Capitolo 1

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-Alvaro le chiavi- dissi rincorrendo il calciatore.
-Ah già! Grazie, come farei senza di te!-
-Non faresti, semplice...-
Questa per me era ormai una routine. Alvaro dimenticava le chiavi e io lo raggiungevo per riportargliele. Ormai ci ero abituata al suo essere sempre con la testa per aria.
Una volta salutato il ragazzo tornai nel mio ufficio. Ufficio? Si beh, dovete sapere che io lavoro a Vinovo, nell'ambito dell'organizzazione e della gestione dei siti online. Ormai era quasi un anno che lavoravo lì, e ancora non me ne rendevo conto.
Mi ero trasferita a Torino per studiare all'Università di Lingue straniere, perché avendo fatto il liceo linguistico avevo capito che quella poteva essere la mia strada. Avevo acquistato un appartamento, insieme alla mia compagna di avventure, Giada, nel centro della città, non troppo distante dall'università.
Poi un giorno lessi su un giornale che a Vinovo cercavano delle ragazze esperte in lingue, che potessero lavorare per la società della Juve. Beh, che dire, colei l'occasione al volo e nel giro di pochi giorni, mi ritrovai a lavorare lì, naturalmente accompagnata da Giada (questa ragazza era la mia ombra, e io la sua).
Essere lì, inizialmente era molto strano, perché era un mondo nuovo, e in più non conoscevamo nessuno. Ma nel giro di due mesi, conoscemmo tutte le persone che lavoravano con noi e anche tutti i calciatori.
Erano tutti molto simpatici, mi trovavo molto bene e mi facevano un sacco ridere. Ma nessuno di loro era come Alvaro.

Quien necesita drogas si existe tu sonrisa? ~Alvaro MorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora