchio agitato, Scorpius non potete neanche immaginarlo. Madama Chips mi ha detto di venirvi a chiamare.>> spiegò Lily, mentre lei e tutta la banda Weasley-Potter (con annesse anche le migliori amiche di Rose) si incamminavano a passo svelto verso l'infermeria.
<<E gli zii? Li hai avvertiti?>> chiese Dominique, in preda all'ansia.
<<Ci ha pensato Al.>> disse la Potter. Poi continuò <<Madama Chips è sicura che non sia nulla di grave, che sarà stata l'ansia o l'agitazione per qualcosa. Ma Al e Scorpius mi hanno detto che ci spiegheranno quando arriveremo, e soprattutto quando la Chips ci lascerà soli.>> gli altri annuirono, e continuarono a camminare. Ad Alice però balenò nella mente il ricordo di quella notte, quando Rose si era svegliata di soprassalto, spaventata dell'incubo che aveva fatto. Seguì gli altri, scambiandosi occhiate allarmate con Emily.

In casa Weasley-Granger ormai regnava il caos. Tutta la famiglia si era riunita, per discutere su quello che era successo ad Hermione, e dell'uomo che aveva visto nel suo ufficio al Ministero.
<<Ma di quale Ribellione stava parlando?>> si chiese Bill Weasley.
<<Questo non lo so, Bill, ma credo che la situazione stia peggiorando.>> disse Harry.
<<Concordo...>> mormorò Hermione, mentre si massaggiava la cicatrice, che pulsava per il forte dolore. Aveva gli occhi lucidi, e sentiva che di lì a poco avrebbe urlato. Faceva troppo male. Bruciava come se fosse stata di fuoco. Avrebbe tanto voluto tagliarsi il braccio. Chiuse gli occhi, e sussultò.
Ron le diede un bacio sulla testa.
<<Tesoro, andrà tutto bene. Il dolore passerà, non preoccuparti.>>
Cercava di consolarla, ma Hermione era parecchio turbata. Quella notte aveva avuto un incubo terribile. Aveva sognato un bambino, poi tramutatosi nell'uomo in cui aveva visto. C'era sangue, guerra, sofferenza. E sempre quella frase che piano piano diventava sempre più ottavata nella sua testa.
La Ribellione sta per cominciare.
La Ribellione sta per cominciare.
La Ribellione sta per cominciare.
Le sentiva ancora adesso, quelle parole.
Si portò il viso tra le mani, reprimendo le lacrime.
<<Guardate!>> esclamò Percy, indicando qualcosa che entrava dalla finestra, argentato e luminoso.
Era il patronus di Albus, una bellissima civetta, che volava intorno ai presenti, lasciando dietro di lei una scia di nuvole azzurre.
Poi, si fermò davanti a Ron ed Hermione, e li guardò attentamente.
<<Venite subito ad Hogwarts. Rose non sta bene.>> parlò brevemente il Patronus, e scomparve subito dopo. I due si alzarono in piedi. Hermione non si curò piu della sua cicatrice. Ormai il panico ribolliva in sé. Cos'era successo a sua figlia?
<<Veniamo anche noi.>> disse George.
<<No, George, è meglio che voi restiate qui. Sicuramente gli altri saranno con lei, non possiamo starle tutti addosso. Andremo io ed Hermione.>> disse Ron, rosso in viso e tremante per l'agitazione.
<<Ha ragione Ron. Vi diremo che cosa è successo, poi se volete potete venire. Vi ricordate il giorno dei G.U.F.O. di Rosie, Albus e Roxanne, vero?>>
E come dimenticarsene, pensò qualcuno.
Quel giorno, tutti i membri della famiglia (nessuno escluso, persino Charlie, che era ritornato dalla Romania), erano andati a vedere gli esami dei figli e dei nipoti. Albus e Roxanne erano indifferenti, anche se agitati, ma Rose non riusciva a sopportare l'idea che la sua ingombrante famiglia la seguisse dappertutto, soprattutto in un giorno importante come quello, e, a causa dell'ansia e anche della rabbia, era quasi svenuta. Era sempre stata una ragazza serena e tranquilla e sicura di sé, ma le rare volte in cui era spaventata e angosciata, erano momenti terrorizzanti, per tutti.
<<Ai M.A.G.O. credo che resteremo a casa e li aspetteremo.>> parlò George, facendo una risatina. Gli altri sorrisero.
<<Fateci sapere.>> disse Harry. Ron ed Hermione annuirono, presero della Polvere Volante, e, uno alla volta, entrarono nel camino, gridando "Hogwarts!". Un attimo dopo, sparirono in nuvole di cenere.

Scorpius era seduto accanto al letto di Rose, e la osservava. La ragazza ancora non si riprendeva. Era bianca come un cencio, aveva un'espressione serena e il respiro regolare.
Albus, invece, faceva avanti e indietro nella stanza, sospirando rumorosamente.
<<Chi diavolo era quell'uomo? E cosa voleva da Rosie?>> sibilò Scorpius, tenendo un volume di voce basso. In quel momento, portò una mano sui riccioli ramati di lei, e lì accarezzò. Non aveva mai distolto lo sguardo da Rose da quando l'avevano trovata nella Torre di Astronomia. Con quell'uomo.
<<Scorp, ne so quanto te. Quando Rosie si sveglierà ci spiegherà tutto. Anche se è davvero strano. Intendo... il fatto che quello conosca i nostri nomi e le nostre famiglie.>>
Finalmente, Scorpius si voltò verso Albus.
<<Al, ho un brutto presentimento. Non so perché. Quell'uomo le ha chiesto da che parte volesse stare. E aveva detto anche un'altra frase...>>
<<"La Ribellione sta per cominciare".>> concluse Albus, sedendosi su un'altra sedia dall'altro lato del letto. <<Già. Sicuramente non intendeva dire chi volesse tifare tra i Cannoni e i Tornado.>> commentò poco dopo. Scorpius fece un piccolo sorriso storto, e poi si rigirò di nuovo verso Rose. Le prese una mano. Albus sorrise, ma Scorpius non lo notò.
<<Credi che si riprenderà?>> chiese, sfiorando con il pollice il palmo della ragazza. Stavolta anche Albus si voltò a guardarla.
<<Ne sono sicuro. La conosco. Mia cugina è una forza della natura.>> disse lui, sincero.
La porta si aprì di scatto, e i ragazzi entrarono, con il fiato corto. Scorpius ritirò la mano, come se avesse preso una scossa.
<<Come sta?>> chiese Fred, avvicinandosi alla cugina, insieme agli altri.
I due Serpeverde alzarono le spalle.
<<Ancora non si sveglia. Anche se sta meglio, adesso sta riprendendo un po' di colore.>> rispose Albus.
<<Ci spiegate che diavolo è successo?>> parlò Molly.
Emily si avvicinò a Scorpius, posandogli una mano sulla spalla. Il loro era un rapporto bellissimo. Si consideravano più fratelli che amici, insieme a Nicolas. Come Albus e Rose.
Scorpius fece per aprire bocca, ma in quell'istante arrivarono anche Ron ed Hermione. Quest'ultima corse verso la figlia, e Scorpius fece per alzarsi, ma Hermione lo liquidò con un sorriso.
<<Non preoccuparti caro. Sto bene in piedi.>> gli disse, e poi guardò Rose. Le accarezzò una guancia. Ron le se avvicinò, poggiandole le mani sulle braccia.
<<Cosa le è successo?>> chiese lui.
Albus e Scorpius si lanciarono un'occhiata, e, con un sospiro, raccontarono tutto ciò che avevano visto.
Ron ed Hermione li ascoltavano in religioso silenzio, senza spacciare una parola, e restarono in silenzio anche dopo che i due finirono di parlare.
Fu Hermione la prima a prendere parola.
<<Qualche giorno fa, ero al Ministero, nel mio ufficio, e la cicatrice che ho sul braccio ha cominciato a farmi male. Sono andata in bagno, e quando sono tornata, davanti a me c'era un uomo, che mi ha detto la stessa frase. Sono sicura che fosse la stessa persona.>>
<<Quindi... quello che è successo dev'essere collegato a quello che è successo anche a te, zia?>> chiese Albus. Hermione alzò le spalle.
<<Forse. È molto probabile.>>
<<Riusciremo a risolvere questa faccenda, come abbiamo sempre fatto. Ne sono sicuro.>> disse Ron. Tutti annuirono.
E in quel momento, sentirono un mugolio. Spostarono lo sguardo verso Rose, che si stava svegliando. Aveva gli occhi semi-chiusi. Mosse la testa lentamente, per vedere meglio chi aveva davanti. Quando il suo sguardo si posò alla sua sinistra, vide Scorpius, che le sorrise.
<<Ben svegliata, bella addormentata.>>

Albus Potter E La Ribellione Dei MezzosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora