Capitolo 1

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Appena Albus sentì il suo nome, un'ondata di emozioni si abbatté dentro di lui. Si era da poco calmato, ma in quel momento, l'ansia tornò a impadronirsi di lui.
Dove sarebbe finito?
Dove avrebbe passato i prossimi sette anni? Con chi?
Con i Tassorosso, gentili ed educati?
O con i Corvonero, intelligenti e fantasiosi?
Chissà, magari con i Grifondoro, coraggiosi e forti?
Oppure con i Serpeverde, astuti e ribelli?
Tutti lo guardavano, e si diede mentalmente dello stupido a non aver fatto neanche un passo. Inspirò ed espirò profondamente. Cominciò a camminare lentamente verso la McGranitt, e gli fece un piccolo sorriso, che quasi non si notava. Ma Albus non era ancora del tutto tranquillo. Guardò il Cappello Parlante, che la preside tolse da sopra la sedia, lasciando il ragazzino libero di sedersi. Appena sentì il Cappello posizionarsi sulla sua testa, il suo cuore perse un battito.
Albus Severus Potter, disse una voce nella sua testa.
Al! Ehi, Al, ci sei? Svegliati!

<<ALBUS!>> gridò, scuotendolo con forza. Per poco non cadde dal letto. Albus aprì gli occhi di scatto, e si alzò come una molla, andando a sbattere la testa contro il ragazzo che lo aveva svegliato.
<<Ahi! Mi hai dato una testata!>> esclamò il ragazzo, prendendosi la fronte con una mano e massaggiandola.
<<Certo che hai una testa dura, Scorp.>> commentò Albus, con la voce impastata dal sonno, guardando l'amico, la testa che gli faceva male. Scorpius gli lanciò un'occhiataccia. Albus notò che era già vestito. Indossava la sua divisa, la cravatta verde e argento, e i capelli biondo platino erano un po' disordinati, come piacevano a Scorpius.
<<È tardi. Dobbiamo andare a fare colazione, e tu non sei ancora pronto.>> disse il biondo. Poi gli tirò la divisa addosso.
<<Muoviti. Nicolas e Leonard ci ammazzeranno. Ti aspetto in Sala Comune.>> lo avvertì, e aprì la porta.
<<Mi sembri Rose.>> borbottò Albus, ma Scorpius lo sentì, e si voltò, poggiando una mano sulla porta, e sorridendo.
<<No, amico. Rose ti avrebbe come minimo lanciato un Crucio, io invece ti ho svegliato delicatamente.>> ribatté, marcando l'ultima parola. Albus alzò gli occhi al cielo.
<<Ma se mi hai fatto quasi cadere dal letto!>>
<<Beh, sempre meglio di una Maledizione, no?>> concluse, sempre con un sorrisetto strafottente stampato in viso, e chiuse la porta. Albus sbuffò, e si alzò di malavoglia dal letto. Si recò in bagno, si lavò velocemente e indossò la divisa. Poi prese la borsa e uscì dalla stanza. La Sala Comune dei Serpeverde era quasi deserta. C'erano solo qualche ragazzine del terzo anno e alcuni ragazzi che Albus a malapena conosceva. Lui e Scorpius frequentavano il settimo anno, l'ultimo. Il ragazzo credeva fosse passato troppo poco tempo. Il fuoco scoppiettava nel camino, illuminando leggermente le pareti. Non era una Sala così oscura. Aveva il suo fascino. Scorpius era seduto su una delle poltrone, e aspettava l'amico.
<<Eccomi. Possiamo andare.>> disse Albus, e Scorpius si alzò. Si avviarono insieme verso la Sala Grande, chiacchierando.
<<Mi spieghi perché oggi hai fatto così tardi?>> chiese Scorpius.
<<Stavo facendo un bel sogno.>> rispose semplicemente il secondogenito Potter.
<<Su chi o cosa?>>
<<Sul nostro Smistamento. E tu mi hai svegliato proprio nel momento in cui il Cappello stava per Smistare me. Ottima tempistica, davvero.>> Scorpius scoppiò a ridere.
<<Oh, andiamo. Tanto sai già dove sei finito da, più o meno... sette anni?>> Albus aprì la bocca per ribattere, ma ci rinunciò, non appena entrarono nella Sala Grande. I tavoli delle quattro Case erano tutti pieni, e ogni studente parlava insieme ai propri amici, chi di scuola, chi di Quidditch, chi di nuovi amori o amicizie. I due Serpeverde videro Nicolas e Leonard chiamarli, e andarono verso di loro. Nicolas Zabini era figlio di Blaise Zabini e Daphne Greengrass, quindi cugino di Scorpius, in quanto sua madre era la sorella di Astoria, la madre dell'unicogenito Malfoy. Invece Leonard Nott era figlio di Theodore Nott e della sua prima moglie, Jessica Chesterfield. Lui aveva una sorellastra, più piccola di lui di un anno, Trisha, che Theodore aveva avuto sposando Pansy Parkinson. I due fratellastri non avevano un buon rapporto, anzi, si odiavano a morte.
<<Se non foste arrivati in tempo, Flitt vi avrebbe mangiato le uova e le salsicce.>> disse Nicolas, mentre i due si sedevano.
<<Già. Dovreste ringraziarci per avervi occupato i posti e preso da mangiare.>> concluse Leonard, con uno sguardo soddisfatto. Albus e Scorpius fecero una risatina.
<<Adesso non credete che vi faremo -anzi, farò- copiare il tema di Astronomia.>> disse Scorpius, cominciando ad addentare una salsiccia. Lui era quello che eccelleva di più in Astronomia, mentre i suoi amici non molto.
<<Non ci serve, l'abbiamo fatto da soli, cocco della Sinistra!>>
<<Nott, non sono il cocco della professoressa.>> lo rimbeccò serio Scorpius, anche se divertito.
Albus e Nicolas se la ridevano sotto i baffi.
<<Certo che no! Allora come spieghi tutte le E e le O che prendi?>>
<<Magari perché io sono interessato e studio quella materia.>>
<<Ma dai, Scorp! Non fingere di non saperlo! Sei il suo preferito perché porti il nome di una costellazione!>> esclamò Leonard. Scorpius rise.
<<Chiedi ai tuoi genitori di cambiarti nome! Magari potrai chiamarti Orion!>> scherzò lui, e tutti, compreso Leonard, risero.
<<Ehi, non potete cominciare a ridere senza di me!>> esclamò qualcuno dietro Nicolas.
<<Ciao, sorellina.>> la salutò lui, facendolo segno di sedersi accanto a lui. Lei lo fece.
<<Ehilà, Emily!>> la salutarmi Albus, Scorpius e Leonard.
<<Dov'eri?>> chiese Albus.
<<Ero dai Grifondoro, dovevo chiedere una cosa a Rosie ad Alice.>>
Rose, Alice ed Emily erano molto amiche. Si erano conosciute al primo anno, e non si erano più separate. Emily raccolse i suoi capelli marroni in una coda alta, mentre discuteva sulla prossima partita di Quidditch contro i Corvonero insieme al fratello, al cugino e agli amici. Quando finirono di pranzare, i cinque Serpeverde si alzarono dal tavolo, come quasi tutti gli studenti, e andarono a lezione.
Nicolas diede un'occhiata all'orario, e un espressione di disgusto fece capolino sul suo volto.
<<Storia Della Magia con i Grifondoro. Non poteva andare peggio di così.>> disse. Emily gli diede uno schiaffetto sul braccio.
<<Non tutti i Grifondoro sono male.>>
<<E ti ricordo che più della metà dei miei cugini fa parte di quella Casa, quindi tappati la bocca.>> le diede man forte Albus. Nicolas alzò le mani.
Arrivati in classe, Albus e Scorpius si sedettero affianco a Rose. Lei li guardò e sospirò, sconsolata.
<<Di nuovo loro due no, per favore, Merlino.>> e congiunse le mani a mo' di preghiera.
<<Dai, Rossa, non sei contenta di vederci?>> le chiese Scorpius, scompigliandole i capelli.
<<Malfoy! Hai idea del tempo che impiego ogni mattina per domare questo cespuglio?>>
Albus rise. Non cambieranno mai., pensò.
<<Rosie, sai che con Ruf sicuramente ci addormenteremo, devi aiutarci con gli appunti. Per favore.>> aggiunse Albus.
<<Dissero gli stoccafissi che invece ricopiano da capo a piede ogni mio tema. Mi dispiace, ma oggi farete da soli.>> concluse la Weasley. Ma quando vide le facce dei suoi amici che la pregavano di aiutarli, sbuffò pesantemente.
<<Okay! Ma solo per stavolta!>> concesse, sapendo già che quella non sarebbe stata l'ultima volta. Albus e Scorpius sorrisero trionfanti, e Ruf entrò nell'aula, con ritmo lento e monotono. Come qualsiasi fantasma, d'altronde.
<<Signore e signori, preparatevi alla lezione più noiosa di tutti i tempi.>>
Rose trattene una risatina, e diede una gomitata scherzosa a Scorpius.

Albus Potter E La Ribellione Dei MezzosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora